Artisti dimenticati e artisti contemporanei in dialogo a Roma

La galleria Monitor ospita nella sua nuova sede un confronto fra epoche e personalità artistiche. Così Thomas Braida, Matteo Fato, Elisa Montessori e Nicola Samorì dialogano con le opere presenti nella collezione dei fratelli Garrera

Paura d’essere nella moda e paura d’esserne fuori”. Così termina il breve brano tratto da un testo di Renato Guttuso, scelto come motivo ispiratore della mostra collettiva Paura della pittura, curata da Gianni e Giuseppe Garrera, con la quale la galleria Monitor inaugura la sua nuova sede, nel cuore del quartiere di San Lorenzo a Roma. Pubblicato dall’artista siciliano sul numero monografico, uscito nei primi mesi del 1942, della rivista Prospettive, diretta da Curzio Malaparte, il saggio era una sorta di introduzione a un’inchiesta coordinata da Guttuso, che riuniva testi di giovani artisti come Renato Birolli, Mario Mafai, Aligi Sassu, Orfeo Tamburi e Luigi Bartolini. Spiccava per assenza un intervento di Carlo Levi, forse arrivato troppo tardi in redazione oppure volutamente ignorato per le posizioni antifasciste del suo autore, che aveva suggerito a Guttuso il titolo del numero, caratterizzato da una copertina rossa, esposta in originale da Monitor.

Paura della pittura, installation view at Monitor Gallery, Roma, 2023. Courtesy gli artisti e Monitor Roma, Lisbona, Pereto. Photo Giorgio Benni

Paura della pittura, installation view at Monitor Gallery, Roma, 2023. Courtesy gli artisti e Monitor Roma, Lisbona, Pereto. Photo Giorgio Benni

LA MOSTRA DA MONITOR A ROMA

Ottant’anni dopo questa pubblicazione, la gallerista Paola Capata ha chiesto ai fratelli Garrera di operare una selezione di opere pittoriche, tutte di carattere figurativo e di ambito “domestico”, all’interno della loro collezione, da mettere a confronto con alcuni lavori realizzati dagli artisti della galleria: Thomas Braida, Matteo Fato, Elisa Montessori e Nicola Samorì.  “Abbiamo immaginato la mostra come una sorta di sacra conversazione tra antichi e moderni, simile ai dialoghi silenziosi tra i santi presenti nei polittici rinascimentali”, spiegano i curatori. Così, con una scelta che sembra suggerire una sorta di rappel à l’ordre, teorizzato da figure come Jean Cocteau e Waldemar George alla fine degli Anni Venti del secolo scorso, la mostra si dipana come un curioso e spiazzante itinerario “da camera”, animato attraverso dialoghi e contrappunti tra le opere, tutte rigorosamente a parete.

Nicola Samorì, Le variazioni di Veerandael, 2023. Courtesy l'artista e Monitor Roma, Lisbona, Pereto. Photo Giorgio Benni

Nicola Samorì, Le variazioni di Veerandael, 2023. Courtesy l’artista e Monitor Roma, Lisbona, Pereto. Photo Giorgio Benni

ARTISTI E OPERE IN MOSTRA A ROMA

Opere che vivono nel loro complesso più per la loro eccentricità che per la loro intrinseca qualità, che contraddistingue la luminosa Natura morta di Ugo Celada da Virgilio, artista che attende ancora il giusto riconoscimento del suo indubbio talento, e la Natura morta su tavolo bianco (1975) di Virgilio Guzzi. Un soffuso tonalismo caratterizza Mattina ai Fori dell’Impero, piccolo olio su tavola di Walter Lazzaro, singolare figura di artista/attore, che riveste i panni del giovane Raffaello Sanzio nel film La Fornarina (1944), come viene attestato dalla cartolina esposta in mostra. Solo due le presenze femminili: a confrontarsi con le opere di Elisa Montessori il Nudo di donna di Ada Schalk, interessante pittrice lombarda di origini olandesi, vissuta tra Otto e Novecento a Varese. Tra le opere degli artisti di Monitor, spiccano l’inquietante Dormitio (2023) di Nicola Samorì e il Florilegio 20 (Testa di autoritratto, Libro di Emil, Foto di Nuvola, Fiori di Giorgia, Caraffa di Bruno, Palma di mio padre, Mano di Luca, Vecchi occhi) (2023) di Matteo Fato, in sintonia con l’atmosfera della mostra, che rispetta del tutto l’ambiguità della frase di Guttuso, in una sorta di muta sospensione, ancora priva di risposte in questi tempi tumultuosi e contraddittori.

Ludovico Pratesi

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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