Il giro del mondo con una lente d’ingrandimento simbolica fatta di stelle, tra continenti e Paesi agli antipodi. Un tour alla ricerca della “libertà”. È il progetto site specific di Pietro Ruffo, fino al 27 aprile alla Galleria Testori di Milano.
Pietro Ruffo - Freedom supermarket - veduta della mostra presso Carlotta Testori Studio, Milano 2012
Visibile e riconoscibile resta il tacco dello Stivale, poi la raffigurazione cartografica dell’Italia di Pietro Ruffo (Roma, 1978) si estende per assimilazione al “filo d’oro” scelto come linea guida del percorso di ricerca fatto di lavori a parete che percorrono tutto il globo. D’oro sono le scritte in arabo inneggianti alla “libertà” che l’artista incastona nelle grandi mappe geografiche a parete, realizzate attraverso il reiterarsi di una simbologia decodificata dalle formelle della reggia dell’Alhambra di Granada. La “libertà” ai tempi della globalizzazione è il “prodotto” principale del Freedom Supermarket, allegoricamente illustrato in un percorso composito tra fitti schemi e sistemi, proprio come l’infinito potenziale del web. La Rete, con la sua “forza” incalcolabile, diventa perciò l’emblema dello stesso concetto contemporaneo di libertà. Un mappamondo esprimibile attraverso questo sconfinato paradigma in divenire in cui si manifestano nuovi interrogativi etici, nuove prospettive sociali e culturali. Un nuovo mondo.