Altaroma 2022. Come è andata l’edizione estiva della settimana della moda?

Si spengono le luci sulla Roma Fashion Week. Tra sfilate, presentazioni online e in presenza, la decima edizione del progetto espositivo “Showcase” all’Ex Caserma Guido Reni e, in Piazza del Campidoglio, il 18esimo concorso di scouting “Who Is On Next?” dedicato ai nuovi talenti del made in Italy. Così la kermesse capitolina si conferma sempre più phygital

La Città Eterna riparte dalle origini, dal fascino inclusivo dell’Haute Couture che sfida le lancette del tempo. Un viaggio poetico che si fa tessuto e pieghe sulla Scalinata di Trinità dei Monti, evocando i fasti di “Donna sotto le stelle”, in una passerella che tocca l’iconica Piazza di Spagna, fino a Palazzo Mignanelli, con la collezione The Beginning pensata da Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della maison Valentino. E se la nuova giunta capitolina, mediante l’assessorato ai grandi eventi guidato da Alessandro Onorato, ha acceso i riflettori sui Millennials e, tra gli altri, sul concerto dei Måneskin al Circo Massimo, anche quest’anno cala il sipario sulla Roma Fashion Week, 41esima edizione, organizzata da Altaroma all’Ex Caserma Guido Reni. La kermesse estiva è stata avvolta dalle atmosfere post-industriali della location designata come headquarter per gli show delle promesse del made in Italy, sino all’incantevole Piazza del Campidoglio, vestita a festa per la 18esima edizione del concorso di scouting “Who Is On Next?” rivolto agli stilisti in erba. Un gioco di squadra reso possibile dal supporto dei principali attori locali, come la Camera di Commercio e la Regione Lazio, attenti alle startup innovative e alla creatività degli emergenti.

Antonio Martino Couture_credits Courtesy of Altaroma Press Office

Antonio Martino Couture_credits Courtesy of Altaroma Press Office

ALTAROMA 2022. I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE

“Se Altaroma ha potuto lavorare e valorizzare il ruolo della Capitale nel sistema moda italiano”, spiega il direttore generale Adriano Franchi, “è stato grazie alla fiducia che abbiamo ricevuto dalle istituzioni del territorio e, soprattutto negli ultimi anni, da ICE Agenzia e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che, diventando i maggiori sostenitori delle nostre manifestazioni, ci hanno consentito di puntare su una platea sempre più ampia per promuovere l’intera filiera”. Sul palco un vivaio di marchi indipendenti e promettenti designer che producono nello Stivale, affidandosi alla sapienza manifatturiera della tradizione per proiettarsi nel futuro ricorrendo alla tecnologia. E i numeri di Altaroma, pronta a trasformarsi in una Fondazione, parlano: 107 brand (19 provenienti dal Lazio), di cui 68 partecipanti alla vetrina espositiva “Showcase” che, giunta alla decima edizione, vuole creare un ponte fra le produzioni in mostra, stampa, acquirenti nazionali e stranieri. Più di 400 giornalisti accreditati, di cui 200 nella 5 giornate e 53 ospiti da Brasile, Kazakistan, Turchia, Grecia, Francia, Spagna e Regno Unito. Inoltre, 100 buyer, dei quali quasi 75 in presenza, e 40 a rappresentare showroom e boutique di livello mondiale. Al Guido Reni District, e sulla piattaforma “Digital Runway” per smartphone e tablet, 23 sfilate nel calendario ufficiale, comprese le tre collettive di “Rome Is My Runway”, e 180 studenti che, tra istituti e accademie, hanno svelato i loro progetti finali. Così la formula “phygital” raggiunge l’ennesimo successo, ribadito da circa 85mila visualizzazioni in streaming e 45mila utenti connessi che hanno seguito online la fashion week.

I VINCITORI DEL CONCORSO “WHO IS ON NEXT?”

Il 18esimo concorso di scouting “Who Is On Next?”, realizzato da Altaroma in sinergia con Vogue Italia, ha scelto come magico sfondo Piazza del Campidoglio. Oggi il riconoscimento è dedicato a Franca Sozzani, indimenticata direttrice della prestigiosa testata. Sotto lo sguardo della statua equestre di Marco Aurelio, davanti alla giuria di qualità in front row accanto alla presidente Silvia Venturini Fendi, tra gli 11 brand arrivati in finale trionfa l’abbigliamento donna firmato Setchu di Satoshi Kuwata, il cui nome deriva da una parola giapponese e lo stile è un compromesso fra suggestioni orientali e occidentali, ispirandosi all’arte visiva degli origami ed evidenziando la filosofia del “vestire con raffinatezza”. Vibrazioni, frequenze e forme ondulate per il menswear del secondo classificato Mokoo. Il marchio, nato nel 2017 dall’estro del sudcoreano Bum-Mo Koo di stanza a Milano, ha una propria visione estetica futuristica, sposando la funzionalità in una prospettiva meta-sartoriale: accessori silver e in metallo si alternano a materiali organici e gli inserti Led sono una reazione alla luminosità. Al terzo posto Lessico Familiare di Alice Curti, Riccardo Scaburri e Alberto Petillo, che scelgono una grammatica stilistica più personale e genderless nel segno del riciclo e dell’upcycling, smontando e rimontando indumenti che, spesso, assumono proporzioni oversize conservando gocce di memoria. Tende ingiallite arricciate e canovacci umidi, asciugati sui termosifoni, dettano insoliti stilemi. Ai vincitori è stato assegnato un premio in denaro, poi la visibilità sulla Bibbia del fashion. Altaroma li ospiterà nel 2023 insieme agli altri finalisti. Il prossimo settembre, la Camera Nazionale della Moda Italiana darà l’opportunità alle collezioni vincitrici di sfilare durante la settimana milanese del prêt à porter. Karim Daoudi (accessori femminili) e Gams Note di Alessandro Marchetto(abbigliamento maschile) si sono aggiudicati il “Pitti Tutoring & Consulting Award”: sei mesi di mentorship li accompagneranno in un percorso formativo e di crescita professionale verso il mercato, incluso quello estero.

Saman Loira_credits Courtesy of Altaroma Press Office

Saman Loira_credits Courtesy of Altaroma Press Office

ALTAROMA 2022. I BRAND IN PASSERELLA TRA PASSATO E FUTURO

Volumi, impalpabili nuvole di tulle, pelle specchiata e taffetà in “No Gravity” di Antonio Martino Couture, che cammina in assenza di gravità rileggendo i classici codici modaioli con la lente del ready to wear per la primavera-estate 2023. Mentre tra plissé, preziosi cristalli e long dress fascianti l’alta moda autunno-inverno 2022/2023 della Maison Luigi Borbone trasporta nei cinematografici “Tempi moderni” di Charlie Chaplin con vagabonde trasformiste e tutù che alludono alle acrobate. Un omaggio a Santa Rita, mistica venerata a Palermo, per l’atelier Casa Preti. Fondato dal sarto palermitano Mattia Piazza con l’architetto Steve Gallay, riprendendo il cognome del pittore caravaggesco di scuola napoletana Mattia Preti, per la futura stagione calda la collezione “Umane” è un’ode all’autodeterminazione che prescinde dai generi. Fra tessuti tecnici, rose e sperimentazione materica. La natura, un prato fiorito e la scultura in marmo “Apollo e Dafne” di Gian Lorenzo Bernini, custodita alla Galleria Borghese, ispirano Caterina Moro: stampe, stoffe sostenibili, Econyl, incisioni e ricami floreali, fino all’idea “Macromicro” con il fotografo Germano Serafini per l’analisi di elementi naturali, spighe e foglie, passati al microscopio dello scanner e impressi sulle texture nelle sue “Metamorphoses”. Le sfumature dell’arcobaleno e la dea Iride sono protagoniste dei lunghi pepli multicolor di Gretel Z., che ricordano i chitoni delle divinità mitologiche greche ne “Le Messaggere dell’Olimpo”. Eleganza funzionale, tintura tradizionale, fili d’argento puro, kimono eterei per Muusa, marchio made in Umbria dei fratelli Luca e Monica Bertini che, utilizzando lini, cashmere e Jaipur, guardano al Sol Levante. Un vortice di emozioni per Alberto Audenino e 80 pezzi: prevalgono il bianco e il nero, la semplicità e un ritorno agli inizi con linee asimmetriche e l’inserimento di fibbie metalliche che generano un effetto 3d. La grazia rinnovatrice illumina di colori della terra le mise oniriche di Saman Loira, che mescola l’austerità e  la leggerezza del cotone. Ninfe e driadi vengono pervase da rampicanti giochi di piume e incrostazioni, dalpopeline al pizzo, dal rasatello al nobile gabardine certificato. Al MAXXI integrazione e multiculturalismo si intrecciano nel fashion show corale “Mediterranean Moonlight” di International Couture, ottava edizione fortemente voluta dall’Istituto Culturale Italo-libanese. Chiude “Ombra” di Sabrina Persechino, nella sua percezione visiva «Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio»: mashrabiyya, griglie tipiche dell’architettura mediorientale, sete laserate e organze celano la nudità del corpo che resta velato.

Casa Preti_credits Courtesy of Altaroma Press Office

Casa Preti_credits Courtesy of Altaroma Press Office

ALTAROMA 2022. LA CREATIVITÀ DELLE ACCADEMIE DI BELLE ARTI

L’Accademia di Belle Arti di Roma (ABA) ha presentato i final work di 14 allievi con capsule dai 5 agli 8 total look. Novità è il gemellaggio con l’École Duperré Paris, specializzata nella formazione anche grafica. Un momento di scambio e internazionalizzazione all’insegna del fatto a mano e dell’alta artigianalità. “Couturialism”, a cura dei docenti Sara Chiarugi, Alberto Moretti e Graziella Pera, racconta la nascita di una corrente di pensiero: visionarie tecniche sartoriali ed esaltazione della manifattura di pregio si fondono, come identità espressiva, con scultura, pittura e scenografia in un approccio multidisciplinare. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, ha partecipato con “Don’t Ask Me Why”. Dieci i ragazzi del Biennio specialistico in Fashion Design che hanno mostrato il loro lavoro: una selezione di outfit unici, originali, completamente confezionati in sede. Ad anticipare l’ingresso in sala la proiezione del video, che denomina l’evento, diretto dal docente Paolo Bazzani con un ensemble di inediti spunti di riflessione coinvolgendo la sezione Textile. Le immagini sullo schermo sono state scelte da Nicoletta Morozzi, S.C. Artroom ha dato vita all’opera filmica con le sue animazioni. In conclusione, sulla catwalk, le creazioni dello special project svolto nell’anno accademico con PromPerù Italia, commissione per le esportazioni e il turismo che ha lo scopo di far conoscere il filato di Alpaca quale fibra di alta gamma e simbolo di ecosostenibilità, nonché dei valori del Paese peruviano. Le musiche, composte ad hoc, sono state eseguite dal Saint Louis College of Music. “Hotel ’47” è il titolo del défilé dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone: la nostalgia dei couturier anni ‘50 e il glamour si contaminano nella contemporaneità tramite combinazioni e volumetrie inattese per viaggiatori “fluidi”.

Accademia di Belle Arti di Roma_credits Courtesy of Altaroma Press Office

Accademia di Belle Arti di Roma_credits Courtesy of Altaroma Press Office

ALTAROMA 2022. I GIOVANI TALENTI DELLE SCUOLE DI MODA

Un traguardo importante per l’Accademia Costume & Moda, il culmine di tre anni di studio e laboratori, reso possibile con la collaborazione straordinaria di alcune tra le migliori aziende tessili laniere e seriche, ricamifici, concerie e calzaturifici in grado di produrre in esclusiva per i “Talents 2022” basandosi sui loro disegni: jacquard in lana, seta, jersey, lavorazioni all-over printed, agugliature, tagli al laser. Vincono il contest Lorenzo Castano con gli abiti di “Black & Tulips” e Vincenzo Maria Silvano per gli accessori con “Fisiognomica”. L’Accademia del Lusso romana ha portato in scena le 12 capsule di “The Clash”, uno spazio parallelo in cui il Metaverso si scontra e incontra la realtà odierna al di là del virtuale. Un manifesto dell’imperfezione quello targato IED Roma con “Insubordinate”, un inno alla body positivity e alla piena libertà attraverso la rinuncia al pregiudizio e alle etichette con i migliori capi dei diplomati in Fashion Design affiancati dal corso in Design del Gioiello. Tra le collezioni un’iniziativa in partnership con la Fondazione Biagiotti ispirata a Casa Balla, una mini-collection interamente green, grazie al Maglificio Gran Sasso, e un tributo a Sekhmet, dea egizia delle epidemie e delle guarigioni, con i Musei Vaticani. In via Francesco Crispi, “Le radici della moda” per l’Accademia Nazionale dei Sartori sono un itinerario alla scoperta della manualità, esplorando il sapere artigiano. MAM, Maiani Accademia Moda, fa sfilare la “Generazione Z”, la Koefia con “Golden (C)Age” riflette sul significato della frase “La bellezza salverà il mondo”, profetizzata dal principe Myškin nel romanzo “L’Idiota” dello scrittore FëdorDostoevskij. A Palazzo Firenze, invece, pregevole il progetto fotografico “Emotional Touch” di Accademia Italiana, curato da Michela Gattermayer e Paolo Colaiocco con la società Dante Alighieri. Poi, il “Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti”, edizione numero 32, promosso e organizzato da CNA Federmoda: un trampolino di lancio all’interno delle imprese del comparto, o nel processo di avvio di un’attività in proprio, e un valido osservatorio che vanta 30 anni di esperienza premiando con borse di studio e stage i più meritevoli. Vincitrice assoluta Francesca Corelli dell’Accademia di Belle Arti bolognese.

– Gustavo Marco P. Cipolla

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Gustavo Marco P. Cipolla

Gustavo Marco P. Cipolla

Classe 1984, calabrese di origini, romano di adozione, Gustavo Marco P. Cipolla è un cittadino del mondo. Ama viaggiare, quando gli è possibile, e confrontarsi con realtà e culture sempre differenti. Le sue esperienze formative e professionali sono diverse: dalla…

Scopri di più