La Casa Museo di Antonello da Messina si farà. La città siciliana pronta a omaggiare il suo pittore

Poco meno di 3 milioni di euro saranno investiti nella realizzazione di un museo interattivo nell’antico quartiere dei Sicofanti, dove l’artista rinascimentale visse e operò. L’operazione sarà fulcro del rebranding di Messina come “Città di Antonello”

Messina è la città di Antonello. Il pittore quattrocentesco, tra i più talentuosi interpreti della “pittura di luce” di importazione fiamminga – nei suoi dipinti al servizio tanto di una straordinaria nitidezza formale, quanto dell’esaltazione dell’emotività di chi ritraeva – è passato alla storia proprio con il toponimo della città che gli diede i natali, tra il 1425 e il 1430. A Napoli, dove la sua presenza è attestata intorno alla metà del XV secolo, tramite il maestro Colantonio verrà a contatto con la pittura fiamminga, spagnola e provenzale che influenzeranno i suoi lavori più celebri, per poi risalire la Penisola alla volta di Venezia, prima di rientrare in Sicilia. A Messina, Antonello – fino al 31 marzo protagonista a Siracusa di una mostra che mette a confronto la sua Annunciazione dal 1474 con otto artisti contemporanei – morirà nel 1479, lasciando in dote una modernità tecnica e stilistica chiaramente leggibile dalle (pur) poche opere superstiti a lui riconducibili. 

La Casa Museo di Antonello da Messina

Da tempo, quindi, a Messina si discute sull’opportunità di omaggiare l’artista con una Casa Museo a lui dedicata, che possa esplicitare il brand “Messina – Città di Antonello”, a beneficio dell’indotto turistico legato al circuito culturale cittadino. Più di un anno fa, a gennaio 2023, la Giunta guidata dal sindaco Federico Basile approvava la proposta presentata dall’assessore alla Cultura Enzo Caruso di inserire tra i progetti di opere pubbliche (Fondi Pon Metro Plus 21-27) la realizzazione del “Museo Antonelliano-Casa Museo Antonello”, con l’idea di farne uno spazio espositivo virtuale e interattivo per ripercorrere grazie alla realtà aumentata le tappe principali della vita e dell’attività del pittore. L’individuazione del luogo da adibire al progetto, invece, risale al 2021, quando si pensò di riqualificare l’ex edificio dell’Ismig (Istituto siciliano dei mutilati e invalidi di guerra) di via Monsignor Bruno, di proprietà del Comune e da tempo dismesso, dunque in pessime condizioni. Si stimò, allora, un investimento pari a 1,3 milioni di euro, necessari a ristrutturare l’immobile ubicato in posizione chiave rispetto alla storia di Antonello – che nell’antico quartiere un tempo ribattezzato dei Sicofanti, dove si trova l’edificio, operò – e pure a pochi metri dal Palazzo della Cultura. Ora la decisione spetta alla Soprintendenza ai Beni culturali, che dovrà pronunciarsi sull’idoneità del progetto, prossimamente oggetto di una nuova delibera che dovrebbe imprimere la svolta definitiva all’operazione, affidata all’architetto Carmelo Celona. Nel frattempo, la stima dei costi è salita a poco meno di 3 milioni di euro, di cui 600mila già finanziati: il palazzo ex Ismig dovrà essere demolito, a causa delle gravi carenze strutturali; poi si potrà procedere con l’edificazione della Casa Museo, che diventerebbe fulcro della rigenerazione urbana di una zona della città in attesa del rilancio. 

La rigenerazione di Messina e i luoghi di Antonello

Del resto, mentre aleggia nell’aria il cantiere del Ponte sullo Stretto e si profila all’orizzonte la realizzazione del MAXXI Mediterraneo alle Torri Morandi, la città sta cambiando volto anche nell’area portuale, con la demolizione degli ex Mercati Generali e dell’ex mercato ittico, propedeutica alla creazione di un I-Hub finanziato con 70 milioni di euro. Una volta realizzato, il museo dedicato al pittore messinese potrebbe funzionare da snodo centrale nell’itinerario cittadino alla scoperta dei luoghi di Antonello, come la Chiesa di San Francesco all’Immacolata presente nel quadro della Pietà con tre angeli (oggi al Museo Correr di Venezia), il Monastero di Montevergine (legato a Santa Eustochia, al secolo Smeralda Calafato, modella per l’Annunciata del 1475), le colline di Camaro che si riconoscono nella Crocifissione di Anversa, il porto, i resti del convento di Santa Maria del Gesù, dove Antonello scelse di essere sepolto. Oltre che configurarsi come tappa propedeutica alla visita al Museo Regionale di Messina, dove sono conservate diverse opere del pittore.

Livia Montagnoli

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