Olivetti dopo Adriano. Due nuovi documentari raccontano l’azienda di Ivrea

Presentati in anteprima al Milano Design film Festival, che quest'anno proporrà oltre 40 in titoli e sarà in streaming dal 6 al 8 novembre, i lungometraggi “Paradigma Olivetti” e “Prospettiva Olivetti”, diretti da Davide Maffei, indagano le mutazioni dell'azienda di Ivrea dagli anni Sessanta agli anni Ottanta. Raccogliendo la voce di esperti, storici e designer e puntando anche su documenti d'archivio

Con la scomparsa di Adriano Olivetti, avvenuta il 27 febbraio 1960, non cessa la storia dell’azienda fondata da suo padre, Camillo, nel 1908. Eppure, i decenni del “post-Adriano” restano probabilmente ancora poco noti al grande pubblico, da sempre affascinato dalla figura dell’imprenditore artefice dell’ascesa mondiale della fabbrica piemontese di macchine da ufficio. Nell’anno in cui ricorre il sessantesimo anniversario della sua scomparsa, e a qualche settimana di distanza dal festival di architettura Design for the next community che ha avuto luogo proprio a Ivrea ed è stato dedicato alla sua memoria, due documentari dedicati alle “mutazioni” della Olivetti nel ventennio 1960-1980 stanno per debuttare al Milano Design film Festival (qui tutto il programma).

PARADIGMA E PROSPETTIVA OLIVETTI

Entrambi diretti da Davide Maffei – tra i fondatori dell’Associazione Edoardo Gellner Architetto, ha all’attivo anche il doc Villaggio Eni. Un piacevole soggiorno nel futuro – e inizialmente concepiti come un unico lungometraggio, dal titolo Olivetti – Cronache da un’industria gentile, analizzano le evoluzioni aziendali susseguitesi dalla morte dell’imprenditore fino all’era De Benedetti, iniziata nel 1978. Paradigma Olivetti e Prospettiva Olivetti seguono due binari tematici distinti, legati rispettivamente al design industriale, negli anni del boom dell’informatica e del fatale passaggio dalla meccanica all’elettronica, e all’architettura, con la consacrazione “dell’unicità olivettiana” a livello internazionale e l’affidamento di incarichi, anche all’estero, a Gae Aulenti, James Stirling ed Eduard Cullinan, Louis Kahn, Egon Eiermann, Kenzo Tange, Federico Correa, Alfonso Milá e allo studio BBPR. Fondamentali per entrambi i doc si sono rivelati sia i materiali d’archivio, sia le testimonianze di storici, designer, esperti che hanno vissuto in prima persona la stagione di cambiamento di una realtà simbolo del Paese.

– Valentina Silvestrini

www.milanodesignfilmfestival.com

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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