Parigi. A cena con Michel Blazy

Le Plateau di Parigi festeggia i suoi dieci anni di attività con una mostra personale dell’artista monegasco. Che propone una serie di installazioni site specific e un ristorante fuori dal comune, aperto solo fino al 18 novembre.

Il quartiere di Belleville a Parigi non ha più bisogno di presentazioni: è diventato uno dei crocevia più interessanti della capitale francese per la ricerca e sperimentazione artistica contemporanea, e Le Plateau – istituito dalla FRAC Île de France – ne è uno dei centri propulsori. E ora festeggia i suoi dieci anni con un’esposizione irriverente.
Un’ironica torta di compleanno con una candela accesa dà il benvenuto ai visitatori che entrano confusi dalla frase ripetuta costantemente “La moquette est réservée aux escargots”. Solo dopo qualche secondo si capisce il perché: le striature astratte sulla moquette imbevuta di birra sono le tracce delle lumache che pazientemente compongono il loro quadro. Ma è il Circuit fermé a colpire il visitatore, facendolo immergere definitivamente nella logica del ciclo della vita descritto da Michel Blazy (Monaco, 1966; vive a Parigi): la commensalità diventa pretesto per le mosche di cibarsi del sangue fresco e della carne in vetrina, un rito macabro ma allo stesso tempo naturale, nascosto dietro un tavolo rosso con un design accattivante.

Ciò che è putrido per alcune specie è nutrimento per altre, come le bucce d’arancia ammuffite che diventano un paradiso per mosche, ragni e insetti. I ratti mangiano lo strato di cioccolato sulle tele fino a delineare le forme perfette per un quadro, le formiche diventato tableaux vivants, uccellini e ragni sono il soggetto privilegiato per un documentario antropologico.
Il percorso esplorativo, nell’avvicendarsi delle situazioni, si conclude con una grotta organica annaffiata ogni giorno dal personale, che vede crescere le lenticchie disseminate ovunque. Simbiosi, parassitismo, alimentazione e consumo animale sono i grandi temi affrontati con ironia e minuziosità da Blazy: un’esposizione che lascia perplessi, disturba, letteralmente puzza e nel complesso riesce nel suo intento ambivalente di meravigliare e indispettire il visitatore, assaltato continuamente dagli insetti, portandolo alla consapevolezza lavoisiana che “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

Federica Mariani

Parigi // fino al 18  novembre 2012
Michel Blazy – Le Grand Restaurant
LE PLATEAU / FRAC ILE DE FRANCE
Place Hannah Arendt
[email protected]
www.fracidf-leplateau.com

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Mariani

Federica Mariani

Classe 1982, Federica Mariani ha due lauree magistrali, una in storia delle arti e l’altra in economia delle arti conseguite presso l’Università Ca' Foscari di Venezia e ha collaborato per alcuni progetti con la Biennale di Venezia. Ha frequentato il…

Scopri di più