L’Alto Adige mette a segno un triplo successo alla Festa dell’Architetto 2019

Qual è il ritratto dell’architettura italiana contemporanea che emerge dalla Festa dell’Architetto, l’annuale appuntamento promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori? Nei giorni dell’emergenza veneziana, in Ca’ Giustinian sono stati assegnati i tradizionali riconoscimenti

Sono trascorsi solo pochi mesi da quando, commentando gli esiti del Premio di Architettura in Alto Adige, l’architetto Carlo Calderan, presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Bolzano, promotrice del riconoscimento, dalle colonne di Artribune rifletteva sul buono stato di salute dell’architettura nella provincia altoatesina. Un punto di vista che torna attuale dopo il conferimento dei premi associati all’annuale Festa dell’Architetto, svoltasi in Cà Giustinian, sede della Biennale di Venezia, nei giorni scorsi. Promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, di concerto con la rete degli Ordini provinciali, per “dare visibilità agli architetti italiani che si ritiene rappresentino un’eccellenza”, l’iniziativa conclude l’iter per l’assegnazione dei premi “Architetto italiano” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana”, ai quali è possibile candidarsi tramite bando. Quest’anno sono state circa 400 le proposte pervenute; a valutarle la giuria presieduta da Winy Maas, fondatore dello studio MVRDV e prossimo al passaggio di testimone come direttore “temporaneo” di Domus.

Premio Architetto Italiano 2019 Menzione Opere di Nuova Costruzione bergmeisterwolf architekten, Hotel Belvedere, San Genesio, Bolzano, 2019 ph © Gustav Willeit

Premio Architetto Italiano 2019
Menzione Opere di Nuova Costruzione
bergmeisterwolf architekten, Hotel Belvedere, San Genesio, Bolzano, 2019
ph © Gustav Willeit

CHI SONO I VINCITORI

Il riconoscimento più ambito è stato attribuito allo studio Bergmeisterwolf architekten di Gerd Bergmeister e Michaela Wolf, con sede a Bressanone (Bolzano). Grazie all’Hotel Belvedere, di nuova edificazione a San Genesio (Bolzano), lo studio si è imposto sia nella sezione “Opere di nuova costruzione”, ottenendo la relativa menzione, sia conquistando il titolo “Architetto italiano 2019”. Si resta nella provincia di Bolzano con lo studio Stifter + Bachmann, di base a Pfalzen, cui è stata riconosciuta la menzione nella categoria “Opere in Spazi Aperti, Infrastrutture, Paesaggio” per il Rifugio al sasso Nero, ultimato a San Giovanni (Bolzano) nel 2018. Ai torinesi di BDR Bureau, al secolo Alberto Bottero e Simona Della Rocca, è andato il premio “Giovane Talento dell’Architettura italiana 2019”. Un successo riscosso in seguito all’ultimazione dell’intervento di ristrutturazione della Scuola Enrico Fermi di Torino, esito dell’iniziativa Torino Fa Scuola di Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo. Agli architetti di BDR Bureau anche la menzione in “Opere di Restauro o di Recupero”, sempre per il progetto della scuola torinese. Completano la rosa dei riconoscimenti le menzioni legate agli ambiti dell’allestimento e dell’architettura di interni, conferita ai romani di Gnomone per il progetto della mostra Terre in movimento (2018), e del design, dove si è imposto Giacomo Fava con il suo Air Purifier (2019).

Premio Giovane Talento dell'Architettura Italiana 2019 Menzione Opere di Restauro o di Recupero BDR bureau, Scuola Enrico Fermi, Torino, 2019 ph © Simone Bossi, Francesca Cirilli

Premio Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2019
Menzione Opere di Restauro o di Recupero
BDR bureau, Scuola Enrico Fermi, Torino, 2019
ph © Simone Bossi, Francesca Cirilli

UN PIANO NAZIONALE SULLA CULTURA DELLA QUALITÀ DELLE COSTRUZIONI

L’emergenza veneziana ha inevitabilmente accompagnato questa edizione della Festa. Non solo perché l’appuntamento si è svolto nella città lagunare, in contemporanea con i drammatici fenomeni di piena della scorsa settimana, ma anche per le dirette implicazioni della vicenda con la professione architettonica. “Va ribadito con forza come l’Italia sia ormai – anche dal punto di vista dell’elevato rischio idrogeologico –  un Paese a tempo e come sia irrinunciabile una nuova, difficile sfida che è quella di mettere in atto una politica strategica – di medio e lungo periodo – per le città e per i territori: investire nell’ambiente costruito non rappresenta solo una azione in grado di limitare i danni, significa, invece, investire nella ripresa del nostro Paese per dare anche una risposta alla crisi ambientale”, ha dichiarato Giuseppe Cappochin, Presidente degli Architetti italiani, aprendo la due giorni di dibattiti e incontri. L’appello lanciato da Venezia si traduce anche nell’auspicio in un rilancio degli “investimenti nell’ambiente costruito in linea con il processo di innovazione tecnologica e con i nuovi paradigmi della sostenibilità, invertendo definitivamente la rotta rispetto alla riduzione proprio degli investimenti nell’ambiente costruito che è stata una delle principali strade imboccate, dai diversi Governi che si sono succeduti negli anni della crisi, per far fronte al problema del debito.” Un percorso che secondo il Presidente Cappochin può essere intrapreso ragionando “in termini di integrazione pubblico privato, di coordinamento tra ambiti e competenze diverse”.

– Valentina Silvestrini

www.awn.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

Scopri di più