Torna la Pittura Analitica. Intervista con Claudio Verna

Progettoarte elm di Milano inaugura oggi 25 febbraio una mostra sugli Anni Settanta di Guarneri, Olivieri e Verna. A distanza di oltre quarant’anni, è un’opportunità unica per valutare quella straordinaria sintassi percettiva, tra fondali di luce e colore. Per l’occasione abbiamo incontrato Claudio Verna.

ANALITICA IN MOSTRA
In via Fusetti a Milano sta per essere esposta una ventina di dipinti risalenti a un periodo in cui le intuizioni di tre artisti giunsero a un’unica maturazione espressiva, poi variamente denominata dalla critica con i termini di Pittura Analitica, Pittura-Pittura o Nuova Pittura. Un movimento che sta oggi vivendo una importante rivalutazione da parte del mercato e un interesse crescente da parte del pubblico.
La galleria Progettoarte elm di Milano, nel proseguimento del percorso di promozione e valorizzazione degli artisti di quel movimento, inaugura domani Guarneri, Olivieri, Verna. Gli anni Settanta. Questa mostra, a distanza di oltre quarant’anni, è un’opportunità unica per valutare il rigore linguistico delle ricerche di Guarneri, Olivieri e Verna attraverso una selezione di dipinti realizzati tra il 1970 e il 1979.

QUANDO LA PITTURA È PITTURA
I lavori sono accomunati dai fondamenti della pittura, tabulae i cui codici linguistici sono la luce e il colore. Sorta dalle ceneri dell’Informale, ma egualmente distante dalle sperimentazioni sul grado zero della pittura, questa nuova sensibilità si contraddistingue per l’attenzione al sistema di relazioni interne alla pittura e per l’analisi dei suoi vocaboli essenziali, liberati da ogni funzione descrittiva.
Narrazione e rappresentazione, avvertiti come elementi inessenziali, lasciano infatti spazio all’indagine su movimento, vibrazione luministica, pulsazione ritmica e intensità del colore. Il risultato è una pittura a percezione lenta, che richiede all’osservatore una visione prolungata.

Claudio Verna, Astrazione, 1976 - photo Bruno Bani, Milano

Claudio Verna, Astrazione, 1976 – photo Bruno Bani, Milano

IL COLORE INNANZITUTTO
Influenzato dalle teorie gestaltiche e dai problemi legati alla percezione, Claudio Verna (Guardiagrele, 1937) è, fra i tre, l’artista più interessato alle forme geometriche e alle partizioni ritmiche. Nelle sue tele il colore si organizza in campiture uniformi, sovente scandite da rettangoli, losanghe e bande di colore che evidenziano i campi di ricerca attraversati.
Ma quali ricerche, affrontate negli Anni Settanta, metterà in luce, nello specifico, la mostra curata da Ivan Quaroni? “Le mie opere”, replica l’artista, “tra la fine degli Anni Sessanta e i primi Settanta hanno come tema principale lo studio degli elementi primari, costitutivi della pittura, messa in crisi allora da esperienze diverse. La ricerca si snoda quindi su molti piani, analizzando il colore, la luce, la superficie, il rapporto con la tradizione, lo spazio virtuale della tela rispetto a quello reale e così via”.
Nel 1968 Verna afferma che la sua ossessione fosse strettamente legata al colore, alla sua facoltà di assumere significati nuovi, di darsi addirittura come nuova realtà. Anche se forse il tempo ne ha smorzato, modificato negli anni ogni necessità. “La facoltà del colore di assumere significati nuovi, di darsi addirittura come nuova realtà, è esattamente il motore anche della ricerca attuale. Ma vorrei precisare che tutta l’arte, la pittura nel mio caso, esiste soltanto se si rinnova continuamente dal suo interno”, rimarca Verna.

Guarneri, Olivieri, Verna. Gli anni Settanta - installation view at Progettoarte elm, Milano 2016

Guarneri, Olivieri, Verna. Gli anni Settanta – installation view at Progettoarte elm, Milano 2016

UNA RICERCA DI LIBERTÀ
In mostra verrà fornita, selettivamente, una definizione di pittura e quanto l’hanno influenzata le diverse discipline che Verna ha rielaborato in essa. “La gestualità che progressivamente si manifesta nel mio lavoro dalla seconda metà degli Anni Settanta”, sottolinea Verna, “non rappresenta altro che la conquista di una maggiore libertà espressiva. Il progetto c’è sempre, ma come integrato nel processo che genera il quadro, non più evidenziato esplicitamente ma sempre necessario per raggiungere un equilibrio possibile tra razionalità e abbandono
Una ricerca di libertà, dunque, un sentiero che applica il concetto, tra forma e pensiero, in un percorso pittorico che però “per definizione, non è definibile. Fare e pensare pittura sono la stessa cosa. Poi ci penserà il tempo”, dichiara l’artista.
Non resta che esprimere un pensiero, un augurio che accompagni questa nuova mostra sugli Anni Settanta: “Mi auguro veramente che questa mostra, come altre del resto, aiuti a far capire il lavoro che ne è seguito; come quello attuale getti nuova luce sulle sue origini”.

Ginevra Bria

Milano // fino al 29 aprile 2016
inaugurazione: 25 febbraio 2016 ore 18.30
Guarneri, Olivieri, Verna. Gli anni Settanta
a cura di Ivan Quaroni
PROGETTOARTE ELM
Via Fusetti 14
02 83390437
[email protected]
www.progettoarte-elm.com

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/51790/guarneri-olivieri-verna-gli-anni-settanta/

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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