A Firenze gli hotel di lusso portano gli ospiti a scoprire artigiani e botteghe

La Belmond, leggendaria compagnia albeghiera che a Fiesole gestisce l’hotel Villa San Michele, punta su curiosità e coinvolgimento. Gli ospiti che lo desiderano posso essere accompagnati da una guida a scoprire le più nascoste e geniali botteghe artigiane della città. Un’idea fondamentale per sostenerne la sopravvivenza.

A dire la verità la presenza di opere d’arte nei grandi alberghi non è una novità. E talvolta anche nei piccoli. Ci sono strutture ricettive che si acquistano la loro collezione, strutture che invece nascono con una collezione già fatta (da Villa Amistà di Verona fino alla catena Soho House), strutture che addirittura ospitano al loro interno gallerie (il St. Regis di Roma, con la Galleria Continua). E poi ci sono hotel che allestiscono mostre temporanee, in gran numero.

Massimo Listri, Villa San Michele a Belmond Hotel

Massimo Listri, Villa San Michele a Belmond Hotel

LA COMPAGNIA ALBERGHIERA BELMOND E L’ARTE

Da qualche tempo anche la lussuosissima catena Belmond (una volta si chiamava Orient Express e gestiva, come fa del resto ancora oggi, il celebre treno) ha raccolto la sfida cercando di coniugare i peculiari spazi comuni di alberghi assai identitari – hanno luoghi unici come il Caruso di Ravello o lo Splendido di Portofino – con le esigenze dell’allestimento di una mostra. Gli hotel sono quasi sempre stagionali e solitamente si opta per una grande mostra a stagione. Belmond si sta caratterizzando per un rapporto profondo e stretto con le eccellenze locali, diverse a seconda dei vari alberghi del gruppo. Anche sull’arte sarebbe interessante e coerente in futuro apprezzare la collaborazione della società (di diritto britannica, ma ormai parte della grande conglomerata del lusso francese Lvmh) con gallerie d’arte italiane, magari non distanti dalla sede alberghiera; per ora la scelta è stata diversa e le mostre quest’anno sono realizzate assieme alla galleria Artology di Monaco di Baviera.

Massimo Listri, Villa San Michele a Belmond Hotel

Massimo Listri, Villa San Michele a Belmond Hotel

LE MOSTRE AL CIPRIANI E A VILLA SAN MICHELE

Questa sinergia ha prodotto per questa stagione 2021 mostre fotografiche in alberghi griffati Belmond sia a Venezia che a Firenze. A Venezia, al mitologico Cipriani alla Giudecca, sono esposte le immagini di Terry O’ Neill. A Firenze invece – o meglio a Fiesole dove si staglia la sbalorditiva struttura Belmond di Villa San Michele – sempre Mark Robinow della galleria Artology ha curato una mostra di Massimo Listri (Firenze, 1953), fotografo fiorentino specializzato in architettura, interni e straordinari palazzi. Listri, le cui foto fecero la fortuna dell’indimenticato magazine FMR (che ora forse prova a rinascere), ha sempre collaborato con tantissime riviste e pubblicato dozzine di libri con le sue immagini simmetriche, limpide, perfette, capaci di far apprezzare al lettore dettagli e magia delle architetture più affascinanti del mondo. Da qualche tempo ha anche iniziato a stampare in grande formato e a vendere – con successo – alcuni dei suoi scatti e una selezione di questi sono esposti a Villa San Michele nel loggiato dove c’è il ristorante e in alcuni spazi interni: interni di Versailles, della Reggia di Caserta, di Palazzo Vecchio a Firenze e di altri luoghi magici frutto del genio umano.

Massimo Listri, Villa San Michele a Belmond Hotel

Massimo Listri, Villa San Michele a Belmond Hotel

ALLA SCOPERTA DEGLI ARTIGIANI DI FIRENZE

Ma come abbiamo detto in premessa, organizzare mostre in hotel è una bella sfida, ma non è una novità. Novità invece è la gamma di esperienze che in particolare il Villa San Michele di Fiesole offre ai propri ospiti. Non la solita visita guidata agli Uffizi o la salita sulla Cupola del Brunelleschi. O meglio, se gli ospiti vogliono possono senz’altro avere intrattenimento culturale standard, ma è a disposizione anche una sofisticata, approfondita e studiata serie di visite che vanno ad approfondire l’artigianato della città, il mondo delle botteghe del centro ancora autentiche e in produzione, l’universo resiliente dei giovani che provano a rilanciare antichi mestieri riconfermando ogni giorno lo spirito assolutamente rinascimentale della città. Si tratta di una attività di edutainment, di un servizio sartoriale che i grandi hotel di lusso debbono offrire alla loro clientela per tenerla coinvolta e sorpresa, ma si tratta anche di un servizio alla città. Perché portare persone a visitare una bottega di scatole (come quella, imperdibile, di Paolo Carandini), un laboratorio di cappelli (Antonio Gatto, ‘nascosto’ di fronte a Palazzo Pitti) o un workshop di un giovane orafo (Cristiano Pierazzuoli ad esempio) significa anche portare clienti dotati di significativa capacità di spesa. E non è banale. “Per continuare a fare questo lavoro incredibile” ci racconta Paolo Carandini mentre prepara le sue scatole rivestite di pergamena “abbiamo bisogno di persone che capiscano e che abbiano possibilità economiche ecco perché iniziative come questa sono ossigeno per il tessuto artigiano ancora superstite in città”.
E così vincono tutti. L’artigiano ha nuovi clienti e diffonde il suo racconto; il viaggiatore internazionale scopre nuovi contenuti e acquista prodotti speciali, esclusivi davvero, fuori dalla standardizzazione dell’industria del fashion e l’albergo assolve al ruolo che deve avere un albergo cinque stelle contemporaneo negli Anni Venti: coinvolgere i propri ospiti ridefinendo il concetto stesso di lusso e coinvolgendo la comunità circostante.

– Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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