La misura del vuoto. Ulrich Egger in mostra a Merano

Al Palais Mamming Museum di Merano, Egger mette in mostra fotosculture e fotopitture che riflettono sull’idea di tempo

Attratto dal materializzarsi della nostalgia, dalle lontananze e da cose consumate dal tempo che si deposita (come materia) e che screpola, sbiadisce, spenge, consuma, accumula per rendere le cose o i luoghi immemorabili e senza nome, Ulrich Egger (San Valentino alla Muta, 1959) stabilisce con la storia un armistizio silenzioso per sviluppare nuove credenzialità, nuove densità visive, nuovi volumi, nuove proporzioni, nuove (solide) trasparenze.
Nelle fotosculture, fotopitture e strutture (meravigliosa la doppia finestra nera agganciata a una morsa – l’opera è un Senza titolo del 2022) che organizzano plasticamente la sua personale al Palais Mamming Museum di Merano, Egger ci porta a vivere oggi un senso di volume e di proporzione della memoria che si traduce in traccia, in elemento quieto e silenzioso, in segno di profondità, in corpo estraniante e spiazzante, come nel caso di Urbanity (2022). Qui l’artista aggancia su foto una decùsse metallica per creare estroflessione e rompere la languida piattezza dell’immagine.

Ulrich Egger, Leerstand, 2022, exhibition view, Palais Mamming Museum, Merano (5)

Ulrich Egger, Leerstand, 2022, exhibition view, Palais Mamming Museum, Merano

LA MOSTRA DI ULRICH EGGER A MERANO

Su una parete, accanto a un dittico fotografico (Virata, 2012), ci sono in mostra quattro eleganti Rooms (2019) in cui troviamo tutto il potere di uno spazio stornato (citato, tirato fuori) da quello abituale per diventare idea del pensiero-che-pensa e illumina il silenzio dell’ambiente, carico di vita vissuta.
Leerstand (2022) è l’opera che dà il titolo e che apre l’esposizione (Leerstand vuol dire luogo vuoto, vacuo, cosa abbandonata e in attesa d’essere nuovamente qualcosa): una preziosa fotopittura in cui Egger muove da uno spigolo – quello che si forma dal collegamento di due tele – che ci immette psichicamente nello spazio (ci fa attraversare la pittura con l’occhio e con il respiro), quasi a ridisegnare la misura del vuoto.

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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