È morta Ada D’Adamo, scrittrice candidata al Premio Strega

La scrittrice e studiosa di danza scompare dopo una lunga malattia. Nei suoi scritti, delicati e coraggiosi, ha lasciato memoria della sua condizione, trasmettendo la determinazione a esserci. Il suo ultimo libro, Come D’aria, è tra i finalisti per il Premio Strega 2023

Ci lascia Ada D’Adamo, studiosa di danza, scrittrice, ha accompagnato con il suo sguardo, con la sua postura delicata, attenta, ravvicinata, numerose creazioni della scena contemporanea. A.d’A., come si firmava quasi in un vezzo nel libro Corpo Insorto da lei curato, oggi, nella trasformazione del suo stato corporeo, diviene D’aria, in un’incarnazione preannunciata e prefigurata che dà vita al  titolo del suo primo romanzo, oggi candidato al Premio Strega, pubblicato nel gennaio 2023 da Elliot.

Finirò col disciogliermi in te? Sono Ada. Sarò D’aria…”.

Ada D'Adamo, Come D'aria, Elliot Edizioni

Ada D’Adamo, Come D’aria, Elliot Edizioni

COME D’ARIA. IL LIBRO CANDIDATO AL PREMIO STREGA

Come D’aria, è infatti il memoir – coraggioso, fragile e delicato – che ha accompagnato attraverso la scrittura la sua esistenza, dalla nascita di Daria, bambina affetta da una malformazione cerebrale di natura genetica, oggi adolescente, alla presa di coscienza di un tumore metastatico negli ultimi anni. Ada si consegna a noi nel suo lascito, con la sua delicatezza, il suo dono di dolcezza, lucidità e cura, la determinazione a esserci, a stare accanto al problema senza negarsi, in un esercizio di continuo stupore di fronte all’ignoto del corpo, alla sua radicalità interna ed esterna, che si rifrange potentemente nella sua biografia.
Ada ha dedicato la sua vita alla figlia Daria e alla danza collaborando con Università e Accademie. Ha curato convegni e trasmissioni radiofoniche come autrice. Tra queste, Il corpo parlante – Viaggio in 13 puntate nella danza del Novecento, in onda su Rai Radiotre nel 1998 e le edizioni 1998 e 1999 del convegno Leggere il pensiero danzato, che si è svolto all’Università della Tuscia (Viterbo) e al Supercinema di Tuscania. Alla ricerca ha sempre affiancato l’attività organizzativa collaborando con strutture di produzione e promozione dello spettacolo quali la Fondazione Romaeuropa, l’Ente Teatrale Italiano, il Teatro di Roma (per il quale, tra l’altro, si è occupata della redazione del bimestrale La porta aperta, diretto da Mario Martone). Ha pubblicato una monografia sul coreografo Mats Ek, e curato il Corpo insorto nella pratica performativa di Habillé d’Eau per Editoria e Spettacolo.
Di lei ci restano impresse gentilezza e eleganza, il suo profondo altruismo, la sua penna acuta e il suo sguardo attento.

Maria Paola Zedda

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Maria Paola Zedda

Maria Paola Zedda

Curatrice ed esperta di performance art, danza e arti visive, rivolge la sua ricerca ai linguaggi di confine tra arte contemporanea, danza, performance e cinema. Ha lavorato come assistente e organizzatrice per oltre un decennio nelle produzioni della Compagnia Enzo…

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