Nudo. Il designer Francesco Faccin progetta bottega di frutta e verdura a Milano

Gli anni della pandemia ci hanno fatto riscoprire in maniera profonda il senso del commercio di vicinato e dei negozi di quartiere. Il progetto Nudo. è una risposta a queste esigenze

Per fortuna la convergenza tra nuovi progetti retail e approcci di design interessanti non si ferma, anzi sembra incrementarsi. Da qualche giorno a Roma ha aperto all’Esquilino Forno Conti, progetto indipendente che si avvale dell’interior design minimale e sofisticato degli architetti di Dispensabile. A Milano invece a muoversi sono i grandi gruppi come EcorNaturaSì che hanno dato alla luce Nudo. – col punto finale – un progetto inedito, pronto ad invadere le città italiane all’insegna del poco packaging, della selezione di fornitori ultra locali e del design riconoscibile replicabile. A progettare le fattezze di questa nuova proposta di negozio di generi alimentari di quartiere (una scala tra i 30 e gli 80 mq) è stato lo Studio Francesco Faccin. I designer dello studio milanese si sono occupati di tutto: architettura, design, immagine coordinata, logo. E anche una campagna di comunicazione che riprende i quadri seicenteschi del grande pittore spagnolo Juan Sanchez Cotàn.

IL PROGETTO NUDO. DI FRANCESCO FACCIN

Francesco Faccin (Milano, 1977) – assieme ai suoi collaboratori Alberto Manca e Veronica Camera – ha lavorato sul crinale tra un progetto pulito, asciutto, replicabile enne volte (come sarà Nudo. nei prossimi mesi) e un progetto invece al contrario articolato su suggestioni di sartorialità, capace di innescare un rapporto nuovo e profondo tra i clienti e la piccola filiera dei produttori e dei negozianti. Zero retorica neo-rurale: i moduli e gli arredi sono misurati attorno alle dimensioni standard 60×40 della cassetta di plastica, onnipresente nel punto vendita con una logica ad alveare assieme ai distributori a parete di derrate sfuse. Dovunque il mandato è quello di essere adattati ai tanti negozi che apriranno dopo il primo, che ha debuttato a Milano in Via Montenero a fare da prototipo ormai da qualche settimana.

NUDO. NUOVO FORMAT DI ECORNATURASI

I materiali utilizzati, tutti improntati alla sostenibilità e al riuso, sono… nudi. Il legno, i profili in alluminio, alcune pareti in argilla, il linoleum, la plastica di cassette di frutta e verdura fatte per durare e che dunque combattono lo spreco di plastica dei milioni di cassette usa e getta. Tutto regala una sensazione di chiarezza e l’idea di essere all’interno di una sperimentazione effettivamente nuova per una bottega di vicinato. Non è il primo caso ovviamente e altri si stanno cimentando (Qualche nome? Alveare, Erbert, Bella Dentro…), ma l’impegno di un gruppo strutturato come EcorNaturaSì su una partita del genere è significativo. E i contenuti agricoli? Interessanti al punto di rappresentare per i consumatori una scoperta rispetto alle tante realtà circostanti alla città protagoniste delle forniture. A Via Montenero si trovano Cascina Santa Brera, Cascina Fraschina, Cascina Biblioteca e altre chicche. Del resto Francesco Faccin (che per quanto riguarda spazi dedicati al cibo avevamo già assai apprezzato sempre nella sua Milano il Ristorante 28 Posti) non fa che ripeterlo: “il design serve a mettersi in connessione col mondo circostante”.
 – Massimiliano Tonelli
Nudo.
Viale Montenero, 10 – Milano

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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