Fotografia Festival. La Roma che scatta

Macro, Roma – fino al 17 gennaio 2016. 14esima edizione per il festival capitolino dedicato alla fotografia, nelle salde redini di Marco Delogu. E ancora una volta, la città è invasa da mostre grandi e piccole che si basano su quel medium ancora tanto affascinante.

Tutto ciò che abbiamo lasciato della nostra vita comincia in questo momento.
Aristotele

Il denominatore comune di tutte le foto è sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso.
Jeanloup Sief

MINIMO COMUNE DENOMINATORE
Cos’hanno in comune la visione aerea del plastico di Roma di Olivo Barbieri, i volti dei contadini italiani della serie Farmers di Francesco Neri e la ragazza adolescente sdraiata nel prato del suo giardino negli scatti di Allegra Martin? Il nostro Presente. Ed è il Presente il tema di questa 14esima edizione del Festival Internazionale di Fotografia, al Macro con una collettiva principale, e poi mostre personali, numerosi premi e call dedicati alla promozione di talenti emergenti.
Sono lavori che raccontano ognuno una propria storia, lontana dall’immediatezza usa e getta di tanta immagine che ci circonda e che riflettono invece un “tempo dellesperienza, proprio del sentire e del vivere”, un tempo fatto di “storie, racconti e geografie”, in cui ogni individualità diventa un frammento di un’immagine più ampia e complessa del nostro mondo.

Giovanni Cocco, Displacement

Giovanni Cocco, Displacement

DA ROMA A L’AQUILA
Così, di scatto in scatto, si disegna uno sguardo orizzontale sulla nostra realtà e sul nostro tempo, e una mappa di luoghi reali e del pensiero che definiscono il nostre orizzonte: la Roma umanissima e intensa di Paolo Pellegrin che ritrae la sua città non attraverso un luogo ma entrando nella vita di una famiglia Rom, o la città eterna che, tra il sacro e il profano, emerge dalla silenziosa oscurità delle immagini dell’argentino Rodrigo Illescas (premio IILA 2014). Ancora, il presente negato nella serie Displacement, di Giovanni Cocco e Caterina Serra, che ritrae l’alienazione e la desolazione della New Town abruzzese in cui, come deportati dei nostri giorni, sono costretti a vivere gli sfollati dopo il terremoto dell’Aquila 2009.

TEMPUS FUGIT
Ma se spazio e tempo sono dimensioni del pensiero, come cogliere attraverso la fotografia, e il suo sguardo “obiettivo”, il tempo reale del nostro presente? È possibile davvero vivere, cogliere, fermare il presente? Nella serie The Present, Paul Graham fotografa ogni attimo per le strade di New York come un dittico fatto da due scatti, quello che ritrae la stessa scena immediatamente prima e immediatamente dopo e in ogni sequenza qualcosa scompare, scorre via, semplicemente, sfugge: a dire che la realtà, qui e ora – il presente – nel momento in cui lo vorremmo fare nostro si perde; diventa già inevitabilmente passato e, inafferrabile, lascia il posto al futuro.

Emilia Jacobacci

Roma // fino al 17 gennaio 2015
Fotografia Festival Internazionale 2015 – Presente
direzione artistica Marco Delogu
MACRO
Via Nizza 138
06 671070400
[email protected]
www.museomacro.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47355/fotografia-2015-festival-internazionale-di-roma/

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Emilia Jacobacci

Emilia Jacobacci

Emilia Jacobacci è una storica dell’arte, laureata alla Sapienza di Roma con una tesi sul progetto del MAXXI. Si è poi specializzata in Management dei beni culturali alla Scuola Normale di Pisa e a Milano in Comunicazione multimediale. Scrive di…

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