Quello scatto in Via degli Ausoni. Dopo trent’anni, la comunità dell’arte romana si incontra al Pastificio Cerere. E si piazza davanti all’obiettivo: foto ricordo, tornando al 1983

Roma, 15 dicembre 1983. Foto di gruppo in un interno: accovacciati davanti all’obiettivo, al civico 3 di Via degli Ausoni, Quartiere San Lorenzo, c’erano una sessantina di illustri personaggi dell’art system romano e del mondo della cultura. Storico scatto in bianco e nero, che immortalava la speciale comitiva, radunatasi nello studio di Ottavio Celestino: oggi, a […]

Roma, 15 dicembre 1983. Foto di gruppo in un interno: accovacciati davanti all’obiettivo, al civico 3 di Via degli Ausoni, Quartiere San Lorenzo, c’erano una sessantina di illustri personaggi dell’art system romano e del mondo della cultura. Storico scatto in bianco e nero, che immortalava la speciale comitiva, radunatasi nello studio di Ottavio Celestino: oggi, a rivedere quell’immagine, per chi  in quegli anni c’era e per chi li può solo immaginare, si avverte un senso di complicità ed energia, che è oramai tutt’uno con l’idea di un tempo, di un luogo, di un particolare milieu: gli anni Ottanta, la Transavanguardia, la Scuola di San Lorenzo, gli atelier del Pastifico Cerere. Facce sbiadite che a stento riconosci, stuolo di occhi, sorrisi, sciarpe e paltò. Erano artisti, collezionisti, fotografi, critici, scrittori: da Enzo Cucchi a Bianca Attolico, da Achille Bonito Oliva a Giorgio Agamben, da Giuseppe Gallo a Giancarlo Limoni, da Piero Pizzi Cannella a Gianni Dessì,  da Oscar Turco a Nunzio, da Bruno Ceccobelli a Marco Tirelli.
Sono trascorsi trent’anni da quel momento di allegra condivisione, testimonianza culturale ed affettiva di un decennio appena iniziato, di un fervore nuovo. Tre decadi che sono già un secolo nuovo e l’inizio di un millennio. E così, tra nostalgia e volontà di ritrovarsi, tra attaccamento alla storia ed esigenza di sentirsi ancora in cerca, in corsa, lo scatto si ripete. Tale e quale, nello spirito e nelle modalità. Trent’anni e un giorno dopo.
Ci si ritrova da Ileana Florescu, per un pranzo, e poi su al quarto piano, di nuovo da Celestino, a mettersi in posa. Una  chiamata collettiva, un flashback, una sovrapposizione tra passato e presente. E in un click tutto torna com’era, o quasi.

San Lorenzo, 15 dicembre 1983

San Lorenzo, 15 dicembre 1983

Ed è un po’ come scegliere se esserci o sottrarsi per la fatidica rimpatriata coi compagni del liceo. Alcuni sono tornati, altri erano via, molte sono facce nuove. Un’istantanea attuale, modellata su un ricordo lieto. Non c’erano Martha Boyden, al momento a Berlino, Sabina Mirri, che si trovava Seul (e che nemmeno trent’anni fa era riuscita ad arrivare), oppure Marco Tirelli, adesso a New York, o Achille Bonito Oliva, bloccato sul set di un documentario. Tante le new entry, tra cui Pietro Ruffo, Carlo Levi, Marcello Smarrelli, Flavio Misciattelli,  Maria Bonmassar, Micol Veller, Andrea Aquilanti, per un super gruppo allargato, targato 16 dicembre 2013: la carica dei 104, ancora a Roma, ancora a San Lorenzo, ancora a immortalare il tempo dell’arte e delle sue relazioni. E se il posto vuoto più triste resta quello di Pino Casagrande, che appena tre giorni prima aveva chiuso gli occhi, qualcuno già pensa a un terzo scatto, da concordare a breve, con gli assenti di ieri e di oggi. E chissà che non diventi un rito, da ripetere a intermittenza: lo scatto di Via degli Ausoni, raccontando Roma, l’arte contemporanea e la sua comunità che cambia.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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