Il murale di Maradona di Jorit a Napoli sarà demolito per riqualificare il quartiere. Ma qualcuno polemizza

Tra il 2017 e il 2018, lo street artist napoletano ha realizzato 4 murales nel complesso di Taverna del Ferro, periferia est di Napoli. La necessaria e attesa riqualificazione dei caseggiati distruggerà le opere, diventate famose nel mondo. L’artista e i residenti chiedono alternative

Ovviamente mi dispiace ma non dimentichiamo che l’opera serviva proprio ad accendere i riflettori sul Bronx”. Le prime parole dello street artist Jorit, nell’apprendere l’ineluttabile demolizione del suo lavoro più celebre – il gigantesco ritratto di Maradona, rappresentato come “Dios umano”, affiancato dal volto di un ragazzo autistico, Niccolò – vanno nella direzione della piena comprensione dell’operazione di riqualificazione urbana che il Comune di Napoli avvierà il prossimo 2 febbraio. Il “Bronx” in questione è quello del quartiere partenopeo di San Giovanni a Teduccio, a est della città, dove a seguito del terremoto che colpì duramente l’Irpinia nel 1980, furono costruiti i caseggiati di edilizia popolare di via Taverna del Ferro.

La riqualificazione di Taverna del Ferro a Napoli

All’epoca, il progetto dell’architetto Pietro Barucci – perfezionato nell’ambito del piano straordinario di edilizia residenziale istituito con la legge 219 del 1981 per la ricostruzione delle zone toccate dal terremoto dell’Irpinia – mirava a garantire un alloggio dignitoso e sicuro per gli sfollati, consegnando 360 alloggi (e 80 box), in dieci palazzine, allineate su due file parallele. Ma oltre trent’anni senza manutenzione, con l’imminente pericolo di crolli e le condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie delle abitazioni comunali al limite, hanno portato al costituirsi di un Comitato di protesta per richiedere la necessaria riqualificazione dell’area. Così, dopo Scampia e Bipiani (dove i lavori sono già stati avviati), anche Taverna del Ferro beneficerà dei fondi del PNRR: per la demolizione dei caseggiati, la rifunzionalizzazione degli spazi in chiave ecosostenibile (con aree condominiali di uso comune, dalla lavanderia alle ludoteche), la realizzazione di nuovi alloggi e di un parco pubblico, sono stati stanziati 106 milioni di euro. Un evento “che attendevamo da 40 anni” per Rosaria Cordone del Comitato Taverna del Ferro “Stiamo scrivendo la storia di questo quartiere, frutto di grandi sacrifici e sofferenza sentita in questi 7 anni di attività e di lotta”.

Jorit
Jorit

La demolizione dei murales di Jorit a Taverna del Ferro

E se in un primo momento si era pensato di poter “salvare” i murales di Jorit (al secolo Ciro Cerullo), realizzati dall’artista nel 2017 proprio per accendere i riflettori su una periferia dimenticata della città (dove i lavori dello street artist hanno portato diversi turisti, specie dopo la vittoria dello scudetto da parte del Napoli), il piano esecutivo ormai approvato e avviato a concretizzarsi smentisce questa opzione. Tra meno di un mese, i ritratti di Maradona e Niccolò saranno distrutti (come succederà, in seguito, anche al volto di Che Guevara realizzato sempre da Jorit all’estremità opposta del caseggiato, nel 2018). Non senza polemiche. Anche l’artista, pur ribadendo che “la cosa importante è che le persone abbiano case confortevoli in cui vivere”, prova a caldeggiare l’ipotesi di preservare, se non altro, il murale dedicato a Maradona: “Non sono scelte che mi competono. Direi che magari si potrebbero tenere in piedi anche soltanto i primi 20 metri sui 500 del Bronx in cui c’è Diego, e magari in quella scala su ogni piano fare studi per artisti emergenti, scuole d’arte per ragazzi di strada o le sedi di tutte le associazioni e le realtà sociali che ci sono sul territorio; teatro, danza, doposcuola, uffici comunali. Un po’ come si farà a Scampia con le Vele, dove una resterà in piedi, per avere anche la testimonianza storica e un simbolo del quartiere”, ha auspicato Jorit interpellato dal Mattino.

I murales di Jorit potrebbero essere replicati?

Ma la soluzione che si profila all’orizzonte, tenuto conto delle critiche (e delle petizioni popolari) pervenute al Comune nelle ultime ore, sembrerebbe prospettare una configurazione ancora diversa. I dipinti originali sarebbero infatti destinati a demolizione certa, ma quattro nuovi murales, realizzati (sempre da Jorit?) su strutture verticali da collocare a nord e sud del nuovo complesso residenziale, prenderebbero il loro posto. Al momento, però, è ancora d’obbligo il condizionale: nella mattinata dell’8 gennaio, alcuni residenti di Taverna del Ferro – tra cui gli “occupanti abusivi” preoccupati per il loro futuro – sono stati ricevuti a Palazzo San Giacomo dalla vice-sindaca e assessore all’Urbanistica Laura Lieto, che nel 2022 si era pronunciata in prima persona per assicurare la salvaguardia del murale con Maradona (“Maradona rimane dove sta e non abbiamo assolutamente intenzione di cambiare l’iconografia di questo quartiere: quella parte resta in piedi”). Cambiati i piani, tra le richieste avanzate ora dai manifestanti, continua a essere insistente la voce che riguarda l’opportunità di preservare le opere di Jorit.

Livia Montagnoli

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