Presentati gli esiti della prima fase del restauro in corso nel Battistero di San Giovanni, interamente finanziato dall’Opera di Santa Maria del Fiore. Dopo il recente intervento condotto sulle facciate esterne e sul manto di copertura, nel monumentale edificio fiorentino si sta svolgendo il restauro dei paramenti interni; esclusa la Cupola, per la quale sono stati annunciati successivi lavori. L’attenzione, intanto, si concentra sulla bellezza ritrovata dei mosaici parietali trecenteschi di quattro delle otto pareti del Battistero, la cui esecuzione venne promossa come “progetto di ampliamento di quelli della cupola, andando a sovrapporsi alle originarie decorazioni con lastre lapidee“. Un dettaglio, messo in evidenza dall’architetta Beatrice Agostini, che si occupa della Progettazione e Direzione dei Lavori Architettonici e Mosaici, di non secondario rilievo, poiché spinse le maestranze dell’epoca a sperimentare una tecnica musiva definita unica nel suo genere.
TRACCE DI FOGLIA D’ORO SUI CAPITELLI
“Dovendosi adattare appunto a una decorazione preesistente, chi progettò il nuovo rivestimento musivo si ingegnò per adattarlo allo spazio disponibile e ai materiali già impiegati”, sottolinea ancora Agostini. Fra le curiosità emerse nel corso del restauro, si segnala anche il ritrovamento di tracce di foglia d’oro su uno dei capitelli dei matronei: potrebbe trattarsi della prova che in origine fossero tutti dorati, in una sostanziale continuità e coerenza con il fondo oro dei mosaici della Cupola e parietali. Nell’attesa di poter tornare a osservare le “cose mirabili” conservate in questo autentico scrigno fiorentino, da lunedì 25 gennaio sono intanto riprese le visite alla Cattedrale e alla Cupola del Brunelleschi (dal lunedì al venerdì; info sui sito web).
– Valentina Silvestrini