Giuseppe Penone e Amedeo Modigliani in mostra a Philadelphia

Due mostre per altrettanti protagonisti dell’arte italiana: al Philadelphia Museum of Art vanno in scena i disegni di Giuseppe Penone, mentre la Barnes Foundation fa luce sulla tecnica di Amedeo Modigliani

L’arte di Giuseppe Penone (Garessio, 1947) è processo, movimento delle forme, trasformazione. E niente come i suoi disegni illustra quel processo. Per questo la mostra River of Forms: Giuseppe Penone’s Drawings, in corso al Philadelphia Museum of Art fino al 26 febbraio, riesce più di altre a indagare nelle profondità dell’opera di questo artista spesso troppo sbrigativamente associato all’Arte povera.

River of Forms. Giuseppe Penone's drawings, installation view at Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, 2023, photo Maurita Cardone

River of Forms. Giuseppe Penone’s drawings, installation view at Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, 2023, photo Maurita Cardone

LA MOSTRA DI GIUSEPPE PENONE A PHILADELPHIA

La mostra è il risultato di una donazione di 309 opere su carta fatta dall’artista stesso al museo, in onore della moglie, Dina Carrara. Altre 350 opere circa sono andate invece al Centre Pompidou di Parigi che le espone, fino al 6 marzo, in una mostra gemella dedicata ai suoi disegni. “Giuseppe ha sempre inteso i suoi disegni come una totalità”, ha spiegato ad Artribune Carlos Basualdo, già curatore al MAXXI e oggi al museo di Philadelphia, “e per questo non li ha mai venduti. Li aveva ancora tutti lui con l’eccezione di pochi pezzi che erano già al Pompidou e voleva che rimanessero insieme. Per questo ha deciso di donarli in due grossi blocchi. Per me sono stati una rivelazione perché sono un filo rosso che permette di capire tanti aspetti del suo lavoro”.
Attraverso l’osservazione di queste opere e del percorso che tracciano in mostra, lo spettatore non solo scopre la centralità del disegno nella pratica di Penone, ma ne esplora la funzione attiva: i disegni diventano un’interfaccia tra l’artista e la natura e un dispositivo per l’esplorazione di questa relazione. Se, infatti, l’ambiente naturale è un riferimento continuo nell’opera dell’artista, il messaggio ecologico non è di carattere meramente contenutistico, bensì formale e procedurale e Penone è parte di quel sistema ecologico. E questo nell’osservare i disegni appare evidente, come il titolo della mostra vuole sottolineare. “Penone non si pone come soggetto di fronte a un oggetto”, ci ha detto ancora il curatore, “ma ci fa vedere che non c’è separazione tra noi e la natura. C’è un fare e in quel fare possiamo capire noi stessi in relazione alla natura. Il lavoro ci porta a capire come noi siamo natura, in diverse forme. Il messaggio è profondamente ecologico già dall’inizio, ma non c’è slogan, è un messaggio complesso che si gioca al livello delle forme”.

River of Forms. Giuseppe Penone's drawings, installation view at Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, 2023, photo Maurita Cardone

River of Forms. Giuseppe Penone’s drawings, installation view at Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, 2023, photo Maurita Cardone

PENONE, IL DISEGNO E LA SCULTURA

Le opere esposte sono circa 200 e seguono un ordine cronologico che consente di approfondire la pratica dell’artista, dando al tutto un aspetto quasi di retrospettiva. Qui il disegno non è solo studio preparatorio, ma anche opera finita e, nelle parole di Basualdo, anche “qualcosa nel mezzo che apre interrogativi su cosa sia l’opera e cosa sia il processo”. A completare il percorso espositivo sono alcune sculture e opere tridimensionali. “Volevo bilanciare la modalità analitica con cui di solito si guardano i lavori su carta, ancorandoli con alcune sculture, creare un percorso esteso nell’opera di Giuseppe Penone che avesse degli ancoraggi tridimensionali”. La mostra include anche tre video che ritraggono l’artista nel processo di realizzazione del suo lavoro. E non poteva mancare un’opera in scala monumentale: il museo ha scelto di esporre Identità, un albero in bronzo formato da due tronchi intrecciati che si estendono verso il cielo, nel piazzale antistante l’ingresso ovest. È all’interno, invece, e occupa oltre 25 metri della lunghezza di un corridoio adiacente alle gallerie, Pensieri e Linfa, un lungo frottage su lino di un albero di acacia che include un saggio dell’artista.
Per quanto già noto da questa parte dell’Atlantico, il lavoro di Penone negli USA ha ancora un grosso potenziale di riflessioni e connessioni per cui una mostra come questa crea terreno fertile. Osservando le opere su carta appare con più evidenza la rete che collega questo artista, da una parte, con l’arte ambientale americana internazionale, dall’altra, con la storia dell’arte classica e rinascimentale italiana.

Modigliani Up Close, installation view at Barnes Foundation, Philadelphia, 2023, photo Maurita Cardone

Modigliani Up Close, installation view at Barnes Foundation, Philadelphia, 2023, photo Maurita Cardone

LA MOSTRA SU MODIGLIANI ALLA BARNES FOUNDATION

Arte italiana che è protagonista di un’altra mostra in corso a Philadelphia in questi mesi e ormai quasi in chiusura, Modigliani Up Close, ospitata alla Barnes Foundation fino al 29 gennaio. Partendo da un progetto di ricerca iniziato nel 2017 con una retrospettiva alla Tate Modern, questa mostra esamina pratica e tecniche delle opere di Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 – Parigi, 1920) grazie all’uso di nuove tecnologie e analisi scientifiche che riescono a portare alla luce aspetti poco noti del suo lavoro. Ripercorrendo le varie fasi della vita dell’artista, l’esposizione evidenzia come, dopo l’arrivo a Parigi nel 1906, Modigliani realizzò dipinti fatti di superfici densamente lavorate che spesso mostrano evidenti tracce di revisioni e sovrapposizioni. Le sue sculture degli Anni Dieci del secolo scorso rivelano lo sforzo necessario per modellare la pietra e le sue esplorazioni nell’uso dello scalpello. Più in là, dopo il trasferimento nel Sud della Francia, nel suo lavoro compaiono nuovi metodi e materiali in risposta al desiderio di catturare la luce del Mediterraneo. Di questo straordinario artista, che in vita ebbe poca fortuna, negli ultimi decenni si è visto e sentito tanto, forse troppo. Questa mostra riesce tuttavia a dire qualcosa di nuovo su un’opera legata a stretto filo alla, tragicamente breve, biografia del suo creatore.

Maurita Cardone

Philadelphia // fino al 26 febbraio 2023
River of Forms: Giuseppe Penone’s Drawings
PHILADELPHIA MUSEUM OF ART
2600 Benjamin Franklin Parkway
https://philamuseum.org

Philadelphia // fino al 29 gennaio 2023
Modigliani Up Close
BARNES FOUNDATION
2025 Benjamin Franklin Parkway
https://www.barnesfoundation.org

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Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro. Dal 2011 New York è…

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