Contemporary Locus 12

Informazioni Evento

Luogo
EX ALBERGO DIURNO
Piazza Vittorio Veneto, 13 , Bergamo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/05/2017

ore 19

Artisti
Kader Attia, Alvin Curran
Curatori
Paola Tognon
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Contemporary Locus 12, con gli artisti Kader Attia e Alvin Curran, si svolge all’interno dell’ex Albergo Diurno, spazio sottostante Piazza Dante, nel centro di Bergamo.

Comunicato stampa

Contemporary Locus 12, con gli artisti Kader Attia e Alvin Curran, si svolge all'interno dell'ex Albergo Diurno, spazio sottostante Piazza Dante, nel centro di Bergamo.
La struttura circolare sotterranea di 1200 metri quadri, a cui si accede attraverso un’amplia scalinata, fu inizialmente pensata come rifugio antiaereo e poi convertita in Albergo Diurno dal 1949 al 1978 con funzioni igienico-sanitarie, commerciali e ricreative. Vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici, l’ex Albergo Diurno è uno dei luoghi più suggestivi della storia sociale della città, presente nella memoria di intere generazioni, ma nascosto da oltre 40 anni agli occhi della comunità.

Kader Attia – (1970, Francia) vive e lavora tra Berlino, Parigi e Algeri – è un artista riconosciuto internazionalmente per l’attualità e l’urgenza dei temi affrontati e proposti con opere di grande impatto (sculture, installazioni ambientali e video) nelle principali manifestazioni internazionali quali Documenta, la Biennale di Venezia – dove è presente anche nel 2017, tra gli artisti invitati dalla curatrice Christine Macel – e con esposizioni personali nei più importanti musei.
Fondamentale nella sua ricerca e nella sua poetica è il concetto di repair (riparazione), non solo fisica ma anche morale. Nel lavoro di Kader Attia repair non implica un ideale di perfezione o ri-creazione di una condizione originaria o ideale, ma, al contrario, significa coinvolgere la memoria, la sua forza politica ed evocativa per favorire la sua capacità di “riparare le fratture della storia”.
La condizione di totale dismissione dell’ex Albergo Diurno e la sua pianta a panottico sono gli elementi che hanno influenzato il progetto dell’artista per Contemporry Locus 12: una grande scultura che rimanda a La Colonie (spazio di confronto teorico e artistico aperto a Parigi dall’artista), l’installazione slide show “The Repair” e la proiezione del film “Reflecting Memory” con il quale l’artista ha vinto l’ultimo Prix Duchamp. (Il 28 maggio alle ore 21, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo, si svolge una proiezione speciale del film in una nuova edizione italiana).

Alvin Curran – (1938, Providence) vive e lavora a Roma – compositore, musicista e artista statunitense, pioniere della musica elettronica, ha condiviso la sua sperimentazione con alcune personalità d'avanguardia degli anni '60 come John Cage e Nam June Paik per proseguire lungo tutta la sua carriera con azioni, performance e concerti in ogni parte del mondo.
Conosciuto come irrefrenabile sperimentatore e collezionista di suoni estrapolati dalla quotidianità, fondatore di Musica Elettronica Viva e poi vicino alla ricerca minimalista, Curran si distingue per la sua capacità di comporre frammenti sonori e azioni che si tramutano in trasgressivi ed empatici paesaggi sonori. Appartengono alla pratica di Curran anche la straordinaria capacità di coinvolgere artisti, musicisti e autori di diversa origine e ricerca, la volontà di trasformare ogni esperienza colta e sperimentale in un’opportunità di condivisione che non distingue fra adepti e profani, così come la capacità di governare azioni partecipative complesse.
La struttura circolare dell’ex Albergo Diurno e la sua iperbolica capacità di intrecciare le onde sonore con risonanze inaspettate sono il soggetto di una performance, “Concerto per vasca da bagno e orchestra”, a più musicisti e strumenti – tra cui anche un biliardo – con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Gaetano Donizetti. La performance, che si svolge il 19 maggio durante l’opening di Contemporary Locus 12, si trasforma poi in una partitura a più voci che abita l’ex Albergo Diurno per tutta la durata della mostra. Attraverso i suoni registrati, elaborati e ambientati, restituiti nella sequenza serrata delle stanze dell’ex Albergo Diurno, la composizione di Alvin Curran si trasforma in un’architettura sonora che restituisce voce e immaginazione a questo luogo.