Gli influencer italiani hanno fondato il loro sindacato

Sono 350mila le persone che appartengono alla categoria degli youtuber, instagrammer e streamer, dicono da Assoinfluencer, per un valore di mercato di 280 milioni di euro

Professionalità, paghe corrette e riconoscimento di un lavoro troppo a lungo declassato come “hobby redditizio”: gli influencer italiani ora possono contare sul primo sindacato italiano di categoria a loro dedicato, l’Associazione Italiana Influencer. Fondata dai due giovani avvocati italiani Jacopo Ierussi (presidente) e Valentina Salonia (vicepresidente), Assoinfluencer nasce con lo scopo di proteggere i compensi e rappresentare coloro che, siano essi “un artista, un imprenditore, cyber atleta, un divulgatore scientifico”, hanno fatto della creazione e della condivisione di contenuti online il proprio lavoro. Assoinfluencer, si legge sul portale dalla stessa associazione senza scopo di lucro, è “la prima realtà del suo genere in Italia, nata con lo specifico intento di promuovere e tutelare la professione di nuova generazione da cui prende la denominazione”, andando finalmente a prendere atto della professionalità e del ruolo nella comunicazione e nel marketing di youtuber, instagrammer e streamer.

Anche in campo artistico, gli influencer italiani sono molti e molto amati: c’è chi si è specializzato in divulgazione, come Elisabetta Roncati, art consultant nota come ArtNomadeMilan con oltre 42mila follower, lo storico dell’arte Andrea Veneziani, con quasi 30mila follower su Ig, e il fondatore di Art Rights Andrea Concas, che racconta di arte e tech ai suoi 23mila follower su Instagram; e c’è chi mostra il proprio lavoro, come l’ormai celebre pittore Marco Grassi, che vanta ben un milione di follower su Instagram e mezzo milione su TikTok; e il fondatore del centro culturale Palazzo Monti, Edoardo Monti, che su Instagram parla ai suoi 43mila seguaci.

NASCE ASSOINFLUENCER, IL PRIMO SINDACATO ITALIANO PER INFLUENCER

La campagna di tesseramento del sindacato, inserito nell’elenco delle associazioni professionali del ministero dello Sviluppo Economico, è ora ufficialmente iniziata, e promette di rivolgersi a un pubblico piuttosto ampio. Non sono infatti solamente Chiara Ferragni, Khaby Lame e Clio Zamatteo gli influencer nostrani: solo in Italia gli utenti che “godono di una particolare popolarità o autorità nei confronti di un numero elevato di follower al punto da poterne influenzare il pensiero su determinate tematiche o scelte commerciali” – cioè appunto gli influencer – si aggirano intorno alle 350mila persone, per un valore di mercato che, dice la neonata associazione, è di circa 280 milioni di euro (con una crescita del 15% solo tra 2020 e 2021). E questo solo per il nostro Paese: nel mondo, il mercato di riferimento varrebbe fino a 14 miliardi, sostiene Assoinfluencer, cifre raggiunte anche grazie alla forte espansione degli ultimi cinque anni. “Secondo i dati presentati nel report ‘Brand & Marketer’ dell’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing (Onim)”, si legge in una nota di Assoinfluencer, “oltre il 50% delle aziende italiane ha attivato campagne di influencer marketing nel 2021 […] Sempre di più le aziende sono consapevoli del valore portato da influencer e content creator, come dimostra la spesa di 280 milioni sostenuta solo nel 2021 (+12% sul 2020). Influencer e content creator sono di fatto una nuova categoria imprenditoriale, capace di attrarre investimenti”.

Giulia Giaume

www.assoinfluencer.org

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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