A New York apre il Richard Gilder Center, museo delle meraviglie scientifiche

Progettato come un’espansione dell’adiacente American Museum of Natural History, il Centro racconterà il mondo delle scienze con effetti speciali. E l’edificio fa pensare a grotte e canyon

È costato un investimento da 465 milioni di dollari (in gran parte sostenuto dallo Stato e della città di New York, con il supporto di numerosi donatori privati), e la cifra monstre rivela l’ambizione del progetto, che non a caso ha richiesto dieci anni per essere portato a termine. E così, a partire dal 4 maggio 2023, New York avrà un nuovo museo, o meglio un nuovo centro scientifico aperto al pubblico, sotto l’egida del celeberrimo museo di Storia Naturale della città, fondato alla fine dell’Ottocento dirimpetto a Central Park, nell’edificio monumentale in stile classico introdotto dal monumento dedicato a Theodore Roosvelt. Dell’American Museum of Natural History, il Richard Gilder Center for Science, Education and Innovation è un’espansione, una seconda casa, che trova spazio in un nuovo padiglione – ancora una volta nella zona di Central Park, proprio alle spalle dell’edificio storico – progettato dall’architetto Jeanne Gang (Studio Gang) per stupire con effetti speciali, senza però penalizzare la sostenibilità ambientale (la struttura è studiata per sfruttare, a seconda delle stagioni, calore o refrigerazione naturali). Ancor prima di essere completato, infatti, il Centro ha già ricevuto diversi riconoscimenti, vincendo gli Annual Progressive Architecture Awards nel 2020 e il premio della giuria per le architetture ancora in fase di costruzione ai Cultural, Architizer A+ Awards (sempre nel 2020).

IL RICHARD GILDER CENTER DI NEW YORK. IL PROGETTO

Articolato su una superficie di 21mila metri quadri, infatti, l’edificio s’ispira nelle forme sinuose all’ambiente naturale di grotte e canyon, finendo per evocare anche paesaggi lunari, tra linee curve, nicchie e grandi finestre che si insinuano come fenditure nella pietra (il granito rosa Milford, che recupera l’analogo dell’edificio ottocentesco), restituendo l’idea di una struttura fluida, in mutamento ed evoluzione continui, proprio com’è la scienza. L’obiettivo del centro, ha spiegato la presidente del museo di Storia Naturale Ellen Futter, è infatti quello di ribadire l’importanza della ricerca scientifica e il suo ruolo nella storia e per il futuro dell’uomo, tanto più in un momento storico in cui il negazionismo sembra rinsaldarsi supportato dalla diffusione di fake news e teorie complottiste. I sei piani del Centro accoglieranno dunque i visitatori in un percorso suddiviso per aree tematiche, tutte votate a rappresentare la meraviglia della scienza.

The Staircase in the Kenneth C. Griffin Exploration Atrium

The Staircase in the Kenneth C. Griffin Exploration Atrium

IL RICHARD GILDER CENTER DI NEW YORK. GLI SPAZI

Si spazia così dal grande insettario che riunisce uno dei più diversificati campionati di insetti al mondo, alla casa delle farfalle del Davis Family Butterfly Vivarium, per seguire da vicino il ciclo di vita dell’insetto. L’Invisible Worlds Theater è invece un teatro immersivo che illustra come tutte le vite sulla Terra sono connesse. Ma ci saranno anche una biblioteca, laboratori didattici e di ricerca, e diversi ambienti espositivi, nell’allestimento curato dallo studio Ralph Appelbaum Associates. Il Centro è intitolato al filantropo Richard Gilder, scomparso nel 2020, co-fondatore del Gilder Lehrman Institute of American History, oltre che trustee della Morgan Library e dell’American Museum of Natural History. Il complesso contribuirà inoltre al ripensamento dell’urbanistica nel quadrante compreso tra Columbus Avenue (dove si trova l’accesso diretto al Centro), Central Park West, l’81th e la 77th Street, mettendo in comunicazione oltre dieci edifici che costituiscono l’ecosistema del museo di Storia Naturale. “Il Gilder Center è progettato per invitare all’esplorazione e alla scoperta, che non solo sono centrali nella scienza, ma caratterizzano l’umanità” spiega Jeanne Gang a proposito della sua architettura “Il Centro è pensato per accogliere chiunque, di ogni età, esperienza, capacità, per condividere l’entusiasmo di scoprire il mondo naturale”. L’atrio d’ingresso dell’edificio (Kenneth C. Griffin Exploration Atrium) sarà uno snodo visivo e concettuale: entrando il colpo d’occhio offrirà una panoramica dei diversi livelli, lasciando che sia la curiosità a orientare la visita.
 
Livia Montagnoli

https://www.amnh.org/about/gilder-center

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