A Milano c’è una grande mostra su Alex Katz e la sua produzione di cartoni
I cartoni da spolvero sono utilizzati per trasferire immagini sulla tela secondo un’antica tecnica che risale al Rinascimento i cartoni da spolvero e quelli del celebre pittore americano non erano mai stati esposti prima d’ora in Italia
Sono volti in primo piano e raffigurazioni del busto, in un delicato equilibrio tra astrazione e realismo, i soggetti rappresentati da Alex Katz (New York, 1927) nei suoi cartoni da spolvero prima di essere trasferiti sulla tela. Infatti, il celebre pittore americano – lei cui opere sono presenti nelle collezioni dei musei più illustri del mondo, come il MoMA, il Metropolitan e il Whitney di New York, la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e l’Albertina di Vienna – utilizza da sempre un’antica tecnica risalente al Rinascimento impiegata, tra gli altri, da Raffaello (ne è un esempio il cartone preparatorio della Scuola di Atene conservato presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano) e Leonardo per tracciare i contorni dei loro affreschi. Tuttavia, Katz non li ha mai voluti esporre finché il direttore dell’Albertina di Vienna Klaus Albrecht Schröder non lo ha convinto a farlo. E a portarli in Italia per la prima volta ci ha pensato la gallerista Monica De Cardenas, che ha introdotto in Italia l’artista nel 1998, con la mostra Alex Katz. Cartoons and drawings, in programma presso la sede milanese di Via Francesco Viganò fino all’8 febbraio 2025.
Alex Katz e la produzione di cartoni da spolvero
“Da sempre Katz ha saputo combinare tecniche tradizionali con influenze moderne e postmoderne: questo è ciò che lo ha reso unico nel mondo dell’arte. In tutta la sua lunga carriera il disegno non è stato solo un passaggio preparatorio, ma parte essenziale e sofisticata di tutto il processo creativo. Anche le opere di questa mostra sottendono l’approccio filosofico di Katz che bilancia spontaneità e disciplina, superficie e profondità, precisione e approssimazione”, spiega De Cardenas presentando i disegni in mostra che vanno dal 1997 al 2023, con cui la gallerista partecipa anche (fino al primo dicembre 2024) alla Milano Drawing Week, organizzata dalla collezione Ramo, dalla quale l’artista americano ha scelto un’opera di Michelangelo Pistoletto per dialogare con i suoi lavori e offrire spunti inediti sulla ritrattistica.
L’arte di Alex Katz tra profondità emotiva e linearità delle forme
L’abilità di Katz, nato da una famiglia di immigrati ebrei russi, consiste nel rappresentare la complessità della figura umana con linee semplici e colori piatti. Infatti, anche i disegni presentano volti e busti che colpiscono per la loro immediatezza e profondità emotiva, pur nella linearità delle forme. Così ogni ritratto sembra catturare una verità intima, capace di coinvolgere il pubblico su più livelli: i tratti dei volti, le ombre sottili e le espressioni dei soggetti (tutti appartenenti alla cerchia familiare dell’artista o amici intimi) trasformano un semplice disegno preparatorio in qualcosa di monumentale e vibrante, in grado di diventare esso stesso opera d’arte.
Lo stile unico di Alex Katz
“Formatosi alla Cooper Union School of Art, Katz ha sviluppato un linguaggio figurativo che si distingueva negli Anni Sessanta, in un periodo dominato dall’Espressionismo Astratto. L’artista ha saputo conciliare l’eredità di Pollock e De Kooning con un interesse per i media di massa, il cinema e la fotografia, anticipando la Pop Art e dando vita a uno stile unico che intreccia realismo e astrazione”, conclude De Cardenas.
Caterina Angelucci
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