Transatlantic: la serie tv che racconta il salvataggio di grandi artisti dall’Olocausto

Max Ernst, Marc Chagall, André Breton e Hannah Arendt sopravvissero all'Olocausto grazie ad un'operazione segreta. Il racconto romanzato è affidato alla serie tv in 7 episodi dal titolo "Transatlantic". Ecco il trailer

Marsiglia, 1940. Qui è ambientata la nuova e discussa serie Transatlantic, in onda dal 7 aprile su Netflix. Ispirata al romanzo “Flight Portfolio” di Julie Orringer, la serie in sette episodi vede alla regia Paul Sonntag ed è una coproduzione internazionale tra Usa, Regno Unito, Francia e Germania.

LA TRAMA DI “TRANSATLANTIC”

“Durante la Seconda guerra mondiale due americani e i loro alleati organizzano un’operazione di salvataggio a Marsiglia per aiutare artisti e altri rifugiati in fuga dall’Europa” spiega la breve sinossi della piattaforma. I due americani sono il giornalista Varian Fry e l’ereditiera Mary Jayne Gold, giovani, colti e pieni di ideali, che decidono di entrare a far parte dell’Emergency Rescue Committee (Erc), volta a salvare oltre duemila rifugiati europei. Tra questi spiccano i nomi di celebri artisti e intellettuali quali Max Ernst, Marc Chagall, André Breton e Hannah Arendt. I toni del film sono tuttavia lontani da quelli drammatici del genere, ma assumono tratti persino “glamour”, così come affermato dal Financial Times, mentre Netflix parla di una storia che mantiene un certo equilibrio tra “oscurità, umorismo e bellezza”.

LE CRITICHE MOSSE ALLA SERIE TV “TRANSATLANTIC”

Proprio questo stile narrativo non è piaciuto ad Israele e ad altri critici cinematografici che hanno in effetti ritenuto la serie fin troppo frivola, pur trattando eventi storici drammatici realmente accaduti. C’è chi ha visto negli americani personaggi ricchi e annoiati che scelgono di impegnarsi nell’operazione di salvataggio solo per movimentare le loro esistenze, mentre i nazifascisti appaiono come le classiche macchiette malvagie. Le bocciature si fanno ancor più feroci per via del nome che c’è dietro l’ideazione del progetto: parliamo di Anna Winger, autrice divenuta celebre per il suo riuscitissimo Unorthodox. Ma si sa, ormai non c’è serie Netflix che non passi per la tagliola della critica – basti pensare a Queen Cleopatra, in uscita il 10 maggio – e quello che dovrebbe essere e rimanere puro intrattenimento, viene invece preso troppo sul serio.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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