Mumbai effetto Dubai
Negli ultimi anni l’India è cresciuta economicamente in maniera esponenziale e la velocità in questo settore non sempre è un bene. Lo ha fatto a suo modo: spettacolarizzando l’architettura ed esibendo l’eccesso. Mumbai ne è l’espressione esemplare, coi suoi grattacieli vista oceano e gli edifici iconici. Si spera che questo entusiasmo non porti all’effetto Dubai e che i piccoli interventi culturalmente e architettonicamente interessanti possano diventare sempre più numerosi.
NARIMAN POINT BUILDING
Era l’ultimo dei lotti edificabili sul waterfront di Nariman Point, la zona commerciale più fruttuosa dell’India. Ci poteva essere un’occasione commercialmente più ghiotta? Nel gennaio 2009 si è svolta la shilanyas, la cerimonia della posa della prima pietra, ma a distanza di quattro anni si aspetta ancora il completamento del progetto. Sono previsti 13 piani, costruiti in una prima fase, dove saranno situati uffici, un convention centre e alcuni servizi ospedalieri, e una torre di 35 piani destinata a residenze. Quest’ultima, da costruire in una seconda fase, aspetta ancora la concessione, e se l’ambizione avesse superato la realtà, ci ritroveremmo col primo corpo, dagli enormi archi ispirati all’architettura nautica, troppo basso e in vana attesa della sua slanciata vela.
Project: Chapman Taylor
Year: 2016
Location: Nariman Point
Status: on going
ASK FOUNDATION CONVENTION CENTER
Sarà completata nel 2015 l’enorme sfera di vetro che ospiterà il Mumbai University and ASK Foundation Convention Center. Il progetto nel campus, vicinissimo all’International Airport e si proporrà sfacciatamente come iconico gateway della città. 35.000 mq sotto questo cielo trasparente, che è stato dichiarato low energy facade, comprendono una grande hall a tutta altezza per convention, servizi sportivi, eventi, bar e ristoranti con vista a 360 gradi sul campus, e al piano superiore meeting room e uffici. Lo spettacolare tetto, protagonista dell’intervento, sarà sicuramente amato dagli abitanti e dagli studenti di Mumbai.
Project: James Law Cybertecture
Year: 2015
Location: Churchgate
Status: on going
ANTILIA TOWER
È stata inaugurata il 12 gennaio 2013 l’abitazione più onerosa al mondo ed è naturalmente a Mumbai. Il grattacielo Antilia è l’umile dimora di Mukesh Ambani, uno degli uomini più ricchi del pianeta, ed è sito sulla Altamount Road, fra le superfici più costose sul pianeta. Quello che possiamo senza dubbio definire un castello contemporaneo conta una superficie di circa 37.000 mq (oltre la metà del Palazzo di Versailles), 600 persone in servizio permanente, 6 piani di parcheggio per 168 auto – tra le quali molte d’epoca -, 9 ascensori, spa, yoga centre, piscina, giardini, un teatro da 50 posti e addirittura una ice room. Un caso sicuramente interessante, considerato che tutto questo sfarzo si sviluppa in verticale e in una metropoli. Peccato però che, tra un eccesso e l’altro, l’architettura firmata Perkins & Will con Atlanta-based Hirsch Bender Associates passi in secondo piano, caratterizzata da uno scontato nastro che sale e si piega piano dopo piano senza picchi di entusiasmo né sorpresa.
Project: Perkins & Will
Year: 2013
Location: Cuff Parade
Status: completed
BOMBAY ARTS SOCIETY
Ancora una volta, un edificio iconico, ma in questo caso la Bombay Arts Society è un piccolo gioiello nel cuore di Mumbai. Una scultura più che un edificio, bianca, morbida e placida, che si incastra in soli 1.300 mq di lotto e sale per quattro piani, incastrando in curve sinuose funzioni pubbliche e private. La forma scaturisce dalla funzione e dalla necessità di separare ingressi e usi della zona pubblica, ospitante nei primi tre piani le gallerie, un auditorium, la caffetteria e gli spazi per gli artisti, e della zona privata, con al quarto piano gli uffici che si affacciano sull’oceano. Niente di invasivo o eccessivamente spettacolare, ma un’architettura piccola, interessante e ben fatta.
Project: Sanjay Puri Architects
Year: 2013
Location: Fort
Status: completed
VISITOR CENTRE AT CSMVS
Il Visitor Centre all’ingresso del Chhatrati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya è un intervento di rara eleganza e modestia, comparato al resto dell’attività architettonica di Mumbai dell’ultimo periodo. Il progetto segue l’impronta della preesistente hall multifunzionale, sottolineandola attraverso gli alberi presenti sul lotto, che attraversano l’edificio trapassandone il tetto. La forma generale è semplice ma curvilinea, e ciò permette al rivestimento in metallo di restituire al visitatore l’immagine istituzionale del museo storico, distorcendolo in una nuova prospettiva. Un piccolo intervento che poteva lasciarsi andare alla dilagante spettacolarizzazione, data la sua funzione di accoglienza per uno dei più importanti musei della città, ma che invece ha scelto una sofisticata discrezione e un conscio ma creativo rispetto per il contesto storico.
Project: RMA Architects
Year: 2011
Location: Fort
Status: completed
THE TOTE
Già nel 2007 lo studio londinese-indiano aveva realizzato a Mumbai il Blue Frog Acoustic Lounge, un ristorante noto per l’avvolgente superficie curva che divideva lo spazio conviviale. Nel 2009 è stato completato The Tote, una sala banchetti. Anche in questo caso la filosofia è simile: la consolidata conoscenza nella progettazione di interni londinese sposa il tradizionale amore per la convivialità indiana attraverso una soluzione che mette in scena uno spazio avvolgente ed eccentrico. In questo caso la preesistenza, uno storico edificio coloniale contornato da enormi alberi, ha dato l’input e l’intera superficie interna della sala banchetti, del wine bar e del ristorante sono stati avvolti proprio da alberi. La struttura in acciaio è anche la decorazione e la divisione organizzativa dello spazio, in un unico gesto pulito e semplice, forse un poco ridondante.
Project: Serie Architects
Year: 2009
Location: Mahalaxmi
Status: completed
Federica Russo
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #12
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