Quante luci a Milano. Tre installazioni luminose viste al Fuorisalone

Il gioco d’artista poetico e sfrontato di Ron Gilad per Nemo Lighting, il set mobile con performance annesse disegnato da Michael Anastassiades per Flos, l’intervento site-specific di Ingo Maurer a Porta Nuova. Tre installazioni che hanno una cosa in comune: giocano con i codici dell’arte contemporanea

In un anno dispari, in cui la tradizionale alternanza tra categorie merceologiche al Salone del Mobile fa pendere la bilancia dalla parte dell’illuminazione, è normale che anche le vie dei Milano brillino di mille luci, accogliendo progetti affascinanti e sorprendenti. Ne abbiamo selezionati tre, in bilico tra arte e design.

Ron Gilad per Nemo Lighting, MDW 2023. Photo Alberto Strada (2)

Ron Gilad per Nemo Lighting, MDW 2023. Photo Alberto Strada

RON GILAD PER NEMO LIGHTING

The artist is present è il titolo di una arcinota performance di Marina Abramovic, realizzata per la prima volta al MoMA di New York nel 2010, ma potrebbe senz’altro funzionare anche come sottotitolo per Enlightment, il progetto firmato da Ron Gilad per l’azienda di illuminazione Nemo Lighting e presentato a cavallo tra Art Week e Design Week. Nelle installazioni che popolano le stanze di via Borgonuovo 19, animando in maniera poetica una serie di prodotti recenti e riedizioni di Nemo, il designer israeliano apprezzato per il suo segno minimalista e rigoroso è ovunque. Incontra se stesso in un remake ironico di Abramovic, nuota e si arrampica all’interno di due lampade Asteroide e presta le sue fattezze a un modellino iperrealistico stampato in 3D che si protegge dalla luce della Swan disegnata da Bernhard Osann, mentre il suo respiro fornisce il ritmo all’accensione sincronizzata di una colonna ottenuta attraverso la sovrapposizione di parecchi esemplari della leggendaria Applique de Marseille di Le Corbusier. Una chicca: le lampade non sono attaccate alle prese di corrente ben visibili accanto a esse, ma traggono energia da fonti sapientemente nascoste nei muri o nella pavimentazione dello spazio. Come nei numeri eseguiti dagli illusionisti, il trucco c’è anche se non si vede.

Micheal Anastassiades per Flos, MDW 2023. Photo Gianluca Bellomo (2)

Micheal Anastassiades per Flos, MDW 2023. Photo Gianluca Bellomo

SIX ACTS – MY CIRCUIT DI ANASTASSIADES PER FLOS

L’aspetto performativo è importante anche nella presentazione della nuova versione del sistema My Circuit di Michael Anastassiades da Flos, al numero 15 di corso Monforte. Il sistema a binario ideato dal designer cipriota pensando alle necessità degli ambienti a pianta aperta e alle piste per macchinine con cui giocava da bambino ha come caratteristica principale la flessibilità. Consente, infatti, la definizione di diversi layout che possono corrispondere ad altrettante funzioni all’interno di uno spazio più grande. Lo showroom dedicato ai professionisti dell’azienda di illuminazione ospita quindi una scenografia evolutiva tutta giocata sui toni del bianco e del beige, con una serie di arredi stilizzati disegnati dallo stesso Anastassiades. Qui, un gruppo di performer guidati dal regista e scenografo teatrale Fabio Cherstich mette in scena ogni giorno un nuovo quadro di vita domestica, documentato da un servizio fotografico che va ad alimentare un grande photowall dedicato al progetto.

Ingo Maurer, Light-Floating Reflection, MDW 2023. Courtesy Ingo Maurer

Ingo Maurer, Light-Floating Reflection, MDW 2023. Courtesy Ingo Maurer

IL “TAPPETO VOLANTE” DI INGO MAURER

A tre anni e mezzo dalla scomparsa del suo fondatore, che è stato uno dei più grandi interpreti della luce a cavallo tra arte, design e poesia, Ingo Maurer ha presentato un nuovo sortilegio: Light-Floating Reflection, un tappeto riflettente lungo trenta metri steso a mezz’aria attraverso l’arco neoclassico di Porta Nuova, in piazzale Principessa Clotilde, la cui superficie assorbe e restituisce i colori dell’ambiente circostante. All’interno dei caselli sono esposte alcune delle novità dell’azienda tedesca recentemente rilevata da Foscarinipic-a-stic, per esempio, si ispira al gioco dello Shanghai e si compone di una serie di bastoncini in legno da disporre liberamente intorno al corpo centrale e da bloccare con un elastico.

Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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