Parma2020: appelli di Comuni e Regioni al MiBACT perché sia Capitale Italiana Cultura anche 2021
Tante richieste al Ministero perché sposti la Capitale Italiana della Cultura di un anno per Parma bloccata dal Coronavirus. Intanto slittano i termini di consegna dei dossier delle altre candidature al 30 giugno
Sono 44 le Città italiane che si sono candidate al ruolo di Capitale Italiana della Cultura 2021, ma gli assessori di tante di loro, e non solo, si stanno mobilitando in questi giorni per Parma, l’attuale detentrice del titolo: vogliono che resti in carica anche l’anno prossimo, visto che ora come ora tutte le sue attività culturali, come quelle del resto del Paese, sono bloccate dall’emergenza per il Coronavirus. All’appello delle istituzioni emiliane che hanno già presentato la richiesta al Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini per prolungare la manifestazione anche nel 2021, ha fatto così eco quello del sindaco di Volterra, Giacomo Santi, il primo a schierarsi in favore di una proroga e a scrivere una lettera di chiarimento al MiBACT dopo che lo stesso ha ulteriormente allungato i termini per la presentazione dei dossier di candidatura al 30 giugno, dopo averli spostati una prima volta dal 2 al 13 marzo.
PARMA CAPITALE ANCHE NEL 2021. L’APPELLO
“Signor Ministro, credo che in questo momento di grande difficoltà del sistema culturale in Italia, nell’ambito delle iniziative che il Governo assumerà a sostegno del settore, sia da condividere l’idea che Parma mantenga il titolo anche per il 2021 e che tutte le città candidate per il 2021 possano competere con una buona programmazione per il 2022”, scrive Santi. “Se d’accordo con questo mio auspicio, fatto anche a nome degli altri 52 Comuni che sostengono la candidatura di Volterra, La pregherei di farsi promotore di una riunione – anche in forma telematica vista la situazione che stiamo attraversando – al più presto, insieme a tutti i rappresentanti delle città candidate, affinché tutti possano utilizzare al meglio il nuovo termine di scadenza del 30 giugno p.v. Anche quelle città che magari hanno già consegnato il dossier e per le quali va assolutamente riaperta la possibilità di consegnare un nuovo dossier”.
IL MIBACT RISPONDE
Dal MiBACT è arrivata una prima risposta positiva: “Si avvisano i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni, i quali alla data del 12 marzo u.s. abbiano inviato il proprio dossier di candidatura, che, in ragione del differimento dei termini procedurali stabilito dal decreto del Segretario Generale 12 marzo 2020, n. 118, recante “Ulteriore modifica del bando per il conferimento del titolo di «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2021”, si legge in una nota stampa, “e al fine di garantire parità di opportunità a tutti gli interessati al procedimento di selezione, è loro facoltà procedere all’annullamento della trasmissione già effettuata e alla sottomissione di un nuovo dossier entro la data del 30 giugno 2020 secondo le medesime modalità previste dal bando”. Mentre si aspetta ancora di sapere se Parma 2020 slitterà di un anno, anche le Regioni italiane si attivano e fanno massa critica, su iniziativa dell’assessore alla cultura dell’Emilia Romagna, Mauro Felicori che, dalla sua pagina Facebook, dichiara: “il Coordinamento degli Assessori regionali alla cultura, in considerazione delle sospensioni di attività causate dall’emergenza COVID 19, ieri ha approvato all’unanimità la proposta della Regione Emilia-Romagna di estendere l’anno di Parma Capitale della Cultura a tutto il 2021. Ha quindi richiesto un apposito emendamento all’art. 90 “Disposizioni urgenti per sostenere il settore della cultura” del Decreto Cura Italia”.
– Claudia Giraud
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