Inghilterra: gli attivisti che si incollano ai quadri ora finiscono in tribunale

Due manifestanti di Just Stop Oil sono stati accusati dai tribunali inglesi di danneggiamento della cornice di 'Alberi di Pesco in Fiore' di van Gogh, conservata al Courtauld Institute di Londra

Arrivano i primi guai giudiziari per gli attivisti che protestano nei musei. Nonostante l’attenzione dei diversi gruppi ecologisti che si stanno mobilitando in tutta Europa per non danneggiare le opere su cui lanciano zuppe e puré, infatti, un’istituzione inglese ha riportato un danno permanente non a un’opera, bensì alla sua cornice. Si tratta della cornice del dipinto del 1888 Alberi di Pesco in Fiore di Vincent van Gogh, conservata al Courtauld Institute of Art di Londra: qui si era svolta una protesta lo scorso 30 giugno, tra le prime di molte, che aveva visto due attivisti del gruppo Just Stop Oil incollarsi alla cornice del quadro per attirare l’attenzione mediatica sul cambiamento climatico. Ora, però, un tribunale inglese li ha trovati colpevoli di distruzione di proprietà.

Alberi di pesco in fiore, Vincent van Gogh photo credits The Courtauld

Alberi di pesco in fiore, Vincent van Gogh photo credits The Courtauld

GUAI GIUDIZIARI PER GLI ATTIVISTI: LE CONDANNE DOPO L’ATTACCO DI GIUGNO

I due manifestanti, Emily Brocklebank, di 24 anni, e Louis McKechnie, di 22 anni, si erano incollati alla cornice di Alberi di Pesco in Fiore nel primo pomeriggio di quel giorno di giugno. McKechnie aveva dichiarato: “È immorale che le istituzioni culturali stiano a guardare mentre la nostra società scende al collasso. Le gallerie dovrebbero chiudere. I direttori delle istituzioni artistiche dovrebbero chiedere al governo di fermare immediatamente tutti i nuovi progetti di petrolio e gas. O opponiamo resistenza o siamo complici”.

Una volta sospesa la mostra e chiamata la polizia, erano stati usati dei solventi per staccare i manifestanti dal telaio. La valutazione iniziale del museo era che il dipinto fosse rimasto illeso, ma che la cornice del XVIII secolo (più antica dell’opera stessa) avrebbe avuto bisogno di essere analizzata e restaurata. Durante l’udienza in tribunale, seguita alla manifestazione e appena conclusasi, è stato dichiarato che l’aggressione ha causato circa duemila sterline di danni alla cornice e che il telaio della stessa è stato danneggiato in modo permanente: “Non può tornare al suo stato originale, ha dichiarato la giudice distrettuale Neeta Minhas alla corte dei magistrati di Westminster mentre pronunciava il verdetto. “Il dipinto ha un valore significativo, storico e artistico e considero il danno notevole: non è minore, insignificante, temporaneo o banale”. Da qui la condanna di Brocklebank a 21 giorni di reclusione, sospesa per sei mesi, oltre a un coprifuoco di sei settimane monitorato elettronicamente, e l’incarcerazione di McKechnie per tre settimane. “Quando si tratta di protestare, parlare e basta non dà una piattaforma di dialogo. Incollandosi, si dà una storia che i media scelgono di seguire. Non pensavo che avrei causato molti danni. La colla si stacca”, aveva commentato Brocklebank prima del verdetto, come riportato dal Guardian.

Che questo alteri le prossime manifestazioni di Just Stop Oil, Extinction Rebellion e degli altri gruppi ambientalisti in tutta Europa non è ancora detto, soprattutto dopo la formale approvazione da parte dell’ICOM – International Council of Museums. C’è solo da sperare che questo sia il primo e l’ultimo danno permanente.

Giulia Giaume

www.courtauld.ac.uk

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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