Milano, torna la fiera miart: gallerie internazionali e rapporto rinnovato con istituzioni e città

“Primo movimento” è il titolo scelto per l’edizione 2022 della fiera milanese dedicata all’arte moderna e contemporanea, che si svolgerà dall’1 al 3 aprile negli spazi di fieramilanocity. Ecco i temi e le novità della manifestazione, diretta per la seconda volta da Nicola Ricciardi

È inevitabilmente difficile parlare di rilancio di Milano con una guerra vicino a noi in pieno corso. Ma è anche necessario sottolineare come la settimana dell’arte si porrà come racconto delle politiche culturali future della città, nonostante il tempo difficile”. Sono le parole dell’Assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi che apre, in un clima di evidente preoccupazione da una parte – per l’instabilità della politica internazionale – e dall’altra con la voglia di ripartire con una programmazione culturale diffusa, la presentazione della nuova edizione di miart. La fiera milanese dedicata all’arte moderna e contemporanea, in programma dall’1 al 3 aprile 2022 negli spazi di fieramilanocity, sarà la seconda diretta da Nicola Ricciardi che, dopo un’edizione post pandemica e ridotta avvenuta a settembre 2021, rafforza la sua portata internazionale e consolida il legame con Milano e le sue istituzioni, attraverso iniziative diffuse tra fiera e territorio. Il titolo scelto è primo movimento e si pone simbolicamente come l’avvento di “una nuova possibile sinfonia”, un ritorno della bella stagione e della cultura in città.

miart2022, primo movimento.  Photo Isabelle Wenzel Creative direction Cabinet Milano

miart2022, primo movimento.
Photo Isabelle Wenzel
Creative direction Cabinet Milano

MIART 2022: UNA FIERA IN DIALOGO CON LA CITTÀ E LE SUE ISTITUZIONI

Abbiamo costruito questa manifestazione seguendo due direzioni diverse, tra la fiera e le città”, ha spiegato Nicola Ricciardi durante la conferenza. “La conferma della data dell’apertura della fiera ad aprile [che quest’anno si svolgerà autonomamente rispetto al Salone del Mobile e alla design week, rimandate a giugno ndr] non era scontata a causa degli stretti tempi organizzativi e costruita in sei mesi. Tuttavia, per noi era importante riportare una ventata di normalità e comunicare un’idea di stabilità: è stata una sfida, ma è stata accettata da oltre 150 gallerie. Siamo riusciti a racchiudere oltre cento anni di storia dell’arte e design sotto allo stesso tetto, riunendo gallerie che si occupano di artisti storicizzati con altre di nuova generazione”. Tra le novità della prossima edizione, la scelta di togliere il “muro” ideale che separava la sezione del contemporaneo da quella del moderno, riconducendo i due mondi sotto l’unica sezione Established. “Sarà un’occasione per i visitatori di scoprire qualcosa che vada al di là dei loro soliti interessi”, ha precisato Ricciardi. “E per le gallerie di mettersi in gioco in modo nuovo”. Questa sezione sarà affiancata da Decades, a cura di Alberto Salvadori, dedicata all’esplorazione della storia del secolo scorso attraverso progetti monografici dagli Anni ’10 del Novecento agli Anni ’10 del Duemila; Attilia Fattori Franchini, invece, curerà la sezione Emergent, sulle ultime ricerche di giovani gallerie e artisti.

Luigi Ghirri Bologna, Via Fondazza, 1989-90 Estate verso c-print, vintage Photo Luigi Ghirri, Via Fondazza, 1989-90 © Eredi di Luigi Ghirri  Courtesy Mai 36 Galerie, Zurich

Luigi Ghirri Bologna, Via Fondazza, 1989-90 Estate verso c-print, vintage Photo Luigi Ghirri, Via Fondazza, 1989-90 © Eredi di Luigi Ghirri Courtesy Mai 36 Galerie, Zurich

MIART 2022: UN DIALOGO PERMEABILE TRA LA FIERA E LA CITTÀ

Lo spirito della Milano Art Week sarà quello di rimettere in moto la città, quindi gran parte delle istituzioni culturali organizzeranno eventi e apriranno durante queste date. La fiera diventa non solo luogo di scambio dell’arte, ma anche produzione della stessa, in un’ottica di restituzione alla città”, ha proseguito il direttore. L’idea del movimento diventa centrale nell’identità grafica di miart 2022, affidata allo studio multidisciplinare Cabinet Milano di Rossana Passalacqua e Francesco Valtolina, e OutPut, un inedito ciclo dedicato alla performance e curato da Davide Giannella, che si svolgerà mercoledì 30 marzo grazie alle azioni di Riccardo Benassi e Michele Rizzo. In partnership con il programma di miart, anche due eventi che vedono protagonisti Christodolos Panayiotou sabato 2 aprile e Yuri Ancarani domenica 3 aprile, nell’ambito del festival FOG Triennale Milano Performing Art. Eventi, inaugurazioni, mostre e visite guidate saranno parte dell’offerta delle principali istituzioni sparse sul suolo milanese: HangarBicocca, Fondazione Prada, PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Archivio Scanavino, Triennale Milano, Fondazione ICA e Fondazione Arnaldo Pomodoro per citarne alcune.

Andrea Branzi Grandi Legni GL O3, Italia, 2009 Edizione Design Gallery Milano & Galleria Nilufar Courtesy Galleria Nilufar, Milano

Andrea Branzi Grandi Legni GL O3, Italia, 2009 Edizione Design Gallery Milano & Galleria Nilufar Courtesy Galleria Nilufar, Milano

MIART 2022: L’INTERVENTO DEL MINISTRO FRANCESCHINI

A intervenire anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini, in città per la presentazione del dossier di programmazione relativo a Bergamo-Brescia, Capitale italiana della cultura 2023 – La città illuminata, svoltosi alle Gallerie d’Italia in parallelo alla conferenza di miart. “Abbiamo un grande bisogno di credere nella ripartenza, non solo dopo la pandemia ma anche in queste giornate drammatiche, con venti di guerra, con rumori che speravamo di non sentire più nel corso della nostra vita”, ha spiegato. “Milano da diversi anni ha riscoperto la vocazione culturale molto forte, nel credere nel futuro e in quella capacità che esiste in questa città, di coniugare la conservazione del passato e della memoria con un forte investimento sul futuro e sull’innovazione, come dimostrano il nascente Museo della Resistenza e il l Museo dell’arte digitale. Nel PNRR”, ha aggiunto Franceschini, “abbiamo investito nel settore della cultura quasi 7 miliardi, una cifra in assoluto più alta in percentuale in tutti i piani del Recovery Plan nazionale. In questo quadro, si pone anche il rilancio dell’arte contemporanea. L’Italia è un Paese che ha un grande passato e uno straordinario presente, con una grande capacità di attrazione internazionale, con grandi maestri nell’arte e nell’architettura contemporanea e tanti giovani talenti”. E ha concluso, “investire in contemporaneo è una cosa fondamentale e Milano anche in questo campo svolge un ruolo di leadership, come dimostrano le molte cose fatte”.

– Giulia Ronchi

miart
1-3 aprile 2022
Viale Scarampo, Gate 5, pad. 3, Milano
https://www.miart.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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