La statua imbrattata di Vittorio Emanuele II è più difficile da pulire del previsto

Il monumento equestre in piazza Duomo, a Milano, è ancora giallastro dopo le proteste ambientaliste dello scorso mese, e potrebbe restarlo per un po'. Complice una vernice che in realtà è "non lavabile in alcun modo"

Difficile non notare, anche sotto la pioggia battente che dopo mesi di siccità lava finalmente Milano, che la grande statua di Vittorio Emanuele II al centro di piazza Duomo è ancora giallastra. È ciò che resta della vernice spray spruzzatagli addosso dagli attivisti ambientalisti di Ultima Generazione lo scorso 9 marzo, ennesima protesta contro l’immobilismo sul cambiamento climatico. La vernice dovrebbe essere lavabile, come tutte quelle che l’hanno preceduta: allora perché è ancora sporco?

LA PITTURA SUL VITTORIO EMANUELE II DI PIAZZA DUOMO

La pittura spruzzata sul monumento equestre, che svetta in piazza dal lontano 1896, si è rivelata infatti più difficile da rimuovere del previsto, nonostante un primo tentativo degli addetti dell’Azienda Milanese Servizi Ambientali (Amsa). “Si tratta di un monumento particolarmente delicato posizionato nella piazza principale della città“, dicono da Palazzo Marino ad Artribune.Nelle ore immediatamente successive all’imbrattamento è stata provata un’operazione di pulizia ad acqua che non è andata a buon fine. I tecnici del comune si sono confrontati con la sovrintendenza, considerato che parliamo di un monumento tutelato, e a seguito del sopralluogo tecnico hanno stabilito che non è possibile procedere con una pulizia ordinaria ma è necessario un team dedicato di restauratori. È necessaria quindi una gara d’appalto che ha ovviamente tempi più lunghi di una pulizia ordinaria e che dovrebbe essere aggiudicata per inizio maggio. Da quanto riportano i tecnici comunali infatti la vernice utilizzata non è in alcun modo una vernice lavabile ed è necessaria una pulizia molto accurata con ponteggi e restauratori“.

Si presenta dunque come necessaria un’azione più specifica, e quindi più lunga e costosa per le casse comunali, e per di più in un momento di grande visibilità internazionale come l’Art Week e il Salone del Mobile. In Consiglio comunale si sono già levate voci bipartisan – come Enrico Marcora di FdI e Alice Arienta del Pd – per chiedere che il Comune si costituisca parte civile in un eventuale processo.

NUOVI SVILUPPI PER LA QUESTIONE DELLE PROTESTE AMBIENTALISTE?

La notizia della pulizia speciale – la prima in Italia dall’inizio delle proteste che coinvolgono sempre più di frequente le opere d’arte e i monumenti del Paese – cade in concomitanza con l’approvazione del disegno di legge proposto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che in bozza prevede sanzioni fino a 60mila euro da devolvere al ministero per il ripristino dei beni, ma soprattutto con la proposta di legge avanzata da Fratelli d’Italia contro gli “eco-vandali”, che oltre a multe fino a 1000 euro e Daspo urbano prevederebbe la reclusione fino a tre anni. Le opinioni interne al mondo della cultura restano contrastanti: è solo di qualche mese fa la dichiarazione dell’International Council of Museums (Icom) in supporto alle azioni di protesta climatica. Possibile che in presenza di diverse e più difficili condizioni di restauro – come già in Inghilterra lo scorso anno – la loro posizione cambi?

IL COMMENTO DEL MINISTRO GENNARO SANGIULIANO SUL MONUMENTO IMBRATTATO

Sulla vicenda è intervenuto il ministro della Cultura Sangiuliano, che ha chiesto alla Sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano Emanuela Carpani una relazione sulle conseguenze dell’azione degli attivisti sul monumento. “La relazione ricevuta, pur rilevando una generale situazione di degrado precedente al danneggiamento, evidenzia che l’acqua utilizzata in grande quantità con le idropulitrici si è rivelata un mezzo non idoneo o comunque non sufficiente per eliminare la vernice”, si legge in una nota del Ministero. “Inoltre, non sono serviti neanche altri tentativi eseguiti dai Vigili del Fuoco, anche perché, come spiegato dai tecnici, il getto di acqua troppo potente rischiava di sfaldare la superficie marmorea del monumento”. Secondo il ministro, infine, “l’intera vicenda ci fa capire che è tutta da verificare l’affermazione secondo cui queste azioni non procurino danni permanenti. Da quanto mi viene riferito, sembra necessario un vero e proprio intervento di restauro che comporta oneri maggiori a carico della collettività”.

GLI SVILUPPI DEL CASO: LA DONAZIONE DI VOX MEDIA

Fortunatamente la collettività non verrà coinvolta, dato che l’intervento sarà completato grazie a una donazione privata. Per il completo ripristino della statua equestre, infatti, la società di mass media americana Vox Media srl ha offerto al Comune di Milano 28.950 euro, accettati l’11 maggio 2023, che andranno a coprire completamente i costi operativi, la cura e le spese degli oneri organizzativi oltre a portare a termine l’intervento di pulizia del monumento nel rispetto delle normative.

Giulia Giaume

Articolo aggiornato l’11 maggio 2023.

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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