Energia potenziale. Intervista a Calori & Maillard

Il duo composto da Letizia Calori e Violette Maillard è autore di un progetto ispirato alle ex Officine Reggiane di Reggio Emilia. Una riflessione diffusa sul territorio, destinata a espandersi attraverso l’Europa.

La rigenerazione urbana è un tema cardine per le città, almeno dalla svolta del nuovo millennio. A Reggio Emilia il duo Calori & Maillard (Letizia Calori, Bologna, 1986 e Violette Maillard, Bourg La Reine, 1984), nell’ambito del bando ministeriale Panorami contemporanei e luoghi in trasformazione – Residenze di fotografia in Italia, sono protagoniste di un progetto che trova ispirazione nell’area delle ex Officine Reggiane. Un luogo carico di storia che si pone come ponte tra il passato recente e un futuro da costruire, come chiarisce il curatore Daniele De Luigi: “Le ex Officine Reggiane sono una chiave senza la quale è impossibile capire l’ultimo secolo di storia di Reggio Emilia, né il suo ruolo nelle vicende politiche, sociali ed economiche nazionali”. Per l’occasione le due artiste, attraverso azioni performative che hanno coinvolto, oltre alle Reggiane, anche le imponenti architetture di Calatrava, hanno sviluppato un meccanismo di “appropriazione” degli spazi fissato grazie alla fotografia. Gli scatti sono ritornati sul territorio sotto forma di manifesti di grande dimensione e una videonarrazione è visibile presso lo Spazio Gerra. Abbiamo incontrato Calori & Maillard per farci raccontare meglio come hanno inteso questa anomala commissione.

L’INTERVISTA

Nel vostro lavoro è sempre presente una sottile tensione tra figura e paesaggio, che viene tradotta con pratiche scultoree, fotografiche e performative. Per il progetto Energia potenziale come avete proceduto, o meglio, come è avvenuto il processo?
Il progetto Energia potenziale parte da un bando, “Panorami contemporanei e luoghi in trasformazione”, indetto da MiBACT, GAI e Comune di Reggio Emilia.
Abbiamo passato un periodo in residenza a Reggio Emilia, in cui abbiamo conosciuto meglio la città e la sua storia, con un forte focus su tutto ciò che riguarda le ex Officine Reggiane.
Abbiamo capito che sotto ai luoghi in trasformazione si muovono forze delle quali non sempre siamo consapevoli, che ci portano a vivere come e dove viviamo. Abbiamo cercato di riportare quest’idea con una serie di fotografie in cui i luoghi reali e una narrazione fantastica si mischiassero, si confondessero e creassero un’immagine onirica e a tratti assurda.

Calori & Maillard, Energia potenziale. Reggio Emilia 2017. Photo © Enrico Rossi

Calori & Maillard, Energia potenziale. Reggio Emilia 2017. Photo © Enrico Rossi

Il progetto viene presentato sotto diverse forme: mostra, video, documentazione, affissione pubblica. Nel caso delle stampe di grande formato diffuse su cartelloni pubblicitari, le immagini degli spazi abbandonati delle Reggiane e le architetture di Calatrava accolgono le vostre azioni, i vostri personaggi. Dalla relazione con la memoria storica e con il paesaggio contemporaneo scaturisce una nuova narrazione fantastica?
La storia delle ex Officine Reggiane e la sua onda di riqualificazione hanno fatto sì che ci immaginassimo una sorta di mondo parallelo, uno scenario post-apocalittico in cui due figure, potenti e magiche, si impadroniscono di quel mondo, facendone quello che vogliono: lo abitano, lo governano, ne sono i padroni assoluti, capaci di aprire ponti davanti a se, suonare archi giganti, lottare l’uno contro l’altro. Ogni figura incarna valori e aspetti dei simboli di potere comuni a ogni civiltà, aspetti riscontrabili nello scenario della storia delle Officine Reggiane, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra produzione e potere: lo sviluppo bellico, il progresso tecnologico, l’innovazione nelle comunicazioni, l’abbandono e la gentrificazione. I personaggi indagano aspetti emotivi come la decadenza, la corruzione, l’avidità, la sete di potere, la frode, la pianificazione urbana, la violenza, l’eros, l’amore e l’assurdo. Governano un mondo di architetture decadenti e futuriste, lo creano e lo modificano, lo distruggono e si portano via quello che c’era. Allo stesso tempo però sono imbarazzanti, difettosi, semidei non riusciti pienamente. La serie racconta questi aspetti nudi, emotivi, fragili e corrotti che risiedono nell’animo umano, specchio viscerale e contraddittorio di ogni forma di società.

Energia potenziale parte da Reggio Emilia e seguirà diverse tappe, anche all’estero (come al festival Circulation(s) a Parigi), e poi ritornerà in città per Fotografia Europea. Quali sono le difficoltà o, invece, le possibilità offerte da un progetto così articolato nel tempo e in diversi contesti?
Il progetto è una serie fotografica, è articolato nel tempo secondo dei processi di ricerca, produzione e distribuzione, non in un senso di complessità. Prevede una prima parte di affissioni e una seconda in cui le fotografie verranno mostrate in contesti più istituzionali.
Rispetto alla circuitazione della serie fotografica, il medium della fotografia ha intrinseca la possibilità di replicarsi e assumere varie forme, abbiamo abbracciato le potenzialità del medium e ci stiamo divertendo con le sue forme. A Reggio Emilia il riferimento alle Reggiane e alla loro storia è comprensibile a tutti, anche il riconoscimento dei luoghi e la messa in relazione tra il luogo reale e quello nella fotografia. L’effetto distopico dato dalla vicinanza della foto al luogo in cui è stata scattata è immediato. Abbiamo scelto 43 pannelli da affissione pubblicitaria, e 13 pannelli da propaganda elettorale, ciascuno pensato rispetto all’ubicazione all’interno o all’esterno della città, e allo “sfondo”, al paesaggio urbano che crea con ogni immagine. Abbiamo trattato ogni pannello come una tela su cui fissare le nostre immagini, in maniera da creare una sensazione di tipo pittorico-onirica per ogni luogo della città.

Claudio Musso

http://cargocollective.com/calorimaillard

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Claudio Musso

Claudio Musso

Critico d'arte e curatore indipendente, la sua attività di ricerca pone particolare attenzione al rapporto tra arte visiva, linguaggio e comunicazione, all'arte urbana e alle nuove tecnologie nel panorama artistico. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia e Storia…

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