“La storia del Bauhaus, per come la conosciamo, non è corretta. Se vi integriamo anche le donne, il quadro che si delinea è molto più completo e interessante”. Ad affermarlo è la storica dell’arte Elisabeth Otto, autrice del saggio Haunted Bauhaus. Occult spirituality, gender fluidity, queer identities and radical politics ed esperta invitata dalla regista Susanne Radelhof a prendere parte al documentario Bauhausfrauen.
IL GENDER GAP NELL’ESPERIENZA BAUHAUS
Uscito in concomitanza con il centenario della fondazione della scuola tedesca, il film tratteggia i ritratti di cinque protagoniste di quella storica esperienza. Ostinate, qualificate, autentiche pioniere nei rispettivi ambiti, Alma Buscher, Marianne Brandt, Gunta Stölzl, Friedl Dicker e a Lucia Moholy hanno legato il proprio percorso formativo e professionale al Bauhaus, finendo per lottare – a vario titolo – per il pieno riconoscimento delle loro opere. Fra occasioni mancate, promesse infrante e coraggiosi tentativi di ribaltare le convenzioni sociali interne alla scuola, le loro biografie rivelano i limiti dell’istituzione fondata da Gropius sul fronte dell’uguaglianza dei diritti. In programmazione a Lo schermo dell’arte 2021, il festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi, Bauhausfrauen è disponibile fino al 21 novembre on demand su Più Compagnia (in collaborazione con MYMOVIES).
I VINCITORI DELLA DECIMA EDIZIONE DI VISIO
Caratterizzata dal formato ibrido e dal ritorno a Firenze dell’artista iraniana Shirin Neshat, la 14a edizione del festival è stata affiancata, per il decimo anno, dal focus sulle nuove generazioni VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, a cura di Leonardo Bigazzi. La collettiva Thinking Beyond – Moving Images for a Post-Pandemic World, fino al 12 dicembre alla Manifattura Tabacchi, raccoglie i lavori degli artisti under 35 selezionati per il 2021 nell’ambito del progetto: Eoghan Ryan, Thuy-Han Nguyen-Chi, Alexandre Erre, Chongyan Liu, Philth Haus, Eleonora Luccarini, Janaina Wagner, Nelson Bourrec Carter, VEGA e Roman Khimei & Yarema Malashchuk, autori di Dedicated to the youth of the world II. Proprio quest’opera si è aggiudicata il VISIO Young Talent Acquisition Award ed è stata acquisita dalla Seven Gravity Collection, la collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei. “Ci ha profondamente colpiti per i suoi ricordi evocativi di un passato di speranze, desideri, illusioni, uniti alla crudezza del risveglio dalla trance di una pista da ballo, e per il suo ritratto metaforico del mondo pandemico e dell’uscita dal suo tunnel”, hanno affermato i giurati nella motivazione del riconoscimento.