Mimmo Calopresti e il suo Omaggio a Codice Italia

Tuttto pronto per la Biennale di Venezia. Attesa e curiosità intorno al Padiglione Italia, affidato al critico Vincenzo Trione. Mix di artisti diversissimi e un'impalcatura teorica serrata, fra storia, attualità e identità culturale italiana. Nell'attesa dell'opening, rivediamo il video-omaggio di Mimmo Calopresti...

Piero della Francesca, Andrea Mantegna, Caravaggio, Leonardo da Vinci, Lucio Fontana, Pasolini che cita Rosso Fiorentino ne “La Ricotta” o che interpreta il racconto biblico nel suo “Vangelo secondo Matteo”. Sono alcuni dei padri, maestri, pionieri, fari senza tempo, che Mimmo Calopresti affianca nel suo “Omaggio a Codice Italia”. Un video che interpreta, nella semplicità (eccessiva?) di un collage (retorico?) in movimento, l’esprit storico, letterario, filosofico e citazionista  del Padiglione Italia curato da Vincenzo Trione, pronto per l’opening ufficiale del prossimo 8 maggio. Una carrellata nuda e cruda di simboli immortali della cultura italiana – orchestrati sulle note di Max Casacci, produttore dei Subsonica – per interpretare quel dna incancellabile e inequivocabile che quindici artisti proveranno  a intercettare, attualizzare, superare o semplicemente rievocare.

Pier Paolo Pasolini, Il Vangelo secondo Matteo

Pier Paolo Pasolini, Il Vangelo secondo Matteo

E sono Alis/Filliol, Andrea Aquilanti, Francesco Barocco, Vanessa Beecroft, Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Paolo Gioli, Jannis Kounellis, Nino Longobardi, Marzia Migliora, Luca Monterastelli, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Nicola Samorì e Aldo Tambellini, i nomi scelti per questo progetto dalla solide fondamenta teoriche, in cui lo sguardo consapevole al passato diventa, nell’idea curatoriale e nella prassi creativa, la possibilità audace di una proiezione in avanti, lungo i sentieri ininterrotti della dialettica tra memoria e rottura, tra identità e “displacement”, tra radici e tradimenti.
Il video? Nulla di  indimenticabile. Una suggestione breve, tiepidina, priva di scrittura filmica, ma col suo utile flusso emotivo. Restando con coerenza all’ombra delle parole di Walter Benjamin, scelte da Trione come introduzione sul sito del suo “Codice Italia”: “Immagine è ciò in cui quel che è stato / si unisce fulmineamente con l’ora / in una costellazione. / In altre parole: immagine è la dialettica nell’immobilità“.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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