Berlin Gallery Weekend, ecco cosa non lasciarsi scappare: il ritorno di Kosuth con una personale in Germania dopo vent’anni, il Turner Prize Tomma Abt e l’avanguardia di Curt Stenvert. Torna la fiera diffusa, con cinquantuno gallerie aperte in ogni angolo della città

Non sarà semplice bissare il successo di un’edizione 2012 che, vuoi anche per la concomitanza con la Biennale di Berlino, è risultata la più visitata di sempre. Torna per la nona volta, nella capitale tedesca, l’appuntamento primaverile con il Gallery Weekend: cinquantuno le gallerie che aderiscono al programma ideato a suo tempo da Michael Neff, […]

Non sarà semplice bissare il successo di un’edizione 2012 che, vuoi anche per la concomitanza con la Biennale di Berlino, è risultata la più visitata di sempre. Torna per la nona volta, nella capitale tedesca, l’appuntamento primaverile con il Gallery Weekend: cinquantuno le gallerie che aderiscono al programma ideato a suo tempo da Michael Neff, su cui si alza il sipario proprio in queste ore. Una tre giorni a spasso per Mitte e Kreuzberg, senza scordate l’area del Tiergarten: una fiera diffusa, con decine di appuntamenti speciali ed opening; un’intera città a misura di collezionista ed art addicted.
Tris d’assi per Monika Sprüth e Philomene Magers, che nei loro spazi sulla Oranienburger Strasse piazzano in un colpo solo Joseph Condo, i più recenti ritratti di Richard Artschwager ma soprattutto la prima personale negli ultimi vent’anni di Joseph Kosuth in Germania, con una trentina di neon a coprire una finestra temporale che va dalla metà degli Anni Sessanta alla Beckett series del 2011. Prosegue da Eigen + Art l’omaggio di Carsten Nicolai all’eclettismo di Nam June Paik, mentre nel lab della galleria prendono posto le suggestioni sul paesaggio immaginato di Jürgen Mayer H.; Aurel Schleiber inaugura una retrospettiva sull’opera di Curt Stenvert, eroe della scena austriaca del dopoguerra con il rinnovamento delle avanguardie storiche nel linguaggi del movimento Der Rabe. Guido Baudach spalma la personale di Thilo Heinzmann nei tradizionali spazi di Charlottenburg e in quelli in fase di ultimazione nei pressi del Tiergarten; prima personale nella vetrina berlinese della Buchholz per il Turner Prize 2006 Tomma Abt, habitué della sede che la galleria ha a Colonia. Da Mehdi Chouakri va in scena la poetica dell’oggetto di Hans-Peter Feldmann; Gerhardsen Gerner presenta gli ultimi pezzi di Dirk Stewen, con ricorso all’ibridazione tra fotografia e grafica, disegno puro quello di Monica Bonvicini da Johann König. A quasi vent’anni dalla partecipazione alla Biennale di Venezia, dove rappresentava la Croazia, arriva alla Galerija Gregor Podnar la seconda personale berlinese di Goran Petercol; fa le cose in grande Thomas Schulte, che lega alle vorticose sculture di Alice Aycock alle installazioni metalliche di Franka Hörnschemeyer.

– Francesco Sala

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Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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