Cento anni d’arte femminile in una grande mostra a New York

L'esposizione riunisce artiste storiche, mid-career e talenti emergenti approfondendo i temi dell’identità, del potere, della sessualità e della solidarietà

Costruita nel 1920, la storica Academy Mansion di New York ospita una grande mostra dedicata interamente all’arte femminile, dal titolo Femme F(r)iction. Un progetto che coinvolge un gruppo di 50 artiste di diversa generazione che attraverso dipinti, installazioni, sculture e disegni esplorano temi filosofici, scientifici e sociali. Magdalena Abakanowicz, Tomma Abts, Lita Albuquerque, Andrea Marie Breiling, Johanna Bath, Clarina Bezzola, Sofia Borges, Andrea Bowers, Lee Bul, Leonora Carrington, Chiara Capellini e Judy Chicago sono solo alcune delle artiste coinvolte grazie alla collaborazione tra Zuecca Projetcs, realtà veneziana che si occupa di progetti interdisciplinari nel campo delle arti, dell’architettura e del cinema, e la galleria americana C1760, ideatrice e promotrice dell’iniziativa.

FEMME F(R)ICTION, PARLA ALESSANDRO POSSATI, DIRETTORE DI ZUECCA PROJECTS

Femme F(r)iction è una panoramica su cento anni di arte al femminile, dagli anni 30 del Novecento, al giorno d’oggi, spaziando dall’Europa, all’Africa, agli Stati Uniti, all’Asia” spiega ad Artribune Alessandro Possati, fondatore e direttore di Zuecca Projects. “Abbiamo cercato di cogliere soprattutto quella sensibilità e spiritualità che ancora oggi permane e si sente molto. Il percorso allinea opere di artiste storiche come Magdalena Abakanowicz, ora protagonista di una retrospettiva alla Tate Modern, di Louise Nevelson, con un’opera esposta al MoMA, un quadro museale di Tamara de Lempicka, un piccolo Marlene Dumas (che è una vera e propria chicca), un ritratto di Picasso dipinto da Françoise Gilot, fino ad arrivare ad artiste come Judy Chicago o Kara Walker, o l’enorme scultura di Joana Vasconcelos, che recentemente ha firmato il set della sfilata di Dior a Parigi. Non mancano figure speciali come la californiana Lita Albuquerque o l’austriaca Elisabeth Von Sansonow, che è anche filosofa. La mostra apre un dialogo anche con le generazioni più giovani, come Chiara Capellini o Lola Schnabel di cui è esposta una delle prime sculture, che rappresenta il passaggio generazionale tra lei e sua nonna”.

Valentina Muzi

https://c1760.art

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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