Olivetti mon amour. Gli omaggi di tre città al grande imprenditore di Ivrea

Ben tre appuntamenti – a Treviso, Torino e Milano ‒ rendono omaggio da qui ai prossimi mesi ad Adriano Olivetti, ancora oggi tra le più rilevanti personalità a livello internazionale nella gestione aziendale creativa votata all’innovazione, all'inclusione sociale e al progresso della persona.

A 120 anni dalla nascita, l’eredità culturale di Adriano Olivetti non accenna a diminuire, anzi. La sua visione imprenditoriale e industriale resta tra le migliori mai sperimentate, in Italia e nel mondo. Oggi più che mai Adriano Olivetti è un’icona, una figura che è stata capace di vedere oltre, di credere nell’innovazione tecnologica, nell’approccio creativo, nel mettere sempre al centro la persona e i suoi bisogni, l’equità sociale e la dignità del lavoratore. Ingegnere chimico, imprenditore, sindaco, editore, politico, senatore, libero pensatore e molto altro ancora, Adriano Olivetti è colui che ha trasformato la provinciale Ivrea in un laboratorio sperimentale, il lato migliore del made in Italy.

OLIVETTI ALL’ADI DESIGN MUSEUM DI MILANO

Olivetti è inoltre un nome ricorrente nella storia del Compasso d’Oro: dalla Lettera 22 premiata nella prima edizione (1954) al premio alla carriera ‒ Gran Premio Nazionale, assegnatogli nel 1955, ai numerosi prodotti, meccanici ed elettronici, vincitori delle edizioni seguenti, per un totale di 14 Compassi d’Oro. Ecco perché anche il neonato ADI design Museum di Milano dedicherà a lui un prossima mostra temporanea PODIO 14. I Compassi d’Oro di Olivetti, curata da Manolo De Giorgi con progetto di allestimento di Gianni Filindeu, anche se il titolo è ancora provvisorio.

Design e cultura secondo il pensiero di Olivetti. Museo e Auditorium Santa Caterina, Treviso 2021. Photo Claudia Rolando

Design e cultura secondo il pensiero di Olivetti. Museo e Auditorium Santa Caterina, Treviso 2021. Photo Claudia Rolando

OLIVETTI A TREVISO

È stata inaugurata il 28 maggio con un talk in presenza – a cui hanno preso parte Enrico Bandiera, direttore di Associazione Archivio Storico Olivetti, Emanuele Cappelli e Beniamino de’ Liguori Carino, segretario generale Fondazione Adriano Olivetti e direttore editoriale Edizioni di Comunità ‒ l’esposizione dedicata ai designer per Olivetti e alla nascita delle macchine per scrivere portatili, ospitata all’interno dell’[e]DesignFestival di Treviso, manifestazione ideata e organizzata da Luciano Setten, direttore artistico con Paola Bellin e Pop Com Studio, che  sostiene e promuove l’artigianato e le realtà territoriali come patrimonio culturale e risorsa economica da proteggere e far conoscere.
Allestita fino al 20 giugno presso il Museo e Auditorium Santa Caterina di Treviso, Design e cultura secondo il pensiero di Olivetti è curata da Luciano Setten in collaborazione con Cappelli Identity Design, Fondazione Adriano Olivetti e Associazione Archivio Storico Olivetti.
La mostra”, racconta Enrico Bandiera, “ci immerge in un mondo d’innovazione passato alla storia, dove la parola design significa progetto, che risponde ai bisogni di praticità (portabilità) funzionalità (meccanica) e bellezza (design), dentro la cultura Olivetti. Ben oltre la pura e semplice cultura industriale, di cui fu artefice eccellente, Olivetti indicò un nuovo modo di essere, cioè una nuova cultura nel secolo dell’industria, modello che ancora oggi ci interroga per il presente e per il futuro”. La narrazione, infatti, racconta la storia di un’epoca, del boom economico degli Anni Cinquanta e Sessanta, in Italia e nel mondo: dalla nascita delle macchine per scrivere portatili, tra le iconiche Lettera 22 e Valentine, fino ai poster pubblicitari dell’epoca, firmati dai più noti designer di quel tempo come Giovanni Pintori, Milton Glaser, Ettore Sottsass, per arrivare ai giorni nostri con i manifesti disegnati per l’Olivetti Design Contest dal designer Emanuele Cappelli, in cui l’uovo diventa fulcro visuale e metaforico di rinascita.

Easy as a Kiss. Circolo del Design, Torino 2021. Photo Cosimo Maffione

Easy as a Kiss. Circolo del Design, Torino 2021. Photo Cosimo Maffione

OLIVETTI A TORINO

Fino al 10 settembre, invece, il Circolo del Design di Torino ospita Easy as a Kiss: humanizing technology through design. Vision, story and impact of Interaction Design Institute Ivrea, evento che si inserisce nella programmazione culturale di Humanizing technology, 45 appuntamenti che coinvolgono oltre 70 tra designer, ricercatori, ingegneri, filosofi, artisti, registi che si confrontano, sia in presenza sia online, sul tema dell’umanizzazione della tecnologia.
La mostra è un omaggio alla storia di Interaction Design Institute Ivrea, istituto internazionale che dal 2000 al 2005 si è dedicato allo sviluppo e alla diffusione dell’allora nascente disciplina dedicata alla progettazione dell’esperienza nell’interazione con servizi, sistemi e dispositivi tecnologici. La mostra, che dà vita al primo archivio fisico e digitale dell’Istituto, presentandone e sistematizzandone storia, protagonisti e tappe fondamentali, è curata da Jan-Christoph Zoels, partner di Experientia ed ex professore associato di Interaction Design Institute Ivrea, con la co-curatela di Gillian Crampton Smith, direttrice di Interaction Design Institute Ivrea e fondatrice di programmi di formazione sull’interaction design alla St Martin’s School of Art di Londra e al Royal College of Art, Andrea di Salvo, ricercatore del Politecnico di Torino, e Mark Vanderbeeken, partner di Experientia.
Organizzata in sei sezioni ‒ Facile come un bacio: Umanizzare la tecnologia attraverso il design, Visione e valori: Sulle spalle dei giganti, Timeline: Mettere le persone al primo posto, Power of ten: un terreno di gioco per idee visionarie, The new generation e Game changers ‒, la mostra ripercorre la storia e la filosofia della scuola eporediese, le sue influenze internazionali e l’impatto che ha avuto sul territorio piemontese, valorizzando il ruolo fondativo che l’Istituto ha avuto nell’avviare venti anni fa percorsi di ricerca che offrissero nuovi approcci e strumenti per immaginare la relazione tra uomo e tecnologia. Un’esperienza unica che va raccontata, dal momento che all’inizio del XXI secolo ha posto la città al centro della mappa mondiale dell’innovazione, combinando modelli sperimentali di didattica e avanguardia progettuale con la cultura olivettiana, attraendo talenti da tutto il mondo e fondando un nuovo modello formativo, una combinazione di competenze umanistiche e scientifiche, sperimentazione libera e aperta, scambio vicendevole di conoscenze e competenze e collaborazione con aziende italiane ed estere. Qui sono nati progetti tutt’ora utilizzati e divenuti universali come Arduino e Processing, o servizi che utilizziamo quotidianamente, come il car sharing, i pagamenti tramite app e le prenotazioni di servizi online.

Giulia Mura

www.fondazioneadrianolivetti.it

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Giulia Mura

Giulia Mura

Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con…

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