Un tuffo nell’universo minimal pop di Elena Xausa

I Musei Civici di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, festeggiano i primi dieci anni di ricerca di Elena Xausa: giovane artista italiana le cui illustrazioni, dal segno morbido e leggero, hanno fatto il giro del mondo.

Continua fino al 10 ottobre, ai Musei Civici di Bassano del Grappa, Elena Xausa. Coming Home, la coloratissima rassegna che ripercorre i primi dieci anni di carriera dell’artista e illustratrice italiana classe 1984. Curata da Melania Gazzotti, la mostra – ricca di oltre settanta opere tra stampe, disegni e sculture – è allestita negli spazi del primo piano della Galleria Civica, e rientra all’interno del ricco calendario di eventi pensati dall’amministrazione comunale della città vicentina per festeggiare la conclusione del lungo restauro che ha interessato il Ponte Vecchio, noto anche come “Ponte degli Alpini”.
Compito di un museo, soprattutto se civico”, ha dichiarato il sindaco Elena Pavan, “è dare spazio anche alle espressioni creative del territorio, promuovendo e sostenendo le manifestazioni più interessanti della scena artistica contemporanea locale. Con ‘Coming Home’ i Musei Civici di Bassano del Grappa offrono a Elena Xausa, artista nativa della vicina Marostica, l’occasione di riportare in città il ricco bagaglio di esperienze maturato all’estero”.

LO STILE POP DI ELENA XAUSA

In dieci anni di attività svolta tra le città di Venezia, Berlino, Milano e New York, Elena Xausa ha prestato i propri personaggi e il proprio stile, fatto di forme essenziali e colori pieni, a grandi aziende, quotidiani e riviste del calibro di New Yorker, New York Times, New York Mag, Die Zeit, Monocle, Rolling Stone e tanti altri.
Che si tratti di tradurre in immagini un articolo di attualità o una campagna pubblicitaria, Xausa si appropria di scene di vita quotidiana che reinterpreta con ironia, dando vita ad accostamenti e situazioni paradossali. Nel suo percorso professionale attinge da fonti diverse, dalla moda al design, dalla cultura popolare all’arte contemporanea. Il risultato è un vocabolario di immagini in cui realtà e fantasia si incontrano, dando vita a un mash up di forme e segni al contempo semplice e raffinato.
Tra le diverse serie esposte trova spazio anche quella prodotta dall’artista appositamente per l’occasione: Futuro remoto. In questo caso il Ponte Vecchio di Bassano del Grappa – da poco restituito alla comunità dopo i lavori di restauro – è il protagonista di una triplice rappresentazione che, in modo libero e irriverente, connette passato, presente e futuro.

Elena Xausa, The Uncanny Valley, 2019. The New Yorker. Illustrazione digitale

Elena Xausa, The Uncanny Valley, 2019. The New Yorker. Illustrazione digitale

IL COMMENTO DELLA CURATRICE

Il disegno è la lente attraverso la quale Elena Xausa, istintivamente, rappresenta il mondo che la circonda, sentendo in alcuni casi la necessità di amplificarne il potere narrativo del proprio segno servendosi dell’animazione. Nascono così numerose serie di gif, tra cui quella creata per la pagina ‘Crosswords’ del ‘New York Times’”, racconta la curatrice Melania Gazzotti.
Questa, come altre collaborazioni internazionali che ha collezionato nel corso degli ultimi dieci anni della sua carriera, è il frutto di una ricerca costante attraverso la quale l’artista ha creato uno stile che le permette di parlare a più culture visive, gettando un ponte verso chiunque osservi il suo lavoro e invitandolo allo stesso tempo a sorridere e a riflettere”.

Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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