Il videogioco ispirato a Gomorra di Roberto Saviano

Il libro “Gomorra” di Roberto Saviano è stato opera teatrale, film e serie televisiva. Diventa ora anche un videogioco sviluppato dallo studio torinese 34BigThings: una storia interattiva e a bivi ambientata nel mondo della camorra

Gomorra, come già notato più di dieci anni fa da Tiziano Scarpa su Il primo amore, è sempre stata un’opera transmediale. È un libro che subito si è espanso in altri media, prima di tutto nelle apparizioni pubbliche dell’autore stesso. Ma questa nuova versione videoludica ci pare legata più alla fiction della serie TV che all’ibridazione di fiction e non fiction del libro originale (Saviano non ha collaborato al progetto). “Le fonti di ispirazione che abbiamo avuto sono state molteplici, sia di fiction sia di non fiction”, spiega ad Artribune il game designer di Gomorra, Vittorio Mattia Bernatti. “Non c’è alcun accadimento vero, non ci sono riferimenti a persone reali. È un’opera di fiction con cui non volevamo trasmettere esattamente cosa succede nella realtà, o in Gomorra, ma dare le stesse atmosfere in una storia inventata che vuole sensibilizzare su quella realtà complessa che è la mafia”.

Gomorra di 34BigThings

Gomorra di 34BigThings

COME FUNZIONA IL VIDEOGIOCO GOMORRA

Interpretiamo Nina, diciottenne che si trova a guidare un clan camorristico dopo l’omicidio del padre, che ne era il boss. Il videogioco alterna fasi narrative accompagnate dai disegni del fumettista Luca Negri e in stile visual novel (racconto illustrato e interattivo e bivi) in cui facciamo scelte plasmando la vita e il futuro della protagonista, che vuole vendicare il genitore, e parti da videogioco gestionale in cui assegniamo compiti ai membri del clan spendendo e guadagnando risorse influenzate anche dalle decisioni che abbiamo preso. È un po’ come gestire un’azienda, una sintesi che (involontariamente, da quello che afferma Bernatti) ben si sposa con la camorra raccontata da Saviano, la camorra capitalista parte dei nostri sistemi economici, del funzionamento dei porti, della moda, dell’edilizia, della gestione dei rifiuti.

Gomorra di 34BigThings

Gomorra di 34BigThings

GLI INTENTI DEL VIDEOGIOCO GOMORRA

Ma è chiaro che a 34BigThings e Bernatti interessasse alla fine poco questo aspetto del gioco. “Non volevamo far sentire chi gioca potente perché capace di gestire un’organizzazione criminale, per questo abbiamo sintetizzato al massimo questi elementi”, dice Bernatti. Quello che interessava loro erano i personaggi, i bivi, la crudezza di una rappresentazione addolcita (a volte in modi anche un po’ moralistici) dal punto di vista di Nina. “La protagonista è una ragazza che si ritrova nella camorra ignara di esserci stata dentro tutta la vita”, spiega Bernatti. “Ci sono dei videogiochi che ti mettono in mano la pistola e tutto quello che puoi fare è sparare. In Gomorra farai delle cose brutte, ti trovi in un contesto da cui è difficile scappare, ma le scelte che poniamo offrono quasi sempre un modo alternativo per risolvere le situazioni. L’obiettivo era far sentire a chi gioca quanto sia difficile vivere in quel mondo”.
Gomorra di 34BigThings è disponibile per PC, Android e iOS.

Matteo Lupetti

https://store.steampowered.com/app/2017380/Gomorrah/

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Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

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