Weekend a Reggio Emilia. Cosa fare e vedere in città e nei dintorni

Se siete a Reggio Emilia per visitare la mostra su Luigi Ghirri, ecco qualche consiglio per scoprire la città, le sue attrazioni e le tappe da non perdere

Sono passati trent’anni dalla scomparsa di Luigi Ghirri, fotografo nato a Scandiano nel 1943, capace di ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama internazionale della fotografia del secondo Novecento. Nel 2022, Reggio Emilia (con l’intera regione Emilia Romagna) celebra il suo artista con un ricco palinsesto di appuntamenti e mostre, come quella che, fino a gennaio 2023, si visita al Palazzo dei Musei. Il percorso si concentra sulla serie In scala, realizzata da Ghirri tra la fine degli Anni Settanta e la prima metà degli Ottanta nel parco dell’Italia in miniatura di Rimini, indagando il rapporto tra finzione e realtà. Nella città che ha battezzato il Tricolore (la storia si ripercorre al Museo del Tricolore), attraversata dalla Via Emilia che fu decumano massimo del primo insediamento romano, sono in realtà molteplici le storie da scoprire, a passeggio tra piazze, chiese e monumenti testimoni del susseguirsi di stagioni più o meno prospere, dal dominio estense alla discesa delle truppe napoleoniche, passando per la costituzione della Repubblica Cispadana nel 1796. Ecco come orientarsi in città e nei dintorni per esplorarne le attrazioni più visitate e quelle meno note.

Cattedrale di Santa Maria Assunta, Reggio Emilia

Cattedrale di Santa Maria Assunta, Reggio Emilia

L’ITINERARIO NEL CENTRO DI REGGIO EMILIA

In piazza della Vittoria e piazza Martiri del 7 luglio, salotto più esteso della città, la visita inizia dal colpo d’occhio che riunisce alcuni tra i più importanti edifici e monumenti di Reggio Emilia. Ma è in piazza Prampolini, meglio nota come piazza Grande, che si raggiunge il cuore storico del centro urbano, di cui reca traccia la cattedrale edificata nel IX secolo e rimaneggiata nel XV, titolata a Santa Maria Assunta. Nella cappella Fiordibelli si apprezza un’opera del Guercino, ma è l’arte contemporanea a catalizzare l’attenzione dopo il restauro che ha portato alla riapertura dell’edificio nel 2010: l’altare porta la firma di Claudio Parmiggiani, la cattedra quella di Jannis Kounellis (a proposito di interventi d’autore, nella chiesa del Sacro Cuore di Baragalla di Reggio Emilia, poco fuori città, si scopre una grande pala in ceramica policroma di Lucio Fontana). Tutt’intorno, sulla piazza, stanno il Palazzo Vescovile e quello del Podestà, il Palazzo del Comune e il Battistero in stile rinascimentale con numerose preesistenze medievali. Tra le chiese di rilievo sul percorso, anche la Basilica di San Prospero (ci si arriva percorrendo il Broletto che collega piazza Grande a piazza San Prospero), patrono della città, e l’edificio dedicato alla Beata Vergine della Ghiara, oltre alla chiesa di Sant’Agostino, che conserva un’opera del Guercino. I più bei palazzi nobiliari di un tempo si ammirano invece percorrendo la Via Emilia San Pietro, che conduce fino all’Arco del Follo, eretto alla fine del Settecento per inneggiare alle vittorie di Napoleone. Meritevole anche l’esplorazione della zona del Ghetto ebraico istituito nel 1669 dalla duchessa estense Laura Martinozzi.

Sala del Tricolore, Reggio Emilia

Sala del Tricolore, Reggio Emilia

IL PALAZZO DEI MUSEI

Riqualificato dall’architetto Italo Rota, l’edificio dell’ex convento francescano risale al XIII secolo e oggi reinterpreta il concetto tradizionale di museo (dal 2022 accoglie anche l’opera d’arte pubblica e partecipata Curiosa Meravigliosa di Joan Fontcuberta). Al primo piano ospita la collezione del naturalista Lazzaro Spallanzani, ma proprio l’intervento di Italo Rota ha aperto un nuovo capitolo della storia museale del complesso a partire dal 2005, quando vengono riallestite al secondo piano le collezioni archeologiche e artistiche del museo. Un’ampia sezione è stata dedicata alla fotografia contemporanea, che da tempo riveste un ruolo fondamentale nella storia culturale della città: spazi permanenti sono stati dedicati all’opera di Luigi Ghirri e alla collezione della tradizionale kermesse reggiana Fotografia Europea. Lungo tutto il percorso museale le immagini dialogano con gli oggetti delle raccolte archeologiche e con le opere contemporanee per creare nuovi rimandi e spunti di riflessione. All’ultimo piano, spazio per laboratori e per l’Agorà di scambio e confronto.

LA GALLERIA PARMEGGIANI

Frutto di un impegno collezionistico che si esprime per tutto il XIX secolo, nel 1925 la Galleria nasce dalla confluenza di tre nuclei differenti di dipinti, mobili e tessuti. A riunirli è Luigi Parmeggiani, anarchico convertito all’arte e all’antiquariato, dal vissuto decisamente movimentato e affascinante. L’edificio in stile gotico-rinascimentale che ospita la collezione fu fatto costruire proprio da Parmeggiani, che muore nel ’45, lasciando in dote alla città la sua eclettica raccolta di opere d’arte, tra cui un Salvatore Benedicente attribuito a El Greco.

http://www.musei.re.it/collezioni/galleria-parmeggiani/

I CHIOSTRI DI SAN DOMENICO

La fondazione del convento risale al XIII secolo, con un primo ampliamento datato al XV e interventi successivi. L’appellativo “degli Stalloni” porta invece memoria della fase post napoleonica, quando, a partire dal 1860, il complesso fu destinato a “deposito cavalli stalloni”. Solo alla fine del XX secolo un restauro conservativo ha restituito l’edificio alla città, facendone un centro culturale molto attivo (fino al 12 giugno, insieme ad altre istituzioni museali cittadine, anche qui si tiene la rassegna Fotografia Europea 2022, con focus sulla giovane fotografia italiana). Nell’intimità del Chiostro Piccolo è “nascosta” la scultura in bronzo di Robert Morris, dal titolo Less Than.

Collezione Maramotti, Reggio Emilia

Collezione Maramotti, Reggio Emilia

LA COLLEZIONE MARAMOTTI

Allestita all’interno del primo stabilimento del gruppo Max Mara (riconvertito a spazio espositivo dall’architetto inglese Andrew Hapgood), è la collezione d’arte contemporanea privata del fondatore del marchio, Achille Maramotti, che negli Anni Settanta decide di condividere la sua raccolta con un pubblico di appassionati. In esposizione vi sono oltre duecento opere, tra dipinti, sculture e installazioni, rappresentative delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali dal 1945 a oggi. Oggi la collezione si articola su due piani e 43 sale. Al piano terra, accanto alla biblioteca, una grande sala è destinata alle mostre temporanee, per accogliere e incentivare i percorsi artistici della contemporaneità.

http://www.collezionemaramotti.org/it/home

Ex Reggiane, Parco Innovazione, capannone 18

Ex Reggiane, Parco Innovazione, capannone 18

REGGIO EMILIA CONTEMPORANEA

I simboli più evidenti dell’intervento contemporaneo nell’urbanistica cittadina sono gli inconfondibili ponti progettati da Santiago Calatrava, che nel 2013 ha firmato anche la stazione ferroviaria Medio Padana sulla linea dell’Alta Velocità. Ma il fermento artistico e culturale della Reggio Emilia che vive a pieno il presente si moltiplica in numerosi spazi riconquistati e restituiti alla città. Come i Chiostri di San Pietro, suggestivo complesso monumentale del Rinascimento, che vide l’intervento progettuale di Giulio Romano: nel 2006 l’antico monastero fu acquisito dal Comune, che a seguito del restauro incentivò la nascita di Laboratorio Aperto, hub di innovazione sociale e luogo di cooperazione e confronto tra imprese, cittadinanza e mondo della ricerca. Alla periferia nord della città, invece, si estende il Parco Innovazione alle ex Officine Meccaniche Reggiane: il progetto di riqualificazione è stato avviato oltre dieci anni fa, con un ambizioso recupero di archeologia industriale. Parte dei capannoni sono ancora inagibili, ma a oggi le ex-Reggiane sono considerate il più grande laboratorio di street art d’Europa. Mostre ed eventi culturali sono ospitati presso il Centro Loris Malaguzzi, anch’esso frutto di un recupero industriale, negli spazi che furono dell’industria casearia Locatelli. Nel piazzale della Polveriera (dal 2016 centro di aggregazione e inclusione sociale, nell’edificio datato 1869, in origine utilizzato per scopi militari) si ammira invece il giardino di sculture di Olimpia Zagnoli, opera permanente donata alla città e realizzata in occasione della mostra del 2021 Caleidoscopica.

www.lapolveriera.net
www.chiostrisanpietro.it

Ponte di Calatrava, Reggio Emilia

Ponte di Calatrava, Reggio Emilia

IN BICI NEL PARCO DEL CROSTOLO

Dal Ponte del Pellegrino inizia la Pista ciclopedonale del Crostolo, che si percorre a piedi o in bicicletta, e si snoda all’interno del Parco del Crostolo, anche detto Parco delle Caprette, esteso per 600 ettari su entrambe le rive del torrente omonimo (che anticamente attraversava la città) con filari di pioppo bianco e numerosi nuclei alberati. Un itinerario rilassante e facile conduce alla Reggia di Rivalta, dimora storica che appartenne alla Duchessa Carlotta d’Orléans e al suo sposo, il principe Francesco, figlio del Duca Rinaldo I d’Este. Fu proprio il Duca, nel 1722, a decidere di far costruire questa “Piccola Versailles”, che alla metà del XVIII secolo conobbe il suo periodo di massimo splendore, fino al decadimento iniziato con la caduta del dominio estense. La pista ciclabile termina presso altre due residenze del Ducato: Villa d’Este, anche conosciuta come Vasca di Corbelli, e la villa privata di Rivaltella. Ma il percorso coincide anche con la quarta tappa della Via Matildica del Volto Santo, percorso escursionistico che raggiunge i luoghi della Gran Contessa Matilde di Canossa (nel complesso lungo 285 chilometri per 11 tappe sul territorio di tre diverse regioni, Lombardia, Emilia, Toscana).

Collezione Tirelli, Museo Ligabue, Gualtieri

Collezione Tirelli, Museo Ligabue, Gualtieri

IL MUSEO ANTONIO LIGABUE A GUALTIERI

A ridosso del Po, Gualtieri è un piccolo borgo della bassa reggiana, caratterizzato da un’urbanistica tardo-cinquecentesca, legata alla corte dei Bentivoglio. Qui Antonio Ligabue trascorse una parte importante della sua vita: il tormentato pittore svizzero giunse in paese nel 1919, a soli vent’anni, e iniziò a dipingere. A Palazzo Bentivoglio, dal 1988, è ospitato il museo che ne celebra il talento e ne racconta la storia, attraverso opere e documenti. Nel palazzo si visitano anche gli affreschi seicenteschi del Salone dei Giganti e – fino al 3 luglio 2002 – la Collezione Tirelli, sarto e celebrato costumista originario proprio di Gualtieri.

https://www.museo-ligabue.it/

The Craftsman, Reggio Emilia

The Craftsman, Reggio Emilia

DOVE MANGIARE A REGGIO EMILIA E DINTORNI

Ristorante e cocktail bar, The Craftsman può godere di un bel dehors su piazza Fontanesi. Complementari, ma ognuna dotata della propria personalità (e di spazi distinti), le anime di cucina e miscelazione, con il menu del ristorante votato al divertimento (con il gusto per il revival, operato senza nostalgia, anzi con voglia di sperimentare) e alla valorizzazione di ingredienti di qualità, e la carta dei drink ugualmente improntata al gioco, ma curata nei minimi dettagli.
Più informale, ma di livello, la proposta gastronomica e brassicola dell’Arrogant Pub, nella periferia cittadina. Per una pausa golosa, ma in velocità, il consiglio giusto è la Cremeria Capolinea, espressione della creatività di un gelatiere innamorato delle lievitazioni (quindi, oltre al gelato, trovate panettoni stagionali e grandi lievitati tutto l’anno, oltre a irresistibili creme spalmabili).
Fuori città, a Rubiera, Arnaldo Clinica Gastronomica è un punto di riferimento della ristorazione regionale, e non solo. Attività storica, che reca sull’insegna il nome del suo fondatore, accoglie gli ospiti al piano terra della vecchia locanda. La cucina è classicamente tradizionale, ossequiosa di una liturgia da grande ristorazione regionale, tra brodi, paste all’uovo e sontuoso carrello dei bolliti.

https://www.thecraftsman.it/
https://www.arrogantpub.it/
https://www.cremeriacapolinea.com/
http://www.clinicagastronomica.com/

Livia Montagnoli

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