La versione di Jacopo

Giunto alla sua seconda edizione, il Premio EX3 Toscana Contemporanea è stato assegnato a Jacopo Miliani (Firenze, 1979), decretato vincitore da una giuria composta da Tom Morton, Ludovico Pratesi e Sergio Tossi. Il progetto Do you believe in mirages? è stato scelto tra quelli proposti da Yuri Ichihashi, Studio++, Teatro Sotterraneo, Martina Della Valle ed Enrico Vezzi.

Come hai articolato il tuo progetto negli spazi di EX3?
Quando mi è stato chiesto di fare un progetto per la sala grande di EX3, ho chiuso gli occhi e immaginato una visione. Non avendo nessuna coordinata per uno spazio così immenso e difficile, mi sono soffermato sull’idea della visione. Il mio lavoro in generale è una ricerca sugli stati mentali che portano alla formazione delle immagini. Non cerco risposte certe, mi interessano le domande e in questo caso il titolo è piuttosto esplicito.
All’interno dell’installazione sonora che descrive un deserto c’è un percorso costellato di interrogazioni che continua, lasciandosi suggestionare dalla musica: una tracklist di canzoni relative all’idea di miraggio. Dalle canzoni parte l’idea della danza; infatti, la performance prevede che il danzatore si rechi nella piazza adiacente al centro e ascolti in cuffia la stessa playlist che è diffusa nella sala centrale di EX3. Ogni giorno un danzatore vestito con un abito fatto dai Boboutic esegue una performance, appare e scompare.

Le tue performance sono sempre in relazione con altre discipline artistiche come il teatro, la danza, la musica. Da che cosa deriva questo tuo modo di lavorare?
Da diversi fattori: dal non interesse verso la definizione, dai miei studi universitari, ma sopratutto dai miei desideri e dalle mie passioni, alcune anche piacevolmente abbandonate.

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Jacopo Miliani - Do you believe in mirages? - 2012 - photo Francesco Niccolai

Il ruolo svolto dallo spettatore e il suo modo di percepire ciò che accade sono aspetti fondamentali della tua ricerca artistica. Cosa ti interessa far emergere da questa relazione?
In un mio lavoro ho creato uno slogan: The Audience Must Subvert The Show. Non è una delega totale verso colui che guarda, ma mi sento parte di un tutto pur focalizzando il valore e la responsabilità di ogni individuo.

Dopo la performance al Museo Madre e il progetto di EX3, quali mostre hai in programma?
Nel futuro c’è la stesura del catalogo della mostra che vedrà la collaborazione con altri artisti, cantanti, performer e scrittori. A marzo avrò una collettiva nel centro Montehermoso a cura di Rosie Cooper e Ariella Yedgar. A breve ho una personale presso Frutta Gallery di Roma, che sarà un’avventura in cui mi accompagneranno diverse altre presenze. Non sarò solo neanche a Villa Romana di Firenze, in un progetto che ruota attorno alla figura di un’artista del passato recente, a cui sono molto legato.

Valentina Grandini

Firenze // fino all’8 aprile
Jacopo Miliani – Do you believe in mirages?
EX3
Viale Giannotti 81/83/85
055 6287091
[email protected]
www.ex3.it

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Valentina Grandini

Valentina Grandini

Profilo: Valentina Grandini (Pietrasanta, 1978) è storica dell’arte, curatrice indipendente, art advisor, fotografa e organizzatrice di mostre ed eventi legati all’arte contemporanea. Dal maggio 2011 collabora con Artribune. Dal 2008 svolge l’attività di art advisor collaborando con collezionisti privati alla…

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