I disabili non sono supereroi: il video ironico del movimento #WeThe15

Si può ridere delle persone diversamente abili? Certo che sì: il video del movimento #WeThe15, presentato all'apertura delle Paralimpiadi di Tokyo 2020, chiede proprio che si cambi approccio nei confronti di queste persone

“Sei un esempio per tutti noi”, “Mi ricordi di essere felice”, “Siete dei supereroi”: sono queste le frasi che il 15% della popolazione mondiale sente spesso ripetersi. Si tratta delle persone diversamente abili che, sebbene risultino una minoranza, rappresentano comunque un miliardo di donne e uomini.

Queste persone sono le protagoniste del video ironico e dissacrante, commissionato dal Comitato Paralimpico Internazionale e dall’International Disability Alliance, e mostrato proprio in occasione della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

Nel corto c’è un ragazzo sulla sedia a rotelle, una coppia di sposi non vedenti, ragazzi privi di un braccio, persone affette da nanismo o da sindrome di Down, tutti che raccontano il loro quotidiano con normalità, senza pietismi o eroismi a cui lo sguardo stereotipato della società vorrebbe confinarli. Lo fanno persino con ironia: la coppia non vedente racconta di essersi conosciuta durante un “appuntamento al buio” o il papà sulla sedia a rotelle spiega di non aver bisogno del passeggino, perché è lui stesso il passeggino del suo bambino.

L’obiettivo? Cambiare la prospettiva con cui la maggioranza delle persone si rapporta a loro e soprattutto lanciare il movimento #WeThe15 per porre i diritti delle persone diversamente abili al ​​centro dell’agenda globale dell’inclusività.

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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