Luci di Natale 2020. A Roma light show e video-mapping d’artista tra i monumenti della città

Anche quest’anno la Capitale propone il programma di interventi natalizi in città, tra luminarie e video-mapping che vengono intercalati tra i capolavori del centro storico: un dialogo ben riuscito o no?

Natale dimesso, quello di quest’anno, a causa della pandemia e delle limitazioni che terranno gli italiani in lockdown più o meno rigidi per tutta la durata delle festività, ma le città non rinunciano alle luci, agli alberi di natale e ai presepi in strade, piazze e centri storici. Non è da meno naturalmente Roma, che lo scorso 8 dicembre ha lanciato l’iniziativa Luci di Natale 2020, con l’accensione dell’albero di Natale – oramai soprannominato Spelacchio, quest’anno costato 10 volte di più di quello del primo anno di consiliatura della sindaca Raggi– a Piazza Venezia per poi proseguire con luminarie, installazioni e videoproiezioni. Le ultime, in ordine di tempo, sono le iniziative inaugurate lo scorso 18 dicembre, che comprendono i presepi a Piazza di Spagna e Piazza del Popolo, le videoproiezioni sui monumenti che tuttavia appaiono organizzate in maniera caotica, senza una linea culturale univoca. A Piazza del Campidoglio, invece, viene proiettato lo spettacolo di video-mapping Visioni di Natale sulla facciata di Palazzo Senatorio, incentrato su una raccolta di affreschi e dipinti a tema Natività. Nulla a che vedere con esperienze simili, ma ben più strutturate, che si trovano ad esempio a Torino, da anni, o anche a Firenze.

LUCI DI NATALE 2020 A ROMA. GLI INTERVENTI IN CITTÀ

Tra gli interventi che saranno fruibili fino al prossimo 6 gennaio è Custodes, a cura di Livia Cannella: Porta del Popolo fa da sfondo alle proiezioni di immagini di angeli custodi e protettori, traendo ispirazione dalle iconografie tratte dall’arte antica e barocca, con musiche sacre a fare da sottofondo. Un intervento di qualità (ancorché parzialmente rovinato da una pubblicità luminosa, ma di questo al Comune probabilmente non si sono preoccupati) affidato ad un’artista profondamente consapevole. Diverso lo scenario a Piazza Navona – sempre fino al 6 gennaio – dove sono proposti i light show sulle fontane della piazza inclusa la straordinaria Fontana dei Quattro Fiumi di Gianlorenzo Bernini: dalle ore 17 alle 21 ogni venti minuti, viene proiettato un video-mapping tra forme, colori e luci.

LUCI DI NATALE A ROMA. SONO TUTTI INTERVENTI “D’ARTISTA”?

Mentre la proiezione su Porta del Popolo utilizza la superficie storica in maniera sobria e attenta, il video mapping sulla Fontana del Bernini non lascia scampo. Non è praticamente possibile mai, dal crepuscolo in poi, vedere la fontana nella sua illuminazione artistica normale. Il 100% della serata è monopolizzata da proiezioni che, in questo caso, non sono concepite da un artista o coordinate da un curatore, ma semplicemente disegnate da una società tecnologica. Un risultato profondamente pacchiano che potete giudicare e confrontare guardando i due filmati. Quando si tratta di interventi di così grande impatto e durata sullo spazio pubblico (e su monumenti celebri nel mondo), forse sarebbe utile muoversi diversamente: un concorso, una giuria di esperti, il seguimento e la supervisione dei musei della città, il coinvolgimento di grandi nomi del settore. Se proprio si vuole proiettare su Bernini è consigliabile essere all’altezza del Bernini…

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Redazione

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