Editoria indipendente in Italia #24. Prinp Editoria d’Arte 

Nata in origine come piattaforma web, è oggi una casa editrice dagli stretti rapporti con artisti, musei e gallerie d’arte. Tutta la loro storia in questa intervista esclusiva

Prosegue senza sosta la nostra ricognizione sulle case editrici indipendenti più interessanti in Italia. Questa volta è il turno di Prinp Editoria d’Arte. Abbiamo intervistato l’editore Dario Salani, che ci ha raccontato la storia, la linea editoriale, le sfide e il futuro, di questa casa editrice specializzata nell’arte con sede a Torino.  

Intervista a Dario Salani di Prinp Editoria d’Arte 

Come e quando è nata la casa editrice Prinp? 
La casa editrice nasce a fine anni duemila come piattaforma web per pubblicazioni crossmedia 2.0 (così si diceva in quegli anni). Dunque, si parla di self-publishing, web-to-print, print on demand, epub, app, formati elettronici, e così di seguito. Un inizio sull’onda dell’entusiasmo per le tecnologie e i dispositivi come tablet, iPad, smartphone ed e-book reader, che proprio in quegli anni venivano lanciati sul mercato.   In seguito – più recentemente – con le varie collaborazioni con musei, fondazioni, associazioni e gallerie abbiamo assunto una parvenza di casa editrice “più tradizionale”, pur sempre mantenendo un’anima sperimentale e tecnologica. 

E qual è la vostra linea editoriale? 
Il nostro focus, fin dall’inizio della nostra attività editoriale, è incentrato sull’arte, sulla fotografia, l’architettura, il design, il teatro, la poesia. Oltre a prestigiosi libri illustrati, cataloghi di mostre, monografie e libri d’artista, pubblichiamo saggi di estetica, storia della critica dell’arte, storia del teatro con incursioni nell’economia, sociologia, pedagogia, politica e ambiente. Negli anni abbiamo esteso il nostro ambito di ricerca, ampliando il catalogo anche a volumi dedicati alla narrativa e alla poesia. 

La scena editoriale italiana secondo Prinp Editoria d’Arte 

In un contesto come quello italiano in cui molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti? Purtroppo la crisi della lettura, e quindi dell’editoria in generale, investe non solo l’Italia ma è globale. Da una parte, il sempre maggiore dispendio di tempo che tutti noi dedichiamo a social, app, e news su smartphone e dispositivi vari, dall’altra, la sovrapproduzione e inflazione di libri di qualità scadente, minano l’economia del settore. Una casa editrice indipendente deve necessariamente individuare la sua tipologia di lettore, e di conseguenza scegliere un preciso ambito di ricerca, una “nicchia“, e lavorare su contenuti di qualità. 

Qualche curiosità su Prinp Editoria d’Arte 

Qual è il libro o autore che più vi rappresenta, o al quale siete più legati e perché? 
Sicuramente Piero Gilardi, grande artista e attivista che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte contemporanea, e tutta la nostra collana editoriale dedicata al PAV – Parco Arte Vivente – a lui correlata. Il suo sostegno e fiducia nei confronti della nostra casa editrice ci ha rafforzati nel corso degli anni. Il suo impegno per l’arte, la natura e l’ambiente ha ispirato molte delle nostre pubblicazioni e ci ha spinto a cercare sempre nuove vie per esprimere la nostra creatività. La monografia a lui dedicata è stata uno dei nostri primi titoli pubblicati, e rappresenta per noi un omaggio al suo lavoro e alla sua eredità. 

Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro? 
Di validi ce ne sono molti, non riuscirei a fare un singolo nome. Direi che le migliori ricerche e proposte, soprattutto nell’ambito delle arti, le dobbiamo proprio al lavoro degli editori indipendenti, piuttosto che ai grandi gruppi editoriali. 

Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi? 
Il catalogo della mostra di Luciano Fabro a New York, a cura di Ilaria Bernardi e Silvia Fabro, la monografia del grande Antonio Carena presentata al Salone del Libro di Torino, e il volume dedicato all’opera di Francesco De Bartolomeis. In preparazione abbiamo anche uno strano libro di fotografie di spettri e fantasmi realizzate da Simona Galeotti e Turi Rapisarda. Infine, ancora una monografia di Luigi Stoisa con contributi di Corrado Levi e Roberto Mastroianni. 

Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita. 
Impossibile rispondere: sono davvero molti i libri che vanno assolutamente letti almeno una volta nella vita, e alcuni andrebbero riletti anche più di una volta. 

Dario Moalli 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

Scopri di più