Il borgo spopolato della Calabria diventato polo per artisti e creativi (dove apre anche una foresteria)

Il collettivo La Rivoluzione delle Seppie prosegue col suo impegno per riattivare aree definite marginali attraverso la creatività e le relazioni. E a Belmonte Calabro, la Casa di BelMondo continua a consolidare le sue attività, ora anche con nuovi spazi

Nel 2019, sotto il nome di La Rivoluzione delle Seppie, un gruppo internazionale a transdisciplinare di giovani professionisti  e nomadi creativi attivi in Calabria per rigenerare aree definite marginali, con particolare attenzione sul paese in via di spopolamento di Belmonte Calabro, dava vita al progetto territoriale BelMondo (dopo la fase sperimentale di Crossing Belmonte, workshop avviato già nel 2016 e maturato presso la London Metropolitan University).

L’impegno de La Rivoluzione delle Seppie nelle aree marginali. Il modello Belmonte

Sperimentando nuovi modelli di vita e lavoro e utilizzando un approccio relazionale volto a coinvolgere la popolazione locale e i nuovi abitanti (studenti, accademici, nomadi digitali, richiedenti d’asilo) in arrivo da diverse zone d’Italia e d’Europa, per creare una comunità plurale, multietnica e internazionale. Così, negli anni, sono stati attivati servizi, come l’hub rurale della Casa di BelMondo, il bancomat e il servizio civile per contribuire alla formazione e valorizzare gli interessi locali. Nel 2022, l’impegno è valso all’iper collettivo la vittoria del concorso indetto dalla Fondazione Italia Patria della Bellezza volto a promuovere il talento e la bellezza: in premio, 30mila euro per finanziare i futuri progetti di comunicazione. Mentre nel 2023 La Rivoluzione delle Seppie è stato selezionato tra i nove progetti all’interno di Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri nel Padiglione Italia alla Biennale Architettura curato da Fonsbury Architecture.

La Rivoluzione delle Seppie - Casa di BelMondo
La Rivoluzione delle Seppie – Casa di BelMondo

Un nuovo capitolo per la Casa di BelMondo

Nel frattempo, l’esperienza della Casa di BelMondo si è consolidata: il progetto, sviluppato dal collettivo di architettura Orizzontale insieme a diversi esperti nei settori comunicazione, marketing, arte, musica, design e teatro, ma anche accademici, studenti, migranti – oltre alla comunità locale – ha trasformato un edificio abbandonato (l’ex Casa delle monache) del paese in provincia di Cosenza in punto di riferimento per artisti, creativi e designer alla ricerca di uno spazio che potesse accoglierli. Così, mentre trovava una sede stabile per il proprio lavoro, il gruppo “costruiva” nuovi spazi a uso pubblico, interpretando il lavoro artistico come esperienza di recupero e attivazione di spazi partecipati. Seguendo la stessa filosofia, nel 2024 il collettivo ha lanciato CosMo – Cosenza Micromondi, progetto sostenuto e promosso dal programma di Agenda Urbana del Comune di Cosenza: un contenitore digitale che collega tutte le piccole realtà imprenditoriali della parte antica della città con l’obiettivo di supportarle e crearne di nuove.
Ma l’impegno a Belmonte non è venuto meno. Nell’ultimo anno, infatti, la Casa di BelMondo è stata interessata da nuovi lavori di ristrutturazione, per tornare a ospitare pratiche artistiche, processi collettivi e relazioni con il territorio.

Casa di BelMondo. Photo Giulia Rosco
Casa di BelMondo. Photo Giulia Rosco

Gli eventi di BelMondo Reloading. Ora alla Casa di BelMondo si può anche dormire

E il ciclo di eventi BelMondo Reloading ha dato il via a una nuova stagione del laboratorio permanente che fa del luogo uno spazio politico, relazionale e trasformativo.
L’iniziativa ha coinvolto artisti internazionali, abitanti temporanei e cittadinanza in un programma che ha mescolato autocostruzione, performance, pedagogie informali e momenti di vita condivisa, anche grazie al sostegno di Culture Moves Europe, programma europeo per la mobilità nelle aree marginali.
Tra gli interventi principali, Notturno senza luna di Nico Angiuli, frutto di due mesi di residenza e ricerca d’archivio, con la proiezione notturna, su due monumenti pubblici di Belmonte Calabro, dei volti e nomi di donne calabresi uccise per violenza patriarcale o per mano mafiosa. Mentre il progetto ASCOLTALA, a cura del collettivo Word of Mouth (W.O.M.) composto da artiste e pedagogiste provenienti da Europa e Asia, ha raccolto storie di donne di Belmonte, attraversando case, cortili e luoghi di incontro per costruire un archivio sonoro tattile e intimo, trasformato anche in installazione permanente: entrambi i dispositivi resteranno nella Casa come traccia viva della relazione costruita con il territorio.
Sleeping in (Belmondo) è invece il nome del laboratorio condotto da Esmee Maluta e Julia Leanie Rosner, che ha portato alla realizzazione di una nuova foresteria all’interno della Casa, per la prima volta, e d’ora in avanti, adibita anche all’accoglienza notturna degli ospiti. In collaborazione con Association Terrain Vagues, infatti, il secondo piano dell’edificio è stato trasformato in una foresteria modulare, con letti, scaffali e arredi progettati per essere flessibili, smontabili e riutilizzabili. E intanto, nel giardino è stato costruito un nuovo muretto in mattoni e marmo, grazie al supporto e alla conoscenza di Franco Guglielmo, abitante di Belmonte, che ha condiviso saperi e gesti del fare.

Livia Montagnoli

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