Nel Chianti tra arti visive e scienza torna la biennale Arte nel Paesaggio: tutte le foto
Il tema centrale di questa edizione è il tempo, inteso non solo come misura ma flusso e stratificazione, sviluppato dagli artisti Sophie Ko e Luca Pozzi tra la Cappella di San Michele Arcangelo e l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti a Barberino Tavarnelle

Un paesaggio che muta lentamente è lo scenario di un dialogo profondo tra arti visive e scienza grazie all’iniziativa biennale Arte nel Paesaggio, quest’anno dedicata al tempo, dal titolo Time Gravity. L’iniziativa si tiene – fino al 30 novembre 2025 – in due luoghi simbolici del comune di Barberino Tavarnelle: la Cappella di San Michele Arcangelo, la cui struttura riproduce in scala la cupola del Brunelleschi, e l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, centro di ricerca scientifica d’eccellenza immerso tra le colline, diretto dall’astrofisico Emanuele Pace dell’Università di Firenze.
Nel Chianti torna la biennale Arte nel Paesaggio
“Due location, due visioni, unite da un percorso culturale che attraversa il territorio e il tempo. Il passato e il futuro si specchiano l’uno nell’altro, in un movimento continuo. Da un lato, un monumento che custodisce la memoria di Semifonte, antica città ormai scomparsa; dall’altro, una struttura che scruta l’universo alla ricerca di particelle e segnali dal cosmo”, spiegano le curatrici Giada Rodani e Jade Vlietstra.
Nel Chianti torna la biennale Arte nel Paesaggio: Sophie Ko
Protagonisti di questa edizione? Sono gli artisti Sophie Ko (1981) e Luca Pozzi(1983), entrambi capaci di far dialogare la poetica visiva con la riflessione teorica: Sophie Ko, artista georgiana, presenta alla Cappella di San Michele Arcangelo due installazioni site-specific, Taking Shelter e Firmamento. Realizzate con cenere e pigmenti, le opere si offrono come geografie effimere, cartografie del tempo che sedimenta, che si disgrega, che si rinnova. All’Osservatorio espone invece Geografia temporale. Cenere degli altri cieli, una riflessione visiva sulla memoria celeste. Le sue opere non descrivono il tempo: lo contengono, lo conservano, lo rendono visibile nel suo continuo mutamento. “Per quanto riguarda Taking Shelter, questa sarà distrutta, spazzata via il 5 luglio 2025. Il progetto, infatti, intende l’opera come un’azione contemplativa di breve durata, quasi rituale, per riflettere sull’impermanenza e sul valore intrinseco del processo creativo. In questo modo l’artista celebra ‘i vinti’, la città di Semifonte e in generale quelli di tutte le guerre, anche attuali”, continua Vlietstra.











Nel Chianti torna la biennale Arte nel Paesaggio: Luca Pozzi
Diverso, ma complementare, è il percorso del milanese Luca Pozzi, la cui ricerca nasce dallo studio della fisica delle particelle, della cosmologia e della gravità quantistica. All’interno dell’Osservatorio troviamo Dragon’s Eggs, tre sculture in bronzo che sembrano catalizzare l’energia dell’invisibile. Mentre nella Cappella, la sua installazione Tau Detector si trasforma in uno strumento di rilevamento poetico del reale: magneti, palline e materiali sospesi che registrano il passaggio di particelle cosmiche, restituendo un messaggio audio in tempo reale (Arkanian Shenron).
Nel Chianti torna la biennale Arte nel Paesaggio: chi c’è dietro
“La Biennale Arte nel Paesaggio – Time Gravity 2025 è quindi molto più di una mostra: è un progetto immersivo che invita il visitatore a riscoprire il tempo nella sua pluralità, attraverso il linguaggio dell’arte, lo sguardo della scienza e il silenzio vibrante del paesaggio toscano“, concludono le curatrici che hanno visto la collaborazione di importanti istituzioni del territorio (e non solo), tra cui l’Università di Firenze, l’Associazione Amici dell’OPC, il gruppo archeologico Achu-APS e l’associazione Peninsula di Berlino, oltre al patrocinio della Regione Toscana e del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati