In viaggio verso nord. Destinazione Aarhus
Capitale Europea della Cultura 2017, la città danese di Aarhus è in pieno fermento creativo. Quasi quattrocento eventi costellano il lungo anno all’insegna delle attività culturali, fra arte, performance, musica, letteratura e anche iniziative gastronomiche.
È la seconda volta che una città danese ottiene un tale riconoscimento. Dopo Copenaghen nel 1996, Aarhus nel 2017 è infatti sia Capitale Europea della Cultura che Regione Europea della Gastronomia. Vivace cittadina costiera dello Jutland, giovane e fortemente dinamica – 320mila abitanti di cui 60mila studenti, età media 32 anni – dove a spiagge e boschi, fiordi e coste si alternano siti patrimonio Unesco, ristoranti stellati e strutture museali di grande interesse.
Recentemente rinnovata grazie alla nuova Harbour Square, al complesso residenziale Iceberg e all’innovativa biblioteca DOKK1 di Schmidt Hammer Lassen Architects – un “salotto urbano” costruito all’insegna del risparmio energetico e del riciclo dei materiali – Aarhus è nota soprattutto per l’iconico museo ARoS. Sospesa sul tetto di questo edificio, l’installazione Your Rainbow Panorama di Olafur Eliasson (2006-11) è una passerella anulare che offre, grazie alle vetrate dalle tinte arcobaleno, un percorso emozionale e una visuale a 360° della baia e della città.
RIPENSARE E TRASFORMARE
Il tema scelto per la candidatura, Let’s Rethink!, è anche un motto e un “invito al ripensare, al trasformare il territorio in un laboratorio culturale dove possano nascere soluzioni alternative alle nuove sfide globali”, come affermano Rebecca Matthews e Juliana Enberg, rispettivamente Ceo e direttrice del programma. Una presenza femminile dominante, con un approccio che esprime una forte propensione al cambiamento: arte, cultura e innovazione non solo per pensare con un’altra prospettiva, ma anche per agire in modo più mirato e trovare soluzioni sostenibili e nuovi modelli di crescita. Un incredibile numero di eventi – quasi quattrocento lungo tutto l’anno – legati ad arte, performance, teatro, moda, food experience, natura, sostenibilità, musica, letteratura, bambini, film, design e architettura, con esposizioni focus sulla tradizione danese.
– Giulia Mura
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #35
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