ITsArt chiude. C’è una data per lo “spegnimento” della Netflix della Cultura

Ideata nel 2020 durante il primo lockdown e online da giugno 2021, la piattaforma era stata messa in liquidazione alla fine del 2022, per la decisione del ministro Sangiuliano di non rifinanziare il progetto. Sarà offline dal 12 maggio 2023

Messa in liquidazione lo scorso 29 dicembre da Cassa Depositi e Prestiti, ITsArt, piattaforma italiana per contenuti video voluta dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini come “Netflix della cultura”, si avvia a essere cancellata dal registro delle imprese nel prossimo futuro.

ITSART CHIUDE IL 12 MAGGIO 2023

E ora c’è anche la data che sancirà la messa offline del sito ancora raggiungibile all’indirizzo www.itsart.tv: 12 maggio 2023. Lo spegnimento definitivo della piattaforma – che il ministro Gennaro Sangiuliano ha deciso di non rifinanziare stanti i quasi 7,5 milioni di euro persi dalla stessa in meno di un anno – si concretizza così a poco meno di due anni dal lancio dell’iniziativa: ideata durante il primo lockdown (con l’ufficializzazione da parte dell’ex ministro Franceschini nel luglio 2020) per compensare il mancato accesso allo spettacolo dal vivo e allo stesso tempo raggiungere un bacino di utenti nazionale e internazionale anche dopo l’emergenza, infatti, la piattaforma era stata attivata il 2 giugno 2021, live e on demand, con contenuti esclusivi disponibili in Italia e all’estero per “celebrare e raccontare il patrimonio culturale italiano in tutte le sue forme e offrirlo al pubblico di tutto il mondo”. Il progetto promosso dall’allora Mibact (oggi MiC) insieme a Cdp, aveva dato il via alla costituzione della nuova società partecipata al 51% da Cdp e al 49% da CHILI Spa, partner industriale selezionata attraverso una procedura competitiva aperta, con la collaborazione della Rai e di altre istituzioni e soggetti del settore culturale, pubblici o privati.

La home page di ITsART

La home page di ItsArt

ITSART. STORIA DI UN’INIZIATIVA MAI DECOLLATA

Nonostante l’arco di vita relativamente breve, ITsArt non ha mancato di suscitare polemiche, ottenendo risultati ben sotto le aspettative – gli appena 141mila utenti registrati e i voucher hanno permesso di raggiungere solo 246mila euro di entrate contro i 7,5 milioni di uscite nel 2021, a fronte di un investimento pubblico iniziale pari a 10 milioni di euro – e cumulando alcuni significative mancanze, dall’incapacità di rendere le procedure di registrazione e profilazione intuitive e user-friendly alla scarsa appetibilità dei contenuti (con eccezioni come il documentario visibile gratuitamente Eterna Pompei, dedicato al restauro della Casa dei Vettii, una produzione originale ITsArt realizzata da Except, il documentario Bene! Vita di Carmelo, la macchina attoriale, prodotto da Echivisivi e ITsArt per il ventennale della morte dell’artista, o il film Franco Battiato – La Voce del Padrone, coproduzione RS productions e ITsArt), ai prezzi fuori mercato (talvolta per fruire di contenuti già visibili gratuitamente altrove, per esempio su RaiPlay). Una gestione turbolente, che ha portato all’avvicendarsi, nel corso di un solo anno, di ben tre amministratori delegati. Attualmente in fase di attendere “a tutti gli adempimenti legalmente richiesti in questa fase liquidatoria”, la società – oggi registrata come ITsART S.p.A. in liquidazione – continua a presentarsi nella sua piena operatività, pur sempre priva di qualsivoglia indirizzo editoriale o artistico (circostanza che ha pesato al pari dell’assenza di un piano industriale), come purtroppo è stato chiaro dall’inizio. Tra poco più di un mese, però, l’iniziativa sarà solo un ricordo, proprio come successo non troppi anni fa a Verybello.

Livia Montagnoli

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