Panopticon porta una serie di mostre itineranti in negozi e botteghe della città

Minimarket, negozi e lavanderie si trasformano in spazi espositivi temporanei grazie al format Squatting. Un progetto collaterale a quello editoriale di Panopticon che consiste nell’occupazione di spazi quotidiani in città

Itinerante, breve e intenso: così potremmo definire il format Squatting, il progetto espositivo collaterale a quello editoriale di Panopticon. L’obiettivo è quello di creare un legame tra gli artisti e i gestori dei negozi in città, commissionando opere che occupano con gentilezza gli spazi che il pubblico attraversa quotidianamente. Quindi, dopo l’intervento degli artisti Giovanni Lo Castro ed Enrico Pozzobon in un minimarket di Milano, la seconda tappa si è svolta a Roma, l’11 e il 12 marzo scorsi, presso la bottega gastronomia CIAO, con le installazioni del duo Mozzarella Light.

Squatting, Hyper Market, Milano

Squatting, Hyper Market, Milano

PANOPTICON. ZINE & SQUATTING. PAROLA AL CURATORE MATTIA MAISTO

Con il termine Panopticon ci si riferisce al carcere ideale pensato dal giurista Jeremy Bentham. Data la sua forma circolare, l’avvocato “mai avrebbe pensato che potesse svilupparsi un effetto collaterale che, invertendo il meccanismo di controllo in una visione unica e semi allucinata, diventasse dinamo per nuove e metamorfiche produzioni visive”. Partendo da questo “effetto collaterale”, il curatore Mattia Maisto ha ideato Panopticon.zine, il progetto editoriale indipendente che entra nel mondo delle arti visive come “osservatorio” dell’era contemporanea, arricchito da contributi artistici come quelli di Stefano Giuri e Matteo Coluccia. Dalla fanzine emergono tracce della trasgressiva rave culture all’interno della quale sono mixati diversi linguaggi (o per meglio dire, media) dell’arte contemporanea, innescando progetti musicali ed espositivi collaterali come Squatting.

Come è nato il progetto Squatting e quali sono gli obiettivi che persegue?
Il progetto Squatting nasce ufficialmente a giugno 2022 con Giovanni Lo Castro ed Enrico Pozzobon presso l’Ariyan Minimarket in via Maiocchi a Milano. Ma il progetto non è altro che un’altra sfaccettatura di quello editoriale di Panopticon, perché c’è sempre un concetto stretto legato alla curatela, alla tematica e alla scelta degli artisti. Squatting, così come gli altri “progetti tentacolo” della zine (come Pop’n’Coke e Alla Romana), non è altro che la parte offline rispetto a quanto accade online. Alla base di tutto c’è una concezione di happening e di fare accadere delle cose in un determinato luogo e in quel momento.

Mostre brevi e d’impatto che contaminano spazi distanti dal mondo dell’arte. Come selezionate i luoghi e gli artisti? Quali dinamiche crea la relazione?
Questa credo sia la parte più bella del progetto: prima di andare a “occupare” il posto c’è una fase preliminare di conoscenza con le persone che lo gestiscono il posto. In occasione della prima uscita, presso il minimarket a Milano, abbiamo frequentato assiduamente il posto e, tra una birra e l’altra, abbiamo conosciuto bene Ahmed e il suo team: si è instaurato così un rapporto di fiducia, utile alla riuscita finale del progetto. Nel caso di Roma, con la mostra dei Mozzarella Light nell’alimentari di Ciao, ho conosciuto Enrico e Daniele ed è scattata la scintilla. Per quanto riguarda la scelta artistica, la mia è una ricerca costante e cerco di immaginare sempre prima l’artista che faccia al caso di ogni nuova operazione. A Roma bisognava dare vita a uno spazio buio e statico: chi meglio dei Mozzarella Light con le loro installazioni?

Progetti futuri?
Dal punto di vista editoriale, fino ad aprile, avremo la pubblicazione di Celeste, con la mostra in corso di Carla Rossi da Lavapiu a Teramo, e il numero 8 di Panopticon con Rebecca Picci, con il design di Michelangelo Greco. Per quanto riguarda Squatting, si ritorna a Milano con tre super artiste coinvolte in un salone di parrucchiera: l’appuntamento sarà verso maggio. In più stiamo puntando altri spazi molto interessanti per far accadere qualcosa.

Squatting, Mozzarella Light per Panopticon al Ciao di Roma

Squatting, Mozzarella Light per Panopticon al Ciao di Roma

I MOZZARELLA LIGHT AL CIAO DI ROMA

Passeggiando per le vie del centro storico di Roma (a pochi passi da Castel Sant’Angelo) si intravede la piccola insegna di un alimentari, il CIAO. Al piano inferiore della gastronomia, solitamente inaccessibile al pubblico, ha preso forma l’intervento del duo artistico Mozzarella Light, scandito da lampi di luce, stridii e rumori meccanici. Nello spazio vuoto, Giulia Ciappi (1997) e Marco Frassinelli (1992), hanno realizzato per Squatting una serie di installazioni site specific, utilizzando la luce per animare nicchie e sporgenze, accompagnando il pubblico in una dimensione distopica una volta varcata la porta.

Valentina Muzi 

www.instagram.com/panopticon.zine/?hl=it

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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