Le performance ora si svolgono anche nei videogiochi: Kamilia Kard su Roblox

Con Toxic Garden - Dance Dance Dance l’artista Kamilia Kard propone nel videogioco Roblox, e ora in una versione ibrida e ampliata, una performance partecipativa che parla di relazioni tossiche

“Pubblico difficile stasera” diciamo all’artista Kamilia Kard (Milano, 1981) mentre ci sediamo con lei. Siamo nel Teatro Studio Borgna all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nel corso dell’evento RomeVideoGameLab che nel 2024 si è trasferito dalla precedente sede di Cinecittà.
Kard ha appena terminato la sua performance partecipativa Toxic Garden – Dance Dance Dance, che si svolge sulla piattaforma di videogiochi online Roblox ma che in questa occasione è stata portata in un formato ibrido e arricchito di fronte a un pubblico “un po’ indisciplinato”, come lo definisce Kard, di bambini e famiglie. 

Kamilia Kard Toxic Garden - Dance Dance Dance for VRAL (Milan Machinima Festival), 2022
Kamilia Kard Toxic Garden – Dance Dance Dance for VRAL (Milan Machinima Festival), 2022

La performance di Kamilia Kard in Roblox

Su Roblox l’utenza (più di 70 milioni di persone al giorno) può creare, condividere e giocare anche in compagnia di altre persone videogiochi ed esperienze giocose, e Kard usa la piattaforma per continuare a esplorare corpi e sentimenti nell’era della transizione digitale.
Toxic Garden – Dance Dance Dance è nata nel 2022 e parla di relazioni manipolatorie e tossiche attraverso piante velenose e coreografie di danza (il ballo è un diffuso strumento di comunicazione nei videogiochi online, per esempio in Fortnite di Epic Games). La versione originale della performance è composta da due fasi. Nella prima c’è una danza collettiva che Kard ha realizzato in collaborazione con danzatrici del Balletto Teatro di Torino e della Fondazione Egri (Aurora Mecca, Federica Rignanese, Giada Zilio, Francesca Picca Piccon) durante la sua residenza alla Lavanderia a Vapore di Collegno per la terza edizione di Residenze Digitali. Partendo dalla coreografia, digitalizzata da Kard con la collaborazione di un’intelligenza artificiale, Rafael Bresciani ha poi composto la musica. “Non ti do la possibilità di scegliere quando iniziare a danzare e quando smettere” ci dice Kard. “La scelta di eliminare questo genere di gratificazioni è voluta, e per lo stesso motivo elimino anche la personalizzazione degli avatar: per scardinare quei meccanismi che sulle piattaforme diventano occasioni di speculazione” tramite la vendita di “skin”, modelli per i personaggi e abiti digitali.
Entrando in Toxic Garden gli avatar del pubblico perdono le loro curate individualità, le loro personalizzazioni, i riferimenti alle sottoculture in cui magari si identificano e che a volte sono vere e proprie gang virtuali che si muovono tra i mondi di Roblox. Diventiamo ibridi umani e vegetali. La seconda fase è invece una libera esplorazione di un giardino di meraviglie e piante velenose, con sound design di Cristina Katja Angeloro, dove zone diverse invitano e permettono diverse azioni. 

Toxic Garden di Kamilia Kard a RomeVideoGameLab

In questa versione ibrida il pubblico guardava ciò che accadeva nel giardino virtuale di Kard proiettato sul palcoscenico e, attraverso smartphone e tablet, contemporaneamente giocava al suo interno, in una moltiplicazione dei punti di vista e dei ruoli possibili rispetto alla versione solo online. Intanto, due attrici, vestite come personaggi della performance, si aggiravano nella platea aiutando le persone ad accedere al gioco e facendo giocare su tablet. Mantenere, pure con una performance videoludica, l’interesse di un pubblico di bambini (e di genitori) armati di smartphone e abituati ai ritmi di TikTok si è comunque rivelato piuttosto difficile. 
Per RomeVideoGameLab l’opera è stata inoltre ampliata con due nuovi momenti. Una mappa prevalentemente bianca abitata da scene e danze coreografate da 50 studenti di scuola superiore, su temi come bullismo e prevaricazione, durante un laboratorio tenuto da Kard il giorno precedente. E infine Narcissus and Lady in the Mist, con il notevole intervento delle danzatrici Bruna Cerasa e Irene Mammarella che si sovrappongono alla danza virtuale. È una forte conclusione: la coreografia, di Tiziano Di Muzio su drammaturgia di Kard e musica di Bresciani e Chiara Fabian, racconta lo svolgersi di una relazione tossica con una chiarezza narrativa altrove assente nella performance, che “resta un po’ astratta” come ammette Kard. “Negli anni è cambiato il mio approccio ai contenuti”continua l’artista. “Anche grazie ai laboratori che ho fatto ho sentito l’esigenza di arrivare a un approccio più teatrale e narrativo, a una gestualità più comprensibile da parte dei ragazzi, e penso di starci arrivando”. Narcissus and Lady in the Mist giunge in qualche modo anche a una risoluzione, a una rottura del ciclo. Forse non proprio a un lieto fine, ma (finalmente) almeno all’interruzione di una relazione che poteva essere solo tossica.

Matteo Lupetti

https://kamiliakard.love/

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Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

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