I musei che diventano centri per vaccinazioni Covid-19 in Italia: ecco quali sono

L’ultimo passo da compiere per uscire dalla pandemia è vaccinare la popolazione a tappeto, e il più in fretta possibile. Di fronte a questa importante missione, musei e luoghi della cultura non si sono tirati indietro, mettendo a disposizione spazi e supporto. Da nord a sud, ecco dove ci si può andare a vaccinare in Italia.

È passato oltre un anno dallo scoppio del Covid-19, ma ci troviamo ancora immersi in una situazione emergenziale, in cui sacrifici, chiusure e restrizioni sono all’ordine del giorno. In Italia, dall’inizio del 2021, la campagna vaccinale ha faticato a decollare, con disagi e ritardi che hanno gravato sull’intera operazione. La speranza è che si possa presto procedere a pieno ritmo alla vaccinazione di ampie fasce della popolazione. Musei e luoghi della cultura, che finora hanno subito direttamente le conseguenze di chiusure prolungate per mesi, hanno accolto la sfida mettendo a disposizione della sanità spazi e competenze: il primo è stato il Castello di Rivoli già a gennaio, elaborando un progetto-pilota, in collaborazione con la Città di Rivoli e l’ASL TO3, per destinare alcuni spazi del Museo a sede per le vaccinazioni. Recentemente, ha aderito anche il museo d’arte contemporanea Madre di Napoli, offrendo una visita nelle proprie collezioni a chi si vaccinerà. Ma quali sono gli altri luoghi della cultura destinati alle vaccinazioni? A chi si rivolgono e quali attività mettono a disposizione?

– Giulia Ronchi

MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI MILANO

Vaccinazione Museo della Scienza Leonardo Da Vinci Milano @ElenaGalimberti

Vaccinazione Museo della Scienza Leonardo Da Vinci Milano @ElenaGalimberti

A Milano ad essere trasformato in un Covid Vaccine Center è il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, grazie al sodalizio con l’Ospedale San Giuseppe del Gruppo MultiMedica che già tra novembre e dicembre 2020 aveva erogato 13 mila dosi di vaccino antinfluenzale all’interno della Sala Biancamano del museo. Ad essere utilizzato questa volta, però, sarà lo Spazio Olona, con ingresso da Via Olona 6. L’obiettivo prefissato è la somministrazione di 500 vaccini al giorno, con la possibilità di aumentare il numero secondo le indicazioni della ATS. “La valenza dei vaccini e dell’insegnamento delle STEM si inserisce appieno nel ruolo del nostro Museo, che ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere la comprensione della scienza e delle sue applicazioni per l’intera comunità”, ha dichiarato Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.

MUMAC – MUSEO DELLA MACCHINA PER CAFFÈ DI GRUPPO CIMBALI

Vaccinazioni al MUMAC del Gruppo Cimbali

Vaccinazioni al MUMAC del Gruppo Cimbali

Si procede con le vaccinazioni anche al MUMAC, il museo d’impresa di Gruppo Cimbali a Binasco, comune di Milano. Il museo, che racchiude nei suoi spazi la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso, è partito lo scorso 22 marzo con 270 over 80 ai quali è stato inoculato il vaccino. “È un altro giorno importante per raggiungere velocemente una ampia immunizzazione che ci permetterà di vivere con maggiore serenità“, ha commentato il Direttore generale della Asst di Melegnano e della Martesana, Angelo Cordone che dirige l’operazione, ringraziando la proprietà dell’azienda “per averci garantito la disponibilità in tempi così brevi di un luogo unico, affascinante, che racchiude non solo un secolo di storia di questa azienda ma diventa oggi un modello vincente per far ripartire il territorio“.

ARMANI/TEATRO MILANO

L’Armani Teatro, a via Bergognone

L’Armani Teatro, a via Bergognone

Il Gruppo Armani è una delle prime aziende della Lombardia a dare il via alla Campagna vaccinale all’interno delle sue sedi, sfruttando in particolare lo spazio di Armani/Teatro di Via Bergognone a Milano, lo stesso che nel febbraio 2020 fu lo scenario della prima sfilata a porte chiuse. La campagna, voluta fortemente da Giorgio Armani, è rivolta ai dipendenti del gruppo. “La campagna risponde all’obiettivo di ridurre il gravoso lavoro svolto dalle strutture sanitarie, facendo sì che le risorse siano impiegate all’incremento di assistenza e cura“, spiega in una nota il gruppo Armani.

BAULI IN PIAZZA IN AIUTO ALLA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE

Paolo Rizzi, Bauili In Piazza

Paolo Rizzi, Bauili In Piazza

Questa iniziativa non riguarda un particolare luogo culturale, bensì l’associazione Bauli in Piazza, nata dall’evento del 10 ottobre 2020 che per la prima volta vide i lavoratori del mondo dello spettacolo riuniti a manifestare in piazza Duomo a Milano, chiedendo di essere ascoltati nei confronti della situazione di crisi. L’associazione è stata chiamata dall’ex Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri a collaborare fin già dal Vaccine day (dicembre 2020), mettendo a disposizione le proprie competenze, con particolare riguardo al coordinamento tecnico-logistico e alla gestione di grandi flussi di persone, abitualmente dirette durante manifestazioni fieristiche, festival, eventi e concerti. “Alcuni professionisti di Bauli in Piazza si sono occupati di allestire i primi 21 ospedali per il Vaccine Day a cui entro l’11 di gennaio si aggiungeranno ulteriori 293 punti di vaccinazione”, spiegava all’inizio dell’operazione Mario Viscardi, portavoce dell’associazione. “Ci siamo messi a disposizione per allestire e gestire gli spazi che verranno dedicati alla campagna di vaccinazione che immaginiamo possano aumentare nel futuro”.

IL PIANO STRATEGICO: LA CULTURA CURA

Castello di Rivoli Atrio juvarriano e la Manica Lunga

Castello di Rivoli Atrio juvarriano e la Manica Lunga

L’associazione Cultura Italiae, già da gennaio 2021, ha messo a punto il programma “La Cultura Cura”, con la finalità di mettere a disposizione delle Asl spazi già sanificati e ampi come le biblioteche, i cinema, i musei, i teatri, per accelerare le vaccinazioni e creare nuovi presidi sanitari territoriali. “Riapriamo i luoghi della cultura per vaccinare tutti contro il virus del Covid-19 e contro il virus dell’ignoranza e della solitudine”, ha sottolineato Cultura Italiae. Il presidente di Cultura Italiae Angelo Argento ha rivolto inoltre un ringraziamento in particolare a Carolyn Christov Bakargiev, direttrice del Museo di Arte Contemporanea di Rivoli (di cui sopra), “per avere voluto definire con Cultura Italiae il primo progetto-pilota di apertura di un presidio sanitario per le vaccinazioni, d’accordo con le autorità sanitarie regionali e locali preposte che ringraziamo per la loro collaborazione, presso il prestigioso e importante museo torinese”. Per aderire al progetto, sostenerlo e partecipare, si può scrivere a [email protected].

MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE

Vaccinazioni Fagianeria foto Marina Morra

Vaccinazioni Fagianeria foto Marina Morra

Si trasforma in un Covid Vaccine Center anche il Museo e Real Bosco di Capodimonte, mettendo a disposizione dei cittadini tante iniziative coinvolgenti. Prima di tutto, nell’edificio della “Fagianeria”, che ospiterà il centro, sarà allestita una sala con le riproduzioni dei principali capolavori presenti nel Museo, in cui il paziente vaccinato potrà immergersi subito dopo la somministrazione: dalla Danae di Tiziano all’Antea di Parmigianino, da Atalanta e Ippomene di Guido Reni alle Ipomee e boules de neige di Andrea Belvedere a Frisio a Santa Lucia di Eduardo Dalbono. Sulle pareti, due monitor proietteranno video sul Museo e sul Real Bosco, un racconto per immagini dei protagonisti del Regno di Napoli immersi nel paesaggio dell’epoca, come Carlo di Borbone a cavallo di Francesco Liani a Ferdinando IV a cavallo con la corte a Capodimonte di Antonio Joli. Infine, grazie ad una convenzione con l’ASL Napoli 1 Centro, che prevede un biglietto di ingresso ridotto al museo per i vaccinati alla Fagianeria, sarà possibile visitare alla riapertura dei musei. “Ho voluto mantenere la promessa dello slogan che avevamo scelto insieme al direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ‘lasciati contagiare solo dalla bellezza’ ed è per questo che abbiamo riprodotto una sala del Museo per i vaccinati che devono attendere 15 minuti dopo la somministrazione del vaccino”, ha spiegato Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte. “Sarà un modo per stemperare la tensione, rilassarsi e godere della bellezza dell’arte da associare a quella della splendida natura che ci offre il Real Bosco. Un modo per avvicinare il pubblico del bosco con quello del museo, un invito a varcare la soglia della Reggia, a conoscerne la storia e la sua funzione, e comprendere che l’arte è universale, riguarda tutti e parla a tutti, al di là delle differenze sociali”.

IL MUSEO CASTROMEDIANO DI LECCE

Il Museo Castromediano, Lecce

Il Museo Castromediano, Lecce

Il Museo Castromediano di Lecce mette a disposizione della campagna vaccinale il piano terra del suo edificio, in cui è allestita parte della collezione archeologica. I suoi spazi potranno accogliere ogni giorno 2.500 persone, grazie al piano strategico di Vaccinazione e alla collaborazione tra assessorato Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo della Regione Puglia e della ASL Lecce, 8. I cittadini potranno quindi visitare contestualmente la mostra fotografica dedicata a Paolo Gioli, a cura di Bruno Di Marino. Ma non finisce qui: un pianoforte, suonato dai musicisti dell’associazione Mozart Italia a Lecce e del Conservatorio, sarà il background musicale ideale per accompagnare i pazienti durante il tempo di attesa per la vaccinazione, rendendo piacevole il momento. “Una siffatta operazione, contribuirà in modo assai significativo e, per certi versi, simbolico a promuovere l’alto valore sociale della Cultura e del patrimonio culturale e, nel contempo, a favorire la fruizione e la riappropriazione di tale patrimonio da parte dei cittadini, nel pieno spirito della Costituzione”, sostiene Aldo Patruno, direttore Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, che ha favorito, insieme al Direttore Generale della Asl Rollo, questa scelta

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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