È morto Antonio Bisaccia, una carriera spesa per valorizzare le Accademie di Belle Arti

Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sassari e Presidente della Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti e d’Arte Drammatica, Bisaccia è stato anche un prezioso contributor di Artribune. Scompare all’età di 58 anni

Non sarà facile raccogliere l’eredità di Antonio ma sarà necessario farlo per portare a compimento, in sua memoria, quella che era la sua aspirazione e il suo sogno”, si legge nella nota in ricordo di Antonio Bisaccia diffusa dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (firmata congiuntamente dal Direttore Salvo Bitonti, dalla Presidente Paola Gribaudo e dai Vicedirettori Laura Valle ed Edoardo Di Mauro), dove lo studioso e intellettuale era titolare della cattedra di Teoria e metodo dei mass-media.

L’IMPEGNO DI ANTONIO BISACCIA PER L’ALTA FORMAZIONE ARTISTICA

Bisaccia, scomparso prematuramente all’età di 58 anni, si è distinto negli ultimi anni per l’impegno profuso in qualità di Presidente della Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti e d’Arte Drammatica (dal 2018), cui aveva recentemente sommato l’incarico di Presidente del CNAM, Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale. La sua dedizione alla causa, infatti, ha prodotto risultati importanti presso il Ministero dell’Università, come l’attivazione dei Dottorati di Ricerca e il reclutamento su base nazionale del corpo docente, finalizzate alla necessaria parificazione del Comparto AFAM-Alta Formazione Artistica e Musicale con l’Università. Siciliano di Ravanusa (AG), aveva scelto di vivere a Osilo, non lontano da Sassari, dove ricopriva da sei anni (riconfermato con un secondo mandato per il triennio 2020-2023) la posizione di Direttore dell’Accademia di Belle Arti Mario Sironi, che ora lo ricorda con un messaggio di riconoscenza per il lavoro svolto: “Il professor Bisaccia ha dedicato l’intera vita alla nostra Istituzione senza risparmiare energia alcuna per la qualificazione dell’offerta didattica e la promozione dell’attività di ricerca artistica. Fino all’ultimo giorno ha lavorato, in maniera instancabile, per l’istituzione e ha vigilato su tutte le attività in corso e quelle future senza far mancare la sua guida e la sua presenza. L’Accademia in tutte le sue componenti si stringe al dolore dei familiari e saluta il suo Maestro”. Lo ricorda con parole di affetto e stima anche Pietro Di Terlizzi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Foggia: “Antonio era una persona piena di vita, lavoratore instancabile, onestamente di tanto in tanto noi altri direttori ci chiedevamo come facesse a essere così indomito, è stato d’esempio per tutti. E i risultati prodotti dalla sua caparbietà sono sotto gli occhi di tutti: negli ultimi sei anni, nonostante l’avvicendarsi dei ministri, Antonio ha avuto la capacità di non derogare su alcuni temi, più che i fronzoli, curava gli aspetti più cospicui del tema, non ha mai abbandonato l’idea che si potesse arrivare a riforme concrete per il settore. E il suo libro, Burocrazzismo e arte, condensa in 128 pagine tutti i temi cruciali: è uno dei testi più ficcanti per capire come si fa didattica, cosa serve per ammodernare quella che noi vorremmo diventasse Università delle Arti, secondo un principio di parità applicato nel resto d’Europa. Antonio era uno dei più tenaci, ci conoscevamo molto bene, c’era una grande amicizia e una grande stima”.

Antonio Bisaccia ‒ Burocrazzismo e arte (Castelvecchi, Roma 2020)

Antonio Bisaccia ‒ Burocrazzismo e arte (Castelvecchi, Roma 2020)

I LIBRI, LE RIVISTE, GLI ARTICOLI

Nella sua carriera Bisaccia si è occupato dei rapporti tra il cinema, le arti e le nuove tecnologie della comunicazione, pubblicando diversi libri in materia, da Alexandre Alexeieff – Il cinema d’incisione (Book Editore, 1993) a Effetto Snow. Teoria e prassi della comunicazione artistica in Michael Snow (Costa & Nolan, 1995), che gli è valso il premio Filmcritica-Umberto Barbaro; del 2017 è il saggio Punctum fluens. Comunicazione estetica e movimento tra cinema e arte nelle avanguardie storiche, edito da Meltemi, del 2020 il libro Burocrazzismo e arte (Castelvecchio). Attualmente era direttore della storica rivista Parol-Quaderni d’arte e di epistemologia, edita da Mimesis, fondata presso la sezione di Estetica del dipartimento di Filosofia del DAMS di Bologna nel 1985. Ma Artribune lo ricorda anche come prezioso contributor, capace di animare il dibattito sul futuro dell’alta formazione artistica e sulle sfide del comparto AFAM: “Si sente la necessità di un codice innovativo, per l’AFAM, che riordini il settore facendolo uscire dal cono d’ombra in cui bivacca – a fasi alterne – nell’incuria che dura dal 1999, anno in cui la legge di settore, la 508, vide la luce”, ribadiva nell’ultimo articolo pubblicato sul nostro sito alla fine del 2022, fiducioso però nell’intravedere una nuova visione nelle strategie del MUR di Anna Maria Bernini. Proprio la titolare del Ministero dell’Università e della Ricerca ricorda ora Bisaccia come “un interlocutore prezioso e illuminato“: “Sono profondamente addolorata. Il mondo dell’arte italiana perde un maestro, una mente acuta, un professionista di grande cultura e sensibilità che fino all’ultimo ha lavorato per sostenere e rilanciare l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica“.

Venerdì 24 marzo, a Sassari, sarà allestita per l’apertura al pubblico la camera ardente. Sabato 25, alle ore 9.30, nell’Aula Magna dell’Accademia Mario Sironi sarà tributato ad Antonio Bisaccia un saluto pubblico; le esequie avranno luogo alle ore 11 nella Chiesa Parrocchiale di Cristo Redentore di Sassari.

Livia Montagnoli

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