Trieste sogna l’Austria con “Salotto Vienna”: al via all’Ex Pescheria la programmazione di eventi ideata dal MAK nel segno dell’arte contemporanea

Il matrimonio è finito da un pezzo. E a dire il vero un po’ bruscamente: ma dopo tanti anni di stretta convivenza un legame non può tranciarsi di netto, cancellando con un colpo di spugna la memoria di un rapporto intenso, dinamico, frizzante. Ricchissimo di felici conseguenze, da una parte e dall’altra. Conserva il ricordo […]

Julius Deutschbauer, Galerie Steinek, Wien - foto David Jagerhofer

Il matrimonio è finito da un pezzo. E a dire il vero un po’ bruscamente: ma dopo tanti anni di stretta convivenza un legame non può tranciarsi di netto, cancellando con un colpo di spugna la memoria di un rapporto intenso, dinamico, frizzante. Ricchissimo di felici conseguenze, da una parte e dall’altra. Conserva il ricordo del proprio passato asburgico Trieste, che rinnova l’antica e mai del tutto dimenticata liaison con l’Austria accogliendo negli spazi dell’Ex Pescheria il fascinoso Salotto Vienna: trentatré notti (a partire dal 1 agosto e fino al 14 settembre) di incontri e dibattiti, eventi e proiezioni che cuciono vecchi e nuovi rapporti culturali tra le due città. E, per estensione, tra i due Paesi. Il tutto in un ambiente scenografato dall’architetto Giovanni Damiani rispondendo all’idea di intimità e accoglienza suggerita dal concetto stesso di salotto: con quinte teatrali ad avvolgere l’Ex Pescheria e aiutarla in un’acustica altrimenti faticosa, con grandi schermi e sedute Thonet, brand storico del design viennese.
In cabina di regia il MAK, Museo Austriaco di Arti Applicate ed Arte Contemporanea, motore di un’iniziativa che porta in riva all’Adriatico istituzioni pubbliche (dal Leopold Museum alla Wiener Stadthalle, dalla Kunsthaus alla Haus der Musik) e gallerie private; artisti (il nome più appariscente è quello di VALIE EXPORT), designer e musicisti, questi ultimi ovviamente impegnati in intimi e intriganti set live. Noi crediamo recita il filo conduttore del cartellone, che ogni sera declina l’affermazione secondo un tema differente: Noi crediamo nella bellezza recita l’evento di apertura, con ospiti il direttore del MAK di Vienna Christoph Thun-Hohenstein, quello del Leopold Museum Peter Weinhäupl,la direttrice dell’Austrian Film Accademy Marlene Ropac ed Eva Fischer, direttrice del sound:frame festival. Nel fine settimana del 2 e 3 agosto si crederà nell’intercreatività e nello scambio di punti di vista con il direttore della Kunsthalle Lucas Gehrmann, con l’artista concettuale Marko Lulic e con Davide Rampello, che introduce il suo Padiglione Zero per Expo 2015.

– Francesco Sala

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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di Marinetti e di Valentino (lo stilista). Ha fatto l'aiuto falegname, l'operaio stagionale, il bracciante agricolo, il lavapiatti, il cameriere, il barista, il fattorino delle pizze, lo speaker in radio, l'addetto stampa, il macchinista teatrale, il runner ai concerti. Ha una laurea specialistica in storia dell'arte. Ha fatto un corso di perfezionamento in economia e managment per i beni culturali, così sembra tutto più serio. Ha fatto il giornalista per una televisione locale. Ha condotto un telegiornale che, nel 2010, ha vinto il premio speciale "tg d'oro" della rivista Millecanali - Gruppo 24Ore. Una specie di Telegatto per nerd. E' molto interista.